venerdì, Marzo 29, 2024

Bambini in Siria senza cibo: sale allarme Save the Children

I bambini in Siria stanno soffrendo e molti di loro perdono la vita a causa di un conflitto che dura ormai da dieci anni. Non solo per le bombe, come si potrebbe pensare. Ma anche per nemici più subdoli e silenziosi, sebbene altrettanto implacabili. Fame e gelo. Intanto, le principali organizzazioni umanitarie attive nella regione rilanciano il loro accorato appello.

Come vivono i bambini in Siria?

La condizione dei bambini in Siria è disperata. Basterebbe leggere l’ultimo rapporto di Save The Children per rendersene conto. Col titolo Ovunque tranne in Siria, il documento riporta un quadro allarmante. Ad esempio, ci ricorda come oltre l’80% della popolazione siriana dipenda al momento dagli aiuti umanitari. Una stima che ben si potrebbe ritoccare al rialzo, senza timore di incedere in disinformazione. Tanto che per l’Unicef non potrebbe andare peggio. Oltretutto, la guerra in Siria sta rovinando il futuro di decine di generazioni. Non solo perché i bambini non ricevono l’istruzione che sarebbe necessaria alla loro formazione. Ma soprattutto perché vivono in condizioni disumane. Da una parte, molti di loro sono sfollati e privi di un riparo contro il rigido inverno. Dall’altra, le loro famiglie non dispongono del cibo sufficiente per sfamarli. Ragion per cui cercano di arrangiarsi come possono.

Per rendersi conto

  • Il 77% della popolazione è sfollata a causa della guerra.
  • Mentre il 28% dei minori soffre la fame e è afflitto da malnutrizione.
  • Circa il 41% dei bambini in età scolare non riceve alcuna istruzione.
  • 1 bambina su 26 tra i 15 e i 19 anni diventa mamma.
  • L’82% della popolazione vive in povertà.

Save the Children in Siria: i bambini sono senza istruzione


Com’è la situazione dei bambini in Siria?

A un decennio dall’inizio del conflitto, la situazione in Siria non accenna neppure a migliorare. Anzi. Milioni di bambini siriani stanno soffrendo per una guerra sanguinosa che per molti, troppi, di loro è la sola realtà che conoscono. Dalla nascita. In particolare, Save The Children si è detta preoccupata per il forte aumento della fame nel Paese. Secondo una sua recente indagine, oltre 6 milioni di bambini in Siria rischiano di rimanere senza cibo. Un aumento del 35% in appena quattro mesi. Di questi, almeno 137 mila hanno meno di cinque anni e soffrono di gravi forme di denutrizione. Anche i nuovi dati del Programma alimentare mondiale riportano un quadro allarmante. In questo momento, circa il 60% della popolazione in tutta la Siria sta soffrendo per la carenza di cibo. Si tratta di oltre 12 milioni di persone, delle quali circa 1.3 milioni ne sono colpite in forma grave.

Qualche cifra

Purtroppo sono le cifre più alte mai raggiunte prima. Nemmeno all’inizio del conflitto, scoppiato nel 2011. E per di più in costante aumento. I primi a subire le conseguenze di una guerra senza fine sono proprio i minori. Basti pensare che solo nel 2020 quasi 1.500 bambini in Siria sono rimasti uccisi o gravemente feriti. Mentre le organizzazioni umanitarie hanno denunciato 157 attacchi ai danni degli edifici scolastici. Da non tralasciare, poi, è il fatto che la guerra ne stia distruggendo il futuro. Almeno 2 milioni di bambini in Siria non vanno a scuola o non hanno accesso all’istruzione. Per di più, avvisa Save The Children, per un altro milione di loro l’accesso all’istruzione è fortemente a rischio. Per l’Unicef quasi il 90% dei bambini in Siria oggi dipende dagli aiuti umanitari. Mentre l’80% della popolazione siriana vive al di sotto della soglia di povertà.


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Bambini in Siria: l’allarme delle organizzazioni

“Queste cifre sono scioccanti“, ha riferito la direttrice di Save the Children in Siria, Sonia Khush. “Il numero di bambini che soffre la fame è aumentato di un terzo in soli quattro mesi“, ha aggiunto. “La situazione è in una spirale discendente: le persone si sentono impotenti“. E ha proseguito: “Siamo preoccupati che tante giovani vite andranno perse perché i bambini non hanno cibo da mangiare. Stiamo vedendo sempre più famiglie in Siria che lottano per sbarcare il lunario“. Poi, ha spiegato: “Questo ha un impatto diretto sui loro figli, poiché le famiglie sono costrette a consumare meno pasti e hanno meno da dare ai propri figli“. Eppure, “Anche le persone con un lavoro vedono il valore dei loro salari diminuire a un ritmo impressionante, lasciandoli con ben poco per sopravvivere”.

Il ruolo di Save The Children

Intanto, l’Organizzazione ha fatto sapere che sta sostenendo più di 3 milioni di persone dall’inizio della guerra civile. Di questi, oltre 2 milioni sono bambini. Sul suo portale si legge: “I nostri team umanitari e partner in Libano, Giordania, Egitto, Iraq e Turchia sono presenti anche nei campi e nelle comunità ospitanti fornendo ai rifugiati siriani e ai bambini vulnerabili di queste comunità ospitanti cibo, riparo, acqua e servizi sanitari e accesso alle cure mediche, istruzione e protezione dei bambini“. Secondo il rapporto Anywhere but Syria citato in precedenza, oltre il 60% dei bambini del Paese soffre la fame ed è affetta da una qualche forma di malnutrizione. Anche grave. Ma non è tutto. Come ha osservato l’Organizzazione, i bambini in Siria dovranno lottare per sopravvivere nel prossimo futuro.

La condizione disperata dei bambini in Siria

Sulle loro giovani esistenze, infatti, si abbatteranno i devastanti effetti della crisi economica derivata dalla svalutazione della lira siriana. Cui si aggiungeranno lo sfinimento emotivo per un conflitto senza tregua e la perdita di milioni di posti di lavoro. Oltre che due gravi epidemie, di colera e di Covid-19. “Stiamo anche assistendo a un preoccupante aumento dei casi di lavoro minorile“, ha spiegato Khush. “Quando i ragazzi abbandonano la scuola per aiutare le loro famiglie a sopravvivere, corrono un rischio maggiore di sfruttamento da parte di gruppi armati“. Mentre “Le ragazze adolescenti in particolare, e le loro famiglie, vedono i matrimoni precoci come una soluzione alle loro preoccupazioni economiche”.

Le difficoltà

Save The Children ha specificato: “I nostri operatori hanno distribuito coperte e materassi, ma migliaia di bambini rimangono ancora in grave difficoltà, malgrado le temperature si siano alzate“. “Più di 230.000 bambini stanno affrontando una situazione drammatica nel nord della Siria, dove diverse aree, tra cui i campi di sfollati, sono state colpite da inondazioni e da temperature molto rigide“. E ancora. “In uno dei campi, circa 500 tende sono state distrutte, mentre altre sono state abbandonate dalle persone perché ormai inagibili“. “Una delle scuole che sosteniamo a Idlib è stata costretta a chiudere a causa delle improvvise inondazioni che hanno portato il livello dell’acqua oltre i 30 centimetri“.


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Il rapporto sui bambini in Siria

Ovunque tranne che in Siria. Un titolo che sconvolge. Eppure, per milioni di bambini vivere e nascere in Siria non ha significato una scelta. Così infatti non è stato per nessuno dei 1900 bambini intervistati da Save the Children. In Siria e nei territori limitrofi. La ricerca, la più vasta del suo genere, ha rilevato che solo una minima percentuale degli intervistati ha espresso il desiderio di tornare nel suo paese. Solo il 3% di quelli fuggiti in Turchia e il 9% di quelli in Giordania e Paesi Bassi. Mentre appena il 29% dei minori in Libano sarebbe disposto a tornare in Siria. Inoltre, quando ai bambini è stato chiesto quale fosse il loro più grande desiderio per il futuro la maggioranza ha menzionato la fine della violenza in Siria (26%). Seguito a ruota dall’istruzione (18%). Nel gruppo, il 42% degli intervistati non frequentava la scuola. Mentre solo il 31% ha detto di avere accesso all’istruzione.

Le testimonianze dei bambini in Siria

Amal, un nome di fantasia, ha raccontato a Save The Chidren com’è dovuta scappare dalla sua città natale, nella provincia di Idlib, a Nord-Ovest del paese. Una delle zone più colpite dal conflitto siriano. In appena 7 anni di età, la bambina ha conosciuto solo campi profughi. Dove vive tutt’ora. “La nostra vita in Siria è difficile, la nostra casa è stata distrutta nel nostro villaggio e ora viviamo in una tenda“. “Vorrei vivere in un paese diverso dalla Siria, dove è sicuro e ci sono scuole e giocattoli“. “Non è sicuro qui, il suono dei bombardamenti mi spaventa e la tenda non è sicura“. Un discorso che vi aspettereste da una bambina?


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Bambini in Siria: Idlib

In particolare, a Idlib si sta consumando la peggiore crisi umanitaria a livello nazionale. Proprio a causa dell’escalation di violenze, qui quasi un milione di persone hanno abbandonato le loro abitazione per cercare rifugio altrove. La maggior parte di loro, di cui quasi la metà bambini, è tutt’ora sfollata in Libano e Turchia. In un solo mese, 77 bambini sono rimasti vittime dei bombardamenti. A tal proposito, Save the Children, Harvard Humanitarian Initiative e World Vision hanno confrontato le foto da satellite di Idlib, prima e dopo il conflitto. Stando a quanto hanno appurato, circa la metà del territorio è stata abbandonata. Mentre i campi profughi sono quadruplicati. Come riporta Save The Children: “Dal 1 dicembre 2019 al 18 febbraio 2020 sono arrivati nei campi profughi di Idlib 450.000 bambini, costretti ad abbandonare le loro case per l’aggravarsi delle violenze in Siria”. 

Le vittime

Sul suo portale, il bilancio delle vittime è raccapricciante. “Tra gennaio e febbraio, a causa delle temperature gelide e delle terribili condizioni di vita, almeno 7 bambini sono morti nei campi profughi ad Idlib. Uno di loro aveva appena sette mesi“. Mentre “Dal 9 al 12 febbraio scorsi circa 142 mila persone sono fuggite verso il confine turco, la stragrande maggioranza delle quali sono donne e bambini, costrette ad allontanarsi solo con i vestiti che indossavano“. E ancora. “Più di 80 mila persone hanno vissuto in campi ricoperti di neve, esposti all’inverno gelido della Siria settentrionale. Per riscaldarsi, si sono trovati a dover bruciare plastica o altri materiali infiammabili, non trovando la legna“. A cui si aggiungono i bombardamenti a scuole e ospedali.

L’appello per i bambini in Siria

Ecco quali sono le richieste. “Save the Children chiede alla comunità internazionale di investire negli sforzi per migliorare la disponibilità e l’accessibilità economica di alimenti sicuri e nutrienti in Siria e aumentare i finanziamenti per programmi che affrontino la povertà infantile e le sue cause profonde”. “L’Organizzazione chiede inoltre un accesso umanitario illimitato e il rinnovo della risoluzione del Consiglio di sicurezza sull’aiuto attraverso i confini che rimane fondamentale per milioni di bambini e le loro famiglie in tutto il Paese”. Ciò che stupisce è che si debba chiedere.


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