venerdì, Marzo 29, 2024

Bandiera italiana: il 19 giugno 1946 viene rimosso lo stemma sabaudo

La lunga storia della bandiera italiana conosce una svolta importante il 19 giugno 1946. In questa data, infatti, in seguito alla nascita della Repubblica italiana e con un decreto firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, il tricolore viene modificato con la cancellazione dello stemma sabaudo. Il cambiamento viene poi ratificato il 24 marzo 1947 dall’Assemblea Costituente che vara anche un esplicito riferimento all’articolo 12 della Costituzione, il quale recita: «La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali e di eguali dimensioni».

La modifica viene approvata in piena comunità di intenti e senza alcuna polemica di sorta. Il primo atto formale è la consegna del nuovo tricolore ai corpi militari italiani durante la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, celebrata il 4 novembre 1947. Qualche mese prima, il 7 gennaio dello stesso anno, si sono festeggiati i 150 anni dall’adozione della bandiera. Il primo cerimoniere è stato il poeta Giosuè Carducci, mentre in questa circostanza viene scelto per questo ruolo il giornalista e storico Luigi Salvatorelli. Alla celebrazione presso Reggio Emilia prende parte anche Enrico De Nicola, capo provvisorio dello Stato.

Dal 19 luglio 1946 la bandiera italiana non presenta più lo stemma sabaudo.

La bandiera italiana diviene così il vessillo ufficiale della Repubblica, e da essa proviene anche lo stendardo presidenziale, nella cui ultima versione viene aggiunta una rifinitura di colore blu Savoia. Da questo momento, il tricolore privo dello stemma sabaudo diviene il simbolo di momenti importanti della storia del nostro Paese in vari ambiti.

La bandiera italiana nella storia della Repubblica: dallo sport allo spazio

Dopo le modifiche apportate il 19 giugno 1946, la bandiera italiana è stata protagonista di passaggi fondamentali della storia repubblicana che non comprendono solo fatti politici e azioni diplomatiche, ma anche eventi che toccano diversi ambiti. Ad esempio, nel 1954 viene issata sul K2 per simboleggiare il successo della spedizione italiana, mentre nel 1960 sventola con fierezza durante le Olimpiadi organizzate a Roma. Nel 1982 e 2006, invece, gli italiani ne fanno sfoggio per festeggiare le vittorie ai campionati del mondo di calcio della Nazionale azzurra.

Nel 2011 l’astronauta Roberto Vittori porta il vessillo presso la Stazione Spaziale Internazionale per rendere omaggio al 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Andando indietro nel tempo, tra il 1950-1960 il tricolore diviene il simbolo ufficiale dell’Amministrazione fiduciaria italiana della Somalia, la prima missione di pace che l’ONU affida al nostro Paese. Da questo momento, il tricolore accompagna tutte le missioni dell’esercito.

Il tricolore adottato per la prima volta il 7 gennaio 1797

Il 31 dicembre 1996 viene introdotta la Festa del Tricolore che cade ogni 7 gennaio, il giorno in cui la Repubblica Cispadana nel 1797 decise di adottare i colori rosso, bianco e verde. In occasione del bicentenario dell’evento, viene formato un comitato nazionale di 20 membri, composto da personalità di spicco della Repubblica italiana che si sono distinte nell’ambito culturale, politico e nella società civile. L’Associazione nazionale reduci dalla prigionia, dall’internamento e dalla guerra di liberazione per omaggiare la bandiera italiana ne realizza una versione lunga 1.570 metri e larga 4,8 metri che entra di diritto nel Guinness dei Primati come la più lunga di sempre.

L’ex Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

L’ex Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, durante il suo settennato al Quirinale, si è speso molto per rilanciare e valorizzare i simboli della patria, tra cui proprio il tricolore. Un altro ex Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, sulla scia del suo predecessore ha proseguito in quest’opera di rivalutazione, firmando la legge n.222 del 23 novembre 2012 che stabilisce che a scuola debba studiarsi la storia dei vessilli nazionali e soprattutto della bandiera italiana.

Patrizia Gallina
Patrizia Gallina
Patrizia Gallina è una giornalista e conduttrice sportiva presso le emittenti televisive della Liguria. Conosciuta come scrittrice, attrice, cantante e modella, è nata nella città di Genova. Ha conseguito la laurea in Scienze Umanistiche presso l'Università degli Studi di Genova. Coltivo da sempre la mia passione per l'arte, la fotografia, la moda, il giornalismo e il calcio.

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