martedì, Settembre 10, 2024

Battaglia di Piombino 1943: vittoria italiana

Il 10 settembre 1943, la Battaglia di Piombino tra esercito tedesco ed italiano, nell’area livornese della Toscana. Nel corso del secondo conflitto mondiale, la reazione di difesa dell’Italia, contro gli attacchi nazisti delle medesime unità navali. Di fatto, le azioni belliche del Secondo Risorgimento, dei gruppi partigiani in opposizione a Fascismo e Nazismo. All’epoca, la necessità della popolazione italiana, di ribellione alla dittatura di Mussolini e la ricerca della propria libertà.

Battaglia di Piombino: cosa succede nella Resistenza italiana?

Con la Battaglia di Piombino, un quadro storico in cui emergono i movimenti della Resistenza d’Italia, con l’esigenza di un riequilibro sociale, politico, costituzionale. Inoltre, i movimenti partigiani lottano per la riacquisizione dei propri diritti e sull’esigenza di libertà dall’occupazione tedesca. A fine luglio 1943, la fine del Fascismo e del potere di Mussolini in Italia, durante il secondo scontro bellico mondiale. A fronte di ciò, un periodo ricco di manifestazioni popolari, con scontri politici e sindacali, nel territorio toscano.

L’8 settembre dello stesso anno, un accordo di pace tra le parti opposte, che suscita buone speranze sulla conclusione delle ostilità tra le stesse. Ciò nonostante, il verificarsi di attacchi militari tedeschi, già durante la notte, nei confini italiani. Da qui, i soldati di Piombino comprendono il tentativo di occupazione nemica, con mezzi navali militari. Tuttavia, come risposta delle forze italiane, una difesa decisa ed un contrattacco che costringe gli avversari alla resa. Di conseguenza, un aumento del desiderio liberale e di patria, nella popolazione italiana, con nuove tensioni.

Lo scontro

Il 10 settembre 1943, l’arrivo nella città livornese delle flotte del capitano Karl Wolf Albrand e la richiesta alle autorità italiane di sbarco, come navi della stessa nazionalità. Come risposta, il rifiuto dei militari portuali italiani e l’ammissione del capitano Albrand, sulle flotte di appartenenza tedesca. In seguito, l’accesso ai marinai germanici per ordine del generale italiano De Vecchi e dopo lo sbarco l’inizio delle ostilità.

Di fatto, nella Battaglia di Piombino forti tensioni tra le parti, con l’utilizzo di numerosi armamenti di artiglieria e carri armati. Mentre l’obiettivo dei Tedeschi rimane l’assedio alle basi industriali e l’occupazione di Piombino. Ad un certo punto del conflitto, l’adesione alla guerra anche dei volontari e dei gruppi antifascisti, con squadre di civili.

Alla conclusione della Battaglia di Piombino, la resa delle milizie tedesche, con il successo degli Italiani. Poi per ordine del generale De Vecchi, la liberazione degli avversari, con la restituzione delle loro armi. A fronte di ciò, tale disposizione provoca reazioni di rivolta nel popolo toscano, con la creazione dei primi gruppi partigiani.

Related Articles

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

- Advertisement -spot_img

Latest Articles