venerdì, Aprile 19, 2024

BARUZ e gli sportivi realizzati col palleggio su tela

Dall’8 ottobre al 6 novembre apre al pubblico la mostra di BARUZ, I MITI. Lo Sport entra in Costituzione nell’Articolo 33, al Salone d’Onore del Palazzo H della sede del CONI. L’esposizione è curata da Georgiana Ionescu è patrocinata da ICAS e CONI, organizzata da Civita Mostre e Musei e ArtSharing con la sponsorizzazione di Adisport e Fondazione Ludovico degli Uberti.


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Barutz pensa che lo sport sia collegato all’arte?

Matteo Baruzzo, in arte BARUZ, auspica un iter accelerato all’inserimento in Costituzione della tutela nell’attività sportiva. La modifica è già approvata in più letture da Camera e Senato con l’obiettivo di esaltare lo spirito agonistico, attraverso lo
stile tipico della Street Art. L’ipotesi del novellato articolo 33 è riassunta nel comma. “La Repubblica tutela la salute anche mediante la promozione delle attività volte a sviluppare le capacità psicomotorie delle persone e agevola l’accesso alla
pratica sportiva”. Nel rispetto delle linee del Diritto europeo e internazionale che riconosce un’intima connessione tra sport e facoltà sociali. Promuove quindi la pratica sportiva e motoria per la finalità educativa, da realizzarsi a qualunque età e per tutti dai più giovani agli adulti. Inoltre, celebra le vittorie che lo sport italiano ha raccolto nell’ultimo periodo, dalle Olimpiadi di Tokyo 2020 sino ai giorni scorsi.

Baruz e il palleggio su tela

Classe 1993, street artist, musicista, giocatore di streetbasket e organizzatore di eventi sportivi, è noto per una tecnica unica che chiama palleggio su tela. Immerge infatti palloni di pallacanestro di varie dimensioni nei colori per poi lanciarli sulle tele e creare le sue opere. L’artista ha già presentato la sua tecnica esponendo alla Biennale di Venezia del 2021 l’opera Heartball.

Le leggende dello sport italiano

Le opere esposte in mostra sono in totale 35, di cui 33 sono icone dello sport di ieri e di oggi. Quindi Alberto Tomba
e Novella Calligaris, passando per Alex Zanardi e Juri Chechi, Francesco Totti, Valentino Rossi, i Fratelli Abbagnale. Riproduce anche Federica Pellegrini, Pietro Mennea e Marcel Jacobs, Bebe Vio e Valentina Vezzali, sino a arrivare a Sofia Raffaeli, ultimo sigillo d’oro per lo sport italiano in ordine temporale. Si aggiungono l’immagine guida dell’esposizione e quadro manifesto dello spirito sportivo e i cerchi olimpici. Baruz è partito dalla rielaborazione di un’immagine fotografica, in una lettura tipica della Street Art e col palleggio su tela ha creato le opere esposte.

Lo SPORT e l’ARTE sono espressioni delle più incredibili capacità
dell’animo umano. Lo Sport, in particolare, soprattutto se svolto ai massimi livelli, è una sorta di capolavoro
artistico, in grado di suscitare forti emozioni in tutti coloro che lo seguono.”

Nicola Pecere, Mental Coach sportivo

Baruz: sport e gioventù

Georgiana Ionescu, Curatrice della mostra parla dell’evento. “Con I MITI vogliamo festeggiare il riconoscimento
del valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme.
Sarà inserito all’Articolo 33 della Costituzione della Repubblica, modifica approvata già in più letture
nel 2022 in cui l’Italia dello sport è confermata tra i paesi con più allori! L’Anno europeo della gioventù e ricorre il decennale dalla proposta per la prima volta dal Parlamento Europeo della giornata e la settimana europee dello sport. Baruz ci mette di fronte alla sua passione, al suo entusiasmo e alla sua arte. Prendiamolo come esempio e proviamo a cercare la bellezza riscoprendo la bellezza dell’arte!”

Arte e sport che ispirano

I MITI è un tributo allo sport italiano! Gli atleti miti del passato sono ispirazione per gli sportivi del presente con la proiezione verso il futuro. La personale di Baruz è proposta in un contesto in cui nel 1984 con Franco Carraro, allora Presidente del
CONI, Renato Guttuso presentava il suo Elogio allo Sport. La curatrice commenta il suo lavoro. “Baruz e la sua arte mi hanno ispirata, lui dovrebbe essere d’ispirazione per tutti noi, aldilà del discorso generazionale. Mette al servizio della sua arte la stessa passione che uno sportivo professionista impegna durante l’allenamento e le competizioni. Anima, mente,
fisico! La passione spesa per la bellezza, in un mondo che tende a diventare sempre più pessimista, è una lezione
di vita che Baruz insegna. L’arte cura, così come lo sport!”.

L’artista e la sede del CONI

Matteo Baruzzo è entusiasta del suo progetto espositivo. “Mi sono laureato all’Università degli Studi di Roma del Foro Italico, a pochi passi dal Salone d’Onore del Palazzo H. Tornare al Salone d’Onore del CONI, come ospite, con una mostra che riguarda proprio lo Sport, la mia prima passione, e l’Arte, dedicata proprio allo Sport, è un traguardo molto importante. Le due passioni che segnano il mio percorso di artista mi hanno portato qui dove mi sono formato e per me, è una conferma. Seguiamo i nostri sogni, senza mai arrenderci, cercando il più possibile di fare ciò che amiamo coi sacrifici e le delusioni inevitabili, perché i risultati arrivano! Lo Sport è Arte!”.

I testi di Pannella per la mostra di Baruz

Marco Panella, Giornalista, è l’autore dei testi in mostra. “Condurre le parole tra le affinità elettive che misteriosamente si saldano tra lo sport e la sua raffigurazione è percorso solitario. Interpretare l’emozione di un’artista sfugge ai sensi comuni, così come sfugge ai sensi comuni il significato intimo di un successo sportivo raggiunto o di uno mancato. L’artista è solo davanti alla tela, lo sportivo davanti ai suoi limiti, il narratore davanti alla sua storia. E allora, da narratore ho provato a sfuggire la strettoia didascalica per maneggiare parole più libere, utili a sfiorare suggestioni e a far intravedere emozioni. Vite straordinarie, le 33 a cui Baruz ha dato figura estetica innovativa. Esperienze alle quali anche le parole hanno reso omaggio lanciandosi fuori dall’ordinario per rincorrere proprio la saldatura misteriosa delle affinità elettive che Baruz ha reso estetiche”.
L’esposizione è aperta gratuitamente al pubblico fino al 6 novembre al Palazzo H, Salone d’Onore di CONI a Roma dalle 9 alle 18, tutti i giorni.

Immagine da cartella stampa.

Odette Tapella
Odette Tapella
Vivo in piccolo paese di provincia. Mi piace leggere, fare giardinaggio, stare a contatto con la natura. Coltivo l'interesse per l'arte, la cultura e le tradizioni.

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