venerdì, Marzo 29, 2024

Bologna: gli autografi di Leopardi e l’iniziativa di solidarietà

La biblioteca più antica di Bologna, situata nel cuore della città a due passi da Piazza Maggiore, ospiterà fino al 28 febbraio 2017 la mostra “L’infinito. Gli autografi di Giacomo Leopardi da Visso a Bologna”. L’iniziativa, nata dalla proposta fatta da Giulio Pazzaglini, sindaco di Visso, e subito accolta dal sindaco di Bologna Virgino Merola e dall’Assessore alla Cultura Bruna Gambarelli, promuove la conoscenza del patrimonio culturale di Visso ed è anche un’occasione di solidarietà per sostenere le popolazioni colpite dal terremoto. La mostra è accessibile gratuitamente, ma sarà possibile partecipare alla raccolta fondi, lasciando un contributo nella colonnina accanto l’esposizione.

Nella Sala dello Stabat Mater dell’Archiginnasio è esposto un prezioso nucleo di autografi leopardiani appartenuti a Prospero Viani, preside del liceo Galvani di Bologna, e in seguito costretto a venderli al sindaco di Visso nel maceratese per ristrettezze economiche nel 1869. Al momento tali autografi appartengono al Comune di Visso, area particolarmente colpita dal terremoto del 24 agosto 2016 e dagli eventi sismici successivi. La città di Bologna vuole, attraverso questa iniziativa, non solo far conoscere questi documenti unici, ma anche esprimere la propria solidarietà alle popolazioni colpite.

L’insieme degli autografi comprende i Sei idilli (tra i quali L’infinito), l’Epistola al conte Carlo Pepoli, cinque sonetti in persona di ser Pecora, il Commento alle Rime del Petrarca e quattordici lettere indirizzate all’editore milanese Antonio Fortunato Stella tra il 1825 e il 1831 (alcune da Recanati e altre da Bologna).

Bologna ha molti legami con la vicenda biografica e poetica di Giacomo Leopardi proprio perché fu Prospero Viani che nel 1849 pubblicò per la prima volta l’Epistolario leopardiano presso l’editore fiorentino le Monnier e probabilmente, in quell’occasione, riuscì ad acquistare un consistente numero di autografi leopardiani, costretto poi a venderli a malincuore, affermando: <<Con grave dolore abbandono altrui queste preziose carte, e mi sarà solo in parte attenuato se passeranno nelle mani di persone che le sappiano pregiare e conservare>>.

La mostra si realizza grazie alla collaborazione della Soprintendenza archivistica e bibliografica delle Marche e dell’Umbria che ha autorizzato il prestito all’Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna e al sostegno di UNIPOL SAI Assicurazioni.

 

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