Ancora respingimenti di migranti al confine tra Francia e Italia. Una bimba afghana di undici anni è stata ricoverata ieri sera all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, in stato di shock, dopo essere stata respinta al confine del Monginevro dalla Polizia francese. La polizia francese potrebbe aver esploso dei colpi a scopo intimidatorio.
Ancora respingimenti di profughi al confine tra Italia e Francia al Monginevro. Una bimba afghana di undici anni è stata ricoverata ieri sera all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, in stato di shock, dopo essere stata respinta al confine del Monginevro dalla Polizia francese. Faceva parte di un gruppo di migranti, una cinquantina in tutto. Con lei c’era anche sua madre, che parla inglese, e che ora è con lei in ospedale per assisterla. Come precisa l’Ansa la piccola avrebbe undici e non tredici anni come appreso in un primo momento.
Secondo le prime ricostruzioni il gruppo è stato respinto dalla gendarmeria d’Oltralpe mentre tentava di varcare il confine. La bambina di origini afghane dal punto di vista clinico sta bene, ma era molto scossa. Il neuropsichiatra ha deciso quindi di ricoverarla e tenerla in osservazione nella notte.
Il respingimento è avvenuto nei pressi di Claviere, in territorio francese la sera di giovedì 25 marzo. La polizia italiana non è dunque intervenuta. La famiglia della piccola, che ha percorso tutta la rotta balcanica per arrivare in valle di Susa, si trova adesso al sicuro: insieme ad altre famiglie è stata riconsegnata alla polizia italiana ieri, intorno all’ora di pranzo, e accompagnata al Rifugio Massi di Oulx.
Non trova conferme, al momento, la notizia che la gendarmeria francese, che ha estratto le armi, abbia esploso alcuni colpi a scopo intimidatorio. I gendarmi potrebbero aver estratto le armi per spaventare i migranti e impedire che varcasssro il confine. I migranti che erano con la bambina afghana erano tutti in buone condizioni di salute, ma la piccola non parlava ed era visibilmente spaventata; per questo motivo nel pomeriggio è stata accompagnata dalla Croce rossa all’ospedale torinese, dove è rimasta a scopo precauzionale.
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La madre della ragazzina ha raccontato che la figlia aveva subito un grave trauma tre anni fa in Afghanistan, quando era rimasta ferita da una bomba. Di quell’episodio le è rimasto anche una cicatrice su un sopracciglio.