giovedì, Marzo 28, 2024

Boeing 737-800 abbattuto per errore dall’Iran

Un velo di mistero sull’incidente aereo accaduto ieri a Teheran subito dopo il decollo dall’aeroporto della capitale. Tra le vittime 82 iraniani, 63 canadesi, 11 ucraini inclusi tutti e nove i membri dell’equipaggio, 10 svedesi, quattro afgani, tre britannici e tre tedeschi (anche se le autorità tedesche smentiscono la presenza a bordo di loro connazionali). Tra le vittime 15 bambini.

Inizialmente l’ambasciata ucraina a Teheran ha dichiarato che l’incidente si era verificato a causa di un problema tecnico, escludendo la possibilità di un attacco missilistico o terroristico. Questa dichiarazione è stata dopo poco ritirata.

Anche la stampa araba ha ipotizzato subito la possibilità che l’aereo fosse stato colpito in volo da un missile. D’altronde, l’incidente è avvenuto poche ore dopo che l’Iran ha effettuato attacchi missilistici su due basi aeree che ospitano le forze statunitensi in Iraq.

Le agenzie di intelligence occidentali fino alla serata di ieri avevano scartato l’ipotesi che il Boeing fosse stato colpito da un missile.

Ma per tutta la giornata è stato giallo sull’incidente, spingendo molte compagnie a cambiare rotta ai propri voli, evitando lo spazio aereo considerato ad alto rischio a causa della guerra.

E la notizia che l’Iran non avrebbe ceduto le scatole nere agli USA per i controlli dovuti ha avallato ancor di più le nuove ipotesi formulate sul disastro. L’Iran ha infatti affermato che non consegnerà le scatole nere del Boeing, né alla International Airlines ucraina né agli Stati Uniti. Situazione che genererà ulteriori conflitti visto che secondo le regole dell’aviazione, l’Iran ha il diritto di condurre le indagini, ma i produttori dei velivoli devono e possono essere coinvolti.

Oggi intanto iniziano a trapelare le prime notizie sulla concreta possibilità di un attacco missilistico.

La CBS afferma che, secondo funzionari statunitensi, il Boeing 737-800 della International Airlines ucraina sia stato colpito da un missile.

Intanto Newsweek riporta che secondo alti funzionari dell’intelligence statunitense e un funzionario dell’intelligence irachena, ci sia motivo di credere che l’aereo ucraino sia stato colpito da un missile Tor di fabbricazione russa (l’Iran è noto infatti per avere sistemi di difesa missilistica russi), mentre due funzionari del Pentagono hanno affermato che vi è la possibilità che l’incidente sia stato accidentale. Sarebbero stati intercettati segnali di due missili lanciati dagli iraniani, probabilmente degli SA-15, seguiti poco dopo da un’esplosione. L’ipotesi dunque è che l’aereo sia stato colpito involontariamente.

Trump ha ipotizzato “Qualcuno avrebbe potuto fare un errore“. “Alcuni dicono che era un guasto tecnico. … vedremo cosa succede“.

Oleksiy Danylov, segretario del consiglio di sicurezza e di difesa dell’Ucraina, ha dichiarato in un post di Facebook che quattro sarebbero le possibili cause dell’incidente: un attacco missilistico antiaereo, in particolare un missile Tor, tenendo conto delle segnalazioni di un missile trovato vicino al luogo dell’incidente; una collisione a mezz’aria con un drone o un altro oggetto volante; distruzione/esplosione del motore per motivi tecnici; un’esplosione all’interno dell’aereo a seguito di un attacco terroristico.

Intanto dall’Iran arrivano le smentite.

Ali Abedzadeh, capo dell’Organizzazione per l’aviazione civile iraniana (CAOI), ha dichiarato: “L’aereo, che inizialmente era diretto a ovest per lasciare la zona dell’aeroporto, ha svoltato a destra a seguito di un problema ed è tornato all’aeroporto al momento dello schianto“.

I testimoni hanno visto l’aereo “in fiamme” prima dell’incidente e pare che i piloti non abbiano richiesto soccorso prima di tentare di tornare all’aeroporto dell’Imam Khomeini.

Numerosi voli nazionali ed esteri volavano nello spazio iraniano alla stessa altitudine di 8.000 piedi (2.400 m). La questione dell’impatto del missile sull’aereo non può essere vera in alcun modo“, ha detto.

Secondo il portavoce delle forze armate dalla Repubblica islamica, Abolfazl Shekarchi, la notizia che si sarebbe trattato di un attacco missilistico è una “totale bugia“. È “ridicola” e fa parte della “guerra psicologica” mossa dagli Stati Uniti all’Iran. “La maggior parte dei passeggeri di questo aereo erano inestimabili giovani iraniani. Tutto quello che facciamo ha l’obiettivo di difendere la sicurezza della nostra gente e del nostro Paese“, ha aggiunto.

Anche il ministro dei Trasporti, Mohammed Eslami, afferma che all’origine della tragedia ci sarebbe un “problema tecnico”. “L’aereo ha preso fuoco a causa di un problema tecnico e questo ha provocato l’incidente“, ha detto.

Intanto i primi riscontri sulle analisi svolte sul luogo dell’incidente sono stati inviati in Ucraina e negli Stati Uniti, dove Boeing ha sede. Sono stati inviati anche alla Svezia e al Canada, poiché diversi loro cittadini erano a bordo dell’aereo caduto.

Di norma, la competenza per lo svolgimento delle indagini internazionali che coinvolgono i velivoli Boeing prodotti negli Stati Uniti spetta al National Transportation Safety Board degli Stati Uniti. Ma il consiglio deve agire con il permesso e in conformità con la legislazione del paese straniero interessato.

Secondo quanto pubblica l’agenzia di stampa iraniana Mehr, Abedzadeh avrebbe dichiarato: “Non daremo la scatola nera al produttore e agli americani. Indagherà l’aeronautica iraniana alla presenza degli ucraini“.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto “un’indagine approfondita e indipendente condotta in conformità con il diritto internazionale” e maggiore cooperazione nelle indagini sull’incidente.

Il team di esperti ucraini che indaga sul disastro ha incontrato a Teheran le autorità dell’aviazione civile iraniana, che continuano a ritenere che il velivolo sia precipitato a seguito di un problema tecnico. 45 esperti di sicurezza ucraini arrivati questa mattina a Teheran sono già al lavoro, alla ricerca di possibili detriti di un missile sul luogo dell’incidente.

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