In questi tempi moderni avere una buona qualità di vita è difficile, soprattutto nelle grandi città. Lo studio arrivato, alla 19ma edizione denominato «Indagine sulla qualità della vita nelle province italiane» e realizzato dal Dipartimento di scienze sociali ed economiche de La Sapienza di Roma per la rivista Italia Oggi, ha scovato le cittadine con una qualità di vita alta.
La città prima in classifica è l’alto-adesina Bolzano, al secondo posto Trento, seguita da Belluno.
In realtà Bolzano arrivò ottava l’anno scorso, lavorando sodo ha scalzato Mantova, la quale, è scivolata a sua volta in ottava posizione.
Lo studio riporta anche che, secondo i dati, le città con una vivibilità maggiore sono i piccoli centri, in calo Torino (57° posto) e Milano (56°posto), mentre Roma ha avuto un piccolo miglioramento dall’88° al 67° gradino. Napoli la si ritrova al terzultimo posto (posizione stabile per il capoluogo campano), mentre la città che ha ricevuto il bollino nero è Trapani.
Lo studio e le discriminanti usate per la rilevazione dei dati
Lo studio ha preso in esame nove elementi:
- affari e lavoro,
- ambiente,
- criminalità,
- disagio sociale e personale,
- popolazione,
- servizi finanziari e scolastici,
- sistema salute,
- tempo libero,
- tenore di vita.
Un’altra rilevanza venuta fuori dallo studio è la sempre meno differenza fra il nord ed il sud inoltre, sempre secondo i dati, la zona nord-ovest del paese ha avuto un calo rispetto alla parte nord-est. «le province del Nordest e del Centro mostrano un notevole grado di resilienza. Al Sud invece il livello medio di qualità della vita è insufficiente, ma con timidi segnali di un locale miglioramento».
Il ricercatore Alessandro Polli ha dichiarato: «Nel complesso sono 56 su 100 le province nelle quali la qualità della vita è risultata buona o accettabile, lo stesso numero della passata edizione». Il ricercatore specifica anche: «Il 58% della popolazione (era il 53,3% lo scorso anno) vive in province caratterizzate da una qualità della vita scarsa o insufficiente».