venerdì, Marzo 29, 2024

Bella Ciao: dalla Resistenza alla Casa di Carta

E’ uscita oggi la versione di Bella Ciao cantata da Marlene Kuntz e Skin, in una rivisitazione del simbolo che da decenni rappresenta la Resistenza. E non è dunque un caso che l’uscita coincida con la Giornata della Liberazione dal nazi-fascismo che si festeggia oggi, 25 aprile, in tutta Italia.

Ma se tutti conoscono bene il suo ritornello diventato praticamente virale grazie alla Casa di Carta, in pochi avranno ben presente la sua storia e le sue origini, ancora piuttosto misteriose.

La storia di “Bella Ciao

Sono tante le storie che girano intorno al mito di Bella Ciao, considerato principalmente come canto dei Partigiani.
Secondo altre ricostruzioni si può attribuire addirittura da Costantino Nigra e dalla sua opera Canti piemontesi in cui si cantava l’abbandono di un amore. Oppure affiora la teoria che possa derivare da un brano francese del Cinquecento.

Ma qualunque sia la sua origine, è negli anni della Resistenza che Bella Ciao venne ripresa, ne venne trasformato il testo e venne utilizzata come canto di saluto da parte dei Partigiani alle proprie amate prima di partire verso la guerra.

Un simbolo di libertà

Bella Ciao con il passare del tempo si è imposta dunque come simbolo di libertà, di lotta per perseguire un ideale, di resistenza appunto, continuando a vivere sotto svariate forme.

La versione che più di tutte ha fatto il giro del mondo è stata quella della serie TV spagnola prodotta da Netflix: La Casa di carta. Cantata dal Professore e da Berlino dopo aver pianificato il piano per attaccare la Zecca di Stato spagnola, è tornata ad essere il simbolo della lotta contro un qualsiasi tipo di potere. Ma l’incredibile successo ottenuto dalla serie ha fatto sì che anche la canzone tornasse a vivere tra le generazioni più giovani che hanno iniziato a cantarla e a ballarla in tutto il mondo.

Bella Ciao cantata nella serie spagnola “La casa di carta”

Sempre nel 2018 fece scalpore il remix di Steve Aoki che fece rinascere Bella Ciao in una canzone da discoteca.

Mentre, oggi stesso, è uscita la cover cantata dai Marlene Kuntz, un gruppo musicale di alternative rock italiano, e da Skin, la cantante inglese che diresse X-Factor nel 2015. “In tutto il mondo, “Bella ciao” è un inno di libertà e resistenza umana, sociale e civile – spiega la band – Per noi è l’emblema della resistenza nei confronti di una deriva portatrice di tensioni.” Il video che accompagnerà la canzone è stato girato a Riace e la band devolverà il ricavano dalla vendita del vinile – in uscita il 10 maggio – all’associazione “E’ stato il vento – Artisti per Riace.”

Bella Ciao, la nuova cover cantata dai Marlene Kuntz e Skin

Giulia Taviani
Giulia Taviani
22 anni, nasco a Verona, mi sposto a Milano ma sogno Bali. A sei anni ho iniziato a scrivere poesie discutibili, a 20 qualcosa di più serio. Collaboro con Master X, Periodico Daily e nel tempo libero parlo di calcio su RBRSport. Ho scritto di cinema, viaggi, sport e attualità, anche se sono fortemente attratta da ciò che è nascosto agli occhi di tutti. A maggio 2020 ho pubblicato il mio primo libro "Pieno di Vita".

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