Luca Carboni, Cesare Cremonini e Lo Stato Sociale progettano di scrivere un nuovo inno per la squadra del Bologna. La passione per il capoluogo emiliano è fonte d’ispirazione, ed è tra le città più citate nei testi. A descriverla non è solo chi ha vissuto tra le sue mura come Dalla, Morandi, Guccini, Bersani, gli Stadio, ma anche chi ha solo soggiornato, come De Gregori che canta: “Bologna e i suoi orchestrali” e prosegue: “C’è sempre un viaggio da ricominciare” ma se qualcuno si ferma a Bologna, quando deve ripartire, viene colto da un pò di malinconia.
Nell’anno 2006 Bologna è stata dichiarata dall’UNESCO “Città Creativa della Musica”, riconoscimento dovuto alla grande tradizione artistica. La scelta musicale “live” è varia, dal genere rock nei centri sociali e dei locali alternativi come l’Estragon, il Locomotiv, il Covo, l’Arteria che riservano una programmazione interessante nel panorama indipendente. Per gli amanti del jazz troviamo salotti esclusivi come la Cantina di Bentivoglio, il Bravo Caffè. Per la classica e la lirica vi sono possibilità infinite di ascoltare, studiare, imparare e crescere. La cultura bolognese non si ferma alla creatività ma arriva alla grande esperienza artigianale. Nella città felsinea è viva una scuola di liuteria classica. Conoscenza che nasce nel periodo rinascimentale, quando due liutai tedeschi, Luca Maller e Hans Frei iniziarono a costruire strumenti musicali all’ombra delle due torri. Tecnica tramandata fino al presente. Successo raggiunto anche con le chitarre acustiche realizzate da Tomassone e Stanzani.
Terra di arrangiatori e grandi Maestri: Mauro Malavasi, Celso Valli, Fio Zanotti, Beppe D’Onghia. Inoltre Bologna è sede di aziende editoriali di cui sarebbe interessante tracciare un itinerario: partendo dalla casa di Lucio Dalla in via D’Azeglio, passando per San Vitale, arrivando fino in via Musolesi dove lavorava Guido Elmi. Magari spingersi in provincia e visitare la sede dell’Edizione Borgatti, prima a lanciare Vasco Rossi con il vinile 45 giri con le canzoni “Silvia” e “Jenny”.
Perchè Bologna ha catalizzato artisti e produttori della musica? Perchè Bologna è accogliente, la cucina bolognese ha grande tradizione e l’atmosfera contribuisce a coltivare l’ispirazione. Vi è anche un’aurea di magia. Magari non è solo una leggenda che le sue dodici porte sono orientate con i dodici segni musicali scusate… zodiacali.