Bere una tazza di tè stress e depressione

Bere una tazza di tè può aiutare a superare un momento di crisi. La bevanda più famosa del mondo, da secoli oggetto di un vero e proprio rituale nel Regno Unito, sembra avere dei particolari effetti benefici sulla gestione dell’ansia e di altri momenti di difficoltà emotiva.

Una tazza di tè migliora la giornata

Da secoli il tè è considerato molto più che una semplice bevanda per calmare la sete. In tutto il mondo è usanza comune bere un tè per rilassarsi, ritemprarsi e calmarsi. Nel Regno Unito, dove secondo i dati rilevati dal Tea Advisor Panel vengono consumate 100 milioni di tazze di tè al giorno, questa bevanda fa parte della tradizione nazionale. La sensazione che si ha è che bere una tazza di tè fa sembrare tutto più bello. Non a caso il consumo di tè è aumentato in tutto il mondo, tanto che le Nazioni Unite hanno designato il 21 Maggio come l’International Tea Day.

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Anche negli Stati Uniti, i cui abitanti sono grandi bevitori di caffé, il consumo di tè sta crescendo molto in questi ultimi anni. Gli scienziati hanno iniziato quindi a studiare come il consumo di tè possa influenzare il proprio stato d’animo. In particolare, gli scienziati stanno cercando di capire se l’effetto rilassante del tè è legato a proprietà intrinseche della pianta o se è dovuto al contesto in cui si beve una tazza di questa bevanda. Il tè verde e il tè nero sono ottenuti dalla stessa pianta, la Camellia Sinensis. Il tè verde, tuttavia, viene lavorato in modo diverso e mantiene un più alto livello di componenti che, secondo gli scienziati, hanno un’influenza positiva sulla salute mentale delle persone.

Bere tè sveglia la mente

Ci sono prove scientifiche che confermano il miglioramento delle funzioni cerebrali nelle persone sane che bevono tè verde. Stefan Borgwardt, presidente e direttore del dipartimento di psichiatria e psicoterapia all’Università di Lubecca, in Germania, ha condotto degli studi in merito. Nel 2014 ha condotto un esperimento in cui somministrava a 12 volontari estratti di tè verde equivalenti a una o due tazze di tè, per vederne gli effetti cerebrali. Nei volontari che avevano assunto tè è stato notato un accrescimento delle connettività nelle regioni del cervello che si occupano della memoria.

In uno studio del 2017, inoltre, il ricercatore tedesco rilevò che il tè verde può influenzare il cervello in tre modi: può influenzare sintomi psicopatologici come la riduzione dell’ansia; può migliorare la concentrazione e l’attenzione; può aiutare le funzioni cerebrali, in particolare la memoria. Secondo quanto emerso dallo studio, sarebbe opportuno consumare almeno 100 millilitri di tè verde al giorno per proteggere le funzioni neurocognitive. Tuttavia, come sottolinea Borgwardt, gli effetti non sono a lungo termine e i risultati derivano da studi condotti su un campione ridotto.

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Differenti sostanze del tè

Quello che ancora non è del tutto chiaro è quale componente del tè è responsabile per i vari miglioramenti del cervello e se si tratta di sostanze che hanno effetti da sole o insieme ad altre. Le più importanti sostanze contenute nel tè sono gli antiossidanti come l’epigallocatechina gallato (EGCG), presente in abbondanza, seguita dalla bil-teanina, un aminoacido che si trova nelle foglie di tè, e la caffeina. Secondo Borgwardt i benefici del tè non solo legati al singolo componente, ma alla combinazione di caffeina e L-teina. Ci sono anche avvertimenti che il tè possa migliorare i sintomi della depressione, della demenza e della sindrome di Down. Uno studio del 2018 condotto in Corea del Sud ha rilevato che il 21% dei consumatori di tè sono meno inclini a cadere in depressione rispetto a chi non consuma questa bevanda.

Tuttavia questi studi non consentono di stabilire cause ed effetti, ma solo di fare delle associazioni. Secondo Borwardt alcuni studi condotti sugli animali hanno rilevato che ci sono dei cambiamenti nella materia grigia del cervello e, potenzialmente, questi effetti del tè potrebbero essere utilizzati sui pazienti affetti da disturbi psichiatrici come la depressione e la demenza. La ricerca, però, è ancora a uno stadio iniziale e servono ancora esperimenti per arrivare a conclusioni concrete.

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Bere tè non fa male

Il tè ha anche alcuni effetti benefici per la salute fisica. Il suo consumo è associato a una vita più longeva, al contenimento della pressione arteriosa e alla capacità di bruciare i grassi. Gunter Kuhnle, un professore associato del dipartimento di scienze dell’alimentazione dell’Università di Reading nel Regno Unito, ha condotto alcune ricerche sui benefici dei flavanoli, che si trovano nel tè, nel cacao e in alcuni frutti. Secondo il ricercatore uno dei problemi nel valutare i benefici del tè e dei sui componenti benefici è che questi studi si limitano spesso all’osservazione, alla dipendenza e all’esperienza individuale.

Occorrono dati più oggettivi per comprendere veramente i benefici del tè sulla salute mentale e fisica delle persone, con le dovute differenze in base a come viene consumato nei diversi Paesi. Kuhnle ha notato che nel Regno Unito il tè è una bevanda molto consumata dalla classe operaia, mentre negli Usa è più comune negli status sociali più alti. Quindi gli studi in Usa potrebbero mostrare molti benefici, ma devono essere valutati anche le basi socioeconomiche dei consumatori di tè.

In ogni caso, ad eccezione del tè verde, che se assunto in eccesso può portare a danni al fegato, e del tè troppo bollente, che sembra avere legami con il cancro dell’esofago, non ci sono rischi reali nel bere una tazza di tè. Certo, gli eccessi vanno limitati, come in ogni cosa, ma il rituale della tazza di tè, che sia al mattino, al pomeriggio o alla sera, non comporta danni e, anzi, può aiutarci a rilassarci e ad affrontare il mondo con maggiore serenità.

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