giovedì, Aprile 18, 2024

“Basta sottovalutare l’America!”. Trump infervora il Congresso e Pelosi straccia il discorso

WASHINGTON. Galvanizzato. Euforico. Trionfante. Così si è presentato ieri sera Donald Trump per pronunciare il suo discorso di circa 81 minuti sullo State of Union, il più importante per ogni Presidente in carica. Il Capo della Casa Bianca è ripartito all’attacco con slogan da campagna elettorale, cavalcando l’onda della figuraccia internazionale del Partito Democratico ai caucus dell’Iowa ed esasperando la Speaker della Camera, che, in piedi, straccia in diretta la copia del discorso con nemmeno “una pagina di verità”.

Il “great American comeback”
Lo ha annunciato senza i tradizionali convenevoli di rito Nancy Pelosi, prima donna diventata Speaker della Camera, nell’introdurre Donald Trump alla sessione del Congresso.
Terzo Presidente nella storia degli Stati Uniti a essere sotto accusa per impeachment, Donald Trump, alla vigilia del voto in Senato si è rivolto alle Camere riunite con la certezza di una sua piena assoluzione, apparentemente immune all’onta che le accuse nei suoi confronti avrebbero dovuto comportare.

Donald Trump non è il primo Presidente a rilasciare il discorso sullo Stato dell’Unione gravato dall’accusa d’impeachment: prima di lui, lo stesso era accaduto nel 1999 a Bill Clinton, a tre settimane dall’assoluzione.

All’opposto, Trump è rinato dalle ceneri e ha travolto la sessione con il suo rinnovato vigore: “great American comeback”, insomma.
Il Presidente, davanti alla platea, ha dichiarato: “In soli tre anni, abbiamo stravolto la mentalità Americana e ci siamo rifiutati di sottostimare il destino dell’America”, gridando ad “altri quattro anni!”. 

 Donald Trump è il vero vincitore delle primarie in Iowa: un sondaggio di Gallupp registra la sua popolarità al 49%.

A nove mesi di distanza dalle presidenziali, il discorso di Trump è una sintesi del programma per la sua ricandidatura: dalla riduzione delle tasse, ai riferimenti alla politica internazionale, soprattutto Iran e Cina, al complotto dei Democratici nei suoi confronti.
E ha rivendicato ogni merito di questo “secondo miracolo economico”.
Poi, è tornato a scagliarsi contro i rivali Democratici rimarcando che la loro implosione in Iowa non sia altro che il segno della loro totale incapacità a governare.

Il discorso di Trump ha infervorato un Congresso profondamente diviso tra gli applausi dei sostenitori Repubblicani e la frustazione dei Democratici, molti dei quali hanno abbandonato l’aula: “Era completamente sbagliato per i Democratici rimanere. Questo era un raduno politico per la campagna del 2020; non era assolutamente un discorso sullo Stato dell’Unione. Rimpiango di esserci venuto”, ha commentato il Senatore Chris Murphy del Connecticut.

La Pelosi, sciogliendo la riserva, ha reso noto che procederà con le accuse di impeachment a carico di Trump

Sicuramente, la protesta di Nancy Pelosi è stata la più appariscente di tutte. Dapprima, al sopraggiungere di Trump, la Pelosi gli tende la mano per stringerla ma il Presidente non restituisce il gesto; “pazienza”, sembra pensare, e prosegue nell’introduzione della seduta. Giunta alla fine, ancora in piedi straccia in diretta la copia del discorso, perché – come si giustificherà in seguito – non riusciva a trovare nemmeno “una pagina di verità”.

Un braccio di ferro forse tra i più combattuti della storia quello tra la Speaker Democratica e il Presidente Trump, i cui rapporti sono sul filo del rasoio da mesi. 

La prossima settimana, quando il Presidente presenterà la sua agenda, il popolo Americano avrà contezza della sua cruda realtà” ha detto la Pelosi per spiegare il suo gesto. “Un programma federale dovrebbe essere un resoconto dei valori della nazione, e il Presidente ha miseramente dimostrato di non condividere i buoni valori della popolazione Americana”.

Il successo è la miglior vendetta”, ha dichiarato il consigliere della Casa Bianca, Kellyanne Conway, spronando Trump. Su tale esortazione il Presidente ha improntato tutto il discorso, focalizzandosi in particolare su quello che ama definire “il ruggito” dell’economia Americana eleggendolo come “il migliore che ci sia mai stato”. 

Manterrò le mie promesse“.
Ben consapevole che il successo sul piano economico sarà certamente un fattore rilevante – se non il decisivo – alle elezioni del 2020, Trump ha concentrato l’attenzione sui bassi tassi di occupazione della popolazione Afro Americana e sui lavoratori privi di un titolo di studio di scuola superiore: argomenti che saranno critici nei sondaggi di Novembre. 
Il Presidente ha poi ribadito che la sua amministrazione ha creato 7 milioni di posti di lavoro e ha portato il tasso di disoccupazione ai livelli più bassi degli ultimi cinquant’anni: “La nostra agenda è a favore dei lavoratori, della famiglia, della crescita e, soprattutto, a favore dell’America”.

I punti principali: riduzione delle tasse, deregolamentazione e fair trade. 

In comune con i suoi precedenti discorsi sullo Stato dell’Unione, Trump ha presentato un programma fuorviante, ricco di esagerazioni e di rivendicazioni, come quella di aver incrementato la mobilità sociale in America. 

La visione che vi propongo stasera” ha dichiarato Trump al Congresso “dimostra come stiamo costruendo la società più prospera e inclusiva al mondo – in cui tutti i cittadini possono raggiungere in America un successo senza pari, e dove la comunità Americana parteciperà a una straordinaria ascesa”.

Senza fare nomi, il Presidente ha poi rivolto un fermo attacco ai suoi oppositori, già travolti dallo scandalo delle “primarie-farsa” in Iowa. 
Parlando direttamente “ai telespettatori a casa”, Trump li ha ammoniti del fatto che “La sinistra radicale” avrebbe “tolto l’assistenza sanitaria, i vostri dottori e abolito completamente l’assicurazione privata”, tra gli entusiastici applausi degli esponenti del suo Partito. 
Stanotte“, ha proseguito, “voglio farvi sapere che non lascerò mai che il socialismo distrugga la sanità pubblica Americana”.

Trump non si è contenuto nemmeno sulla politica estera, autocongratulandosi per il suo “piano di pace” per il Medio Oriente, a prescindere dal fatto che lo stesso sia stato rispedito al mittente dai Palestinesi.

Polemiche anche i “Special Guest” che Trump ha deciso di invitare sul palco, tra cui il contestato leader del Venezuela Juan Guaido e il suo Capo della polizia Ivan Simonovis.
Al Congresso, oltre alla moglie Melania a raggiungere Trump sono stati anche molti veterani di guerra e le loro famiglie.

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