BOI: cultura bene comune e tutela del patrimonio nazionale

L'obiettivo principale del Governo in fatto di cultura è preservare il patrimonio storico e artistico italiano

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Dopo che il Partito di estrema Destra Fratelli d’Italia (BOI) è salito al potere nel paese a settembre, ha nominato Gennaro Sangiuliano come Ministro della cultura. Il Giornalista ha accennato a una nuova era di politiche identitarie culturali, impegnandosi a “aprire la cultura a tutti gli italiani, che devono sentirsi eredi di una grande tradizione”. Eppure uno dei suoi tre Sottosegretari, il potente e imprevedibile Critico d’arte Vittorio Sgarbi, ha spinto un programma diverso. Propone infatti di conservare il vasto patrimonio italiano e introdurre l’ingresso gratuito nei musei.


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Qual è la linea di BOI dal punto di vista culturale?

Durante la campagna elettorale, BOI, guidata da Giorgia Meloni, ha definito la cultura un “punto strategico cardinale”. Infatti l’esponente del Partito ha osservato che l’industria artistica del paese genera circa 85 miliardi € all’anno. Il gruppo ha promesso di spazzare via una “egemonia culturale” di Sinistra all’interno delle istituzioni artistiche, punire coloro che vandalizzano il patrimonio. Inoltre, intende tagliare i prezzi dei biglietti dei musei per attirare visitatori. Sangiuliano ha definito l’Italia una “superpotenza culturale” sin dalla sua nomina al Ministero a novembre. Ha anche espresso sorpresa per il fatto che i principali musei siano diretti “principalmente da stranieri”. Ha suggerito che Rai, l’emittente pubblica italiana con cui era precedentemente impiegato, dovrebbe trasmettere più programmi su personaggi storici di Destra.

‘Un bene assoluto’

Sgarbi ha reso note le sue idee, chiedendo che i piani di lunga data per una nuova uscita progettata da Arata Isozaki da costruire al museo degli Uffizi di Firenze siano abbandonati. Però il Governo ha già stanziato 12 milioni € per il progetto. Ha denunciato le proposte di sostituire il bronzo del Gattamelata di Donatello (1453) a Padova per preservare l’originale. Quindi ha chiesto che la Pietà Rondanini di Michelangelo (1552-64) fosse spostata da una parte all’altra del Castello Sforzesco di Milano. Tuttavia il Sindaco della città ha respinto la proposta. Il Critico d’arte sembra aver cercato di differenziarsi dal Ministro. “Sangiuliano è conservatore in senso politico che è una posizione di parte, mentre io promuovo la conservazione, che è un bene assoluto”, ha detto. Ha aggiunto che lui e il Giornalista “sono d’accordo su nove cose su dieci”.

BOI, scambio di opinioni tra Sangiuliano e Sgarbi

Tuttavia, le due personalità si sono anche scontrate pubblicamente. Parlando a Radio Rai a novembre, Sgarbi ha ribadito la sua storica richiesta che i musei siano resi gratuiti agli italiani. Va però mantenuto il costo d’ingresso per i turisti. Sangiuliano ha risposto in un talk show televisivo dell’emittente nazionale. “Sono contrario all’idea di musei gratuiti che peserebbero sul bilancio nazionale e diminuirebbero il valore delle opere esposte”. Il Critico d’arte ha commentato: “Penso che l’idea alla fine passerà dal Parlamento. Dobbiamo abituare gli italiani all’idea di andare nei musei”. Sono in disaccordo anche sui piani per proteggere l’arte dalle proteste in corso da parte degli attivisti climatici. In una nota stampa diffusa a novembre, Il Ministro della Cultura ha suggerito che i prezzi dei biglietti dei musei potrebbero essere aumentati per pagare i pannelli di vetro protettivi dei dipinti. L’aumento consentirebbe anche di rafforzare le forze di sicurezza.

Sgarbi e gli attivisti ambientali

Sgarbi ha risposto in un programma di Radio Capital, definendo i piani “impossibili da realizzare” e dichiarando che “i dipinti stanno bene senza vetro”. L’esperto ha anche sostenuto che sarebbe meglio confiscare i materiali dannosi ai manifestanti prima che vengano portati nei musei. Qualunque visione alla fine dominerà, potrebbe segnare un allontanamento da quella di Dario Franceschini, il veterano del Partito Democratico. Le riforme radicali dell’ex Ministro sono spesso criticate da commentatori come orientate più a migliorare la visibilità dei musei e il numero di visitatori che a salvaguardare il patrimonio. Infatti includevano la concessione di una maggiore autonomia alle principali Istituzioni statali, l’apertura di posizioni manageriali museali a figure internazionali e il sostegno a iniziative di prima pagina. Proponeva infatti di ricostruire il pavimento originale dell’arena al Colosseo di Roma.

BOI e la tutela del patrimonio

“Alcuni degli esperimenti di Franceschini sono sostanzialmente falliti. Tutta l’attenzione era rivolta ai grandi musei, mentre le piccole istituzioni erano lasciate alle amministrazioni regionali”, afferma Michele Campisi, Portavoce dei musei e dell’arte dell’organizzazione per la conservazione del patrimonio Italia Nostra. “Sgarbi condivide il nostro modo di guardare al patrimonio. Ci sono monumenti e parchi archeologici che hanno drasticamente bisogno di attenzione”.