venerdì, Marzo 29, 2024

Baviera, un referendum per salvare le api

Ce lo disse già Einstein e più passa il tempo più possiamo constatare la veridicità delle sue parole. Le api vanno protette e, per i cittadini tedeschi, sembra si tratti di un’emergenza. Sono state raccolte infatti un milione e 745 mila firme per poter avviare un referendum per tutelare questi insetti.

L’idea è promossa dal partito dei verdi che chiedono il bando di pesticidi entro il 2025 e la coltivazione biologica di almeno il 20% dei terreni. Il motivo che ha spinto il 18% della popolazione a recarsi presso il proprio comune di residenza per la richiesta del referendum è rintracciabile nel declino degli ultimi trent’anni.

Solo in Baviera il 54% delle api è sparito o in via d’estinzione. Il Partito Ecologico-democratico bavarese (ÖDP) dei Verdi, insieme alla Lega per la protezione della natura e hanno un progetto ben definito. Puntano ad arrivare al 30% di campi a coltivazione biologica nel 2030. L’idea è anche quella di trasformare il 10% degli spazi verdi in prati fioriti, habitat favorevole alle api.

La proposta è stata un successo. Per ottenere il voto servivano almeno 950mila firme, ovvero il 10 per cento della popolazione, e ne sono arrivate il doppio, nonostante l’opposizione degli agricoltori.

Ora serve organizzare il referendum entro sei mesi. L’iniziativa nasce in risposta alle linee guida utilizzate dall’Efsa nell’Unione europea, per valutare l’impatto dei pesticidi sulle api. È Greenpeace ad aver lanciato l’allarme. Già l’anno scorso erano riusciti a portare al divieto pesticidi nocivi per gli insetti impollinatori.

Purtroppo infatti, pesticidi utilizzati nel settore agricolo, e la conseguente perdita di biodiversità, sono la principale causa di declino delle api e di molti altri animali. Tra gli altri obiettivi del progetto, c’è anche la proposta per migliorare le misure di protezione per i corsi d’acqua, al fine di evitare la contaminazione da parte dei prodotti chimici utilizzati in agricoltura e dai fertilizzanti e di migliorare i programmi di educazione ambientale all’interno dei contesti scolastici e didattici.

In tutto questo però, c’è chi non è d’accordo. Gli agricoltori infatti, sono coloro che più temono il prezzo di questo potenziale cambiamento, proprio per l’idea che questi mutamenti possano minacciare il ritorno economico delle loro attività. La svolta ambientalista rappresenta però un passaggio indispensabile per la salvaguardia delle api che garantiscono il funzionamento del sistema agricolo stesso. Il problema riguarda soprattutto il governo regionale, al momento a guida Csu (partito bavarese alleato della Cdu di Angela Merkel), vista la forte presenza della comunità agricola tra l’elettorato.

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