Battaglia dell’Isonzo – 489: il successo degli Ostrogoti

Il 28 agosto 489, la Battaglia dell’Isonzo tra Ostrogoti ed Eruli, nei pressi di Aquileila. A fronte di ciò, a capo delle milizie germaniche il sovrano e condottiero Teodorico il Grande, mentre al comando delle truppe erule, il monarca Flavio Odoacre. Durante la guerra tra le parti avversarie, l’impiego di 10.000 militari per gli Ostrogoti ed il doppio per gli Eruli. Ciò nonostante, alla conclusione del conflitto bellico, la vittoria per le truppe ostrogote.

Battaglia dell’Isonzo: cosa scatena la guerra?

Nel 476, Flavio Odoacre diviene imperatore romano d’Occidente e si autonomina Re d’Italia. In seguito, la sottomissione del Basileus a Zenone nei confronti di Costantinopoli e l’impossibilità del Regno di Roma d’Occidente, di avere la propria guida imperiale. Di conseguenza, la corsa al potere sovrano tra Odoacre e Zenone, e le continue ostilità con il tentativo del capo di Costantinopoli, di deporre dal trono d’Italia l’avversario.

In seguito, il capo dell’Impero d’Occidente ordina al comandante e Re degli Ostrogoti, l’invasione dell’Italia nel 488. Nonostante vari attacchi militari del capo germanico al Regno di Odoacre, la difesa delle truppe imperiali romane, riesce a respingere gli attacchi rivali. L’anno seguente, il condottiero ostrogoto raggiunge con il proprio esercito le Alpi Giulie del Nord Italia ed entra nel Regno di Odoacre.

Lo scontro

Nell’estate del 489, l’arrivo delle milizie ostrogote nell’Italia settentrionale e la Battaglia dell’Isonzo, nella regione friulana. Nel conflitto bellico tra milizie erule e germaniche, sulle rive del fiume Isonzo, la vittoria militare degli Ostrogoti, che costringono gli avversari alla ritirata. A fronte di ciò, Odoacre si rifugia a Verona ed attua nel territorio una propria sistemazione di difesa, con un accampamento.

Dopo alcuni giorni, Teodorico il Grande attacca nuovamente il nemico e vince una seconda volta, con Odoacre che fugge verso Ravenna. Da qui, l’inseguimento del capo ostrogoto nei confronti del sovrano d’Italia, nello scontro con il comandante militare Tufo, agli ordini degli Eruli.

Durante la Battaglia dell’Isonzo, le abilità strategiche del condottiero erulo Tufo, creano difficoltà di difesa al capo ostrogoto, a Ravenna. Soltanto con una tattica controffensiva di duri colpi di artiglieria, Teodorico il Grande prevale sulle truppe nemiche. Da qui, la ribellione dei Barbari tra cui i Burgundi, che distruggono e saccheggiano i territori della Liguria.

Inoltre, alla fine della guerra gran parte dei Romani divengono prigionieri e ritornano in libertà soltanto dopo tre anni, per ordine di Teodorico il Grande. Come conseguenza del conflitto, il mantenimento della promessa di Zenone al capo germanico, sull’acquisizione di tutta l’Italia settentrionale, per la vittoria contro Odoacre.

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