Bologna la dotta, Bologna la rossa, Bologna la rivoluzionaria. Bologna, la città dai mille appellativi, ricca di storie fascinose e sorprendenti, sempre avvolta da uno spirito rivoluzionario, sempre piena di vita, è la città che nasconde i famosi sette segreti. I bolognesi, con orgoglio, amano sussurrare ai turisti la fatidica storia dei sette segreti di Bologna. Non si sa se realmente esistano tutti in quanto è possibile vederne solo una parte, ma la faccenda incuriosisce i molti che si dilettano a fare un tour della segretissima Bologna.
Partiamo dal più amato.
- La Piccola Venezia.
In via Piella, una stradina nascosta nel cuore di Bologna, si trova una finestrina dalla quale è possibile scorgere l’unico canale d’acqua rimasto nella città. Si dice che una volta Bologna fosse percorsa da canali proprio come Venezia, ma oggi ne è sopravvissuto solo uno, situato tra gli antichi rossi palazzi della viuzza.
- Canabis protectio.
La libertina Bologna cela un segreto un po’ puntiglioso. Sulle tre volte del portico di Via Indipendenza all’incrocio con via Rizzoli è incisa la scritta “Panis vita, canabis protectio, vinum laetitia”, ovvero: il pane è vita, la cannabis è protezione, il vino è gioia. Si potrebbe dedurre che forse una volta la città commerciasse canapa, ma anche questo resterà un mistero.
- L’erezione del Nettuno.
Un segreto un po’ ammiccante, che spesso fa sorridere chi lo scopre, è legato alla famosissima statua del Nettuno situata nei pressi di Piazza Maggiore. Lo “spiritosissimo” scultore Giambologna ha fatto sì che il dito del Nettuno, osservato da una particolare angolazione, potesse ricordare l’erezione di questo.
- Il telefono senza fili.
È il segreto più divertente di tutti. Nel voltone del palazzo Podestà, situato in Piazza Maggiore, si trovano quattro colonne, atte a creare un quadrato. Mettendosi in diagonale, con la faccia rivolta verso la colonna, si può parlare con chi si trova all’angolo opposto. Le voci si sentiranno benissimo.
- Le tre frecce.
In Strada Maggiore 26, presso la Corte Isolani, pare vi siano tre frecce conficcate sotto il portico in legno. La leggenda vuole che tre briganti, intenti a colpire un signorotto bolognese, fossero stati distratti da una fanciulla, sicché le frecce hanno preso direzioni diverse.
- Il vaso rotto sulla Torre degli Asinelli.
Questo è un segreto che ancora nessuno è riuscito a scorgere. Sulla famosissima Torre degli Asinelli pare ci sia un vaso rotto, ma cosa ci faccia nessuno lo sa.

- Panum resis.
E infine, un altro segreto difficilissimo da scovare. Pare che su una scrivania sita in Palazzo Poggi, presso via Zamboni 33, sia incisa la scritta “Panum resis”, la quale sta ad indicare la conoscenza come base di ogni cosa nella vita.
Queste piccole e divertenti curiosità sono senz’altro un modo alternativo per permettere al turista di visitare le vie principali del centro storico della città, oltre che un modo per riflettere sulla cultura e sulla storia dell’antica Bologna.