Il 2020 con la sua pandemia ha stravolto l’economia, mettendo a rischio anche i marchi più prestigiosi. E’ il caso di Baldinini, brand romagnolo di calzature di lusso. A parlare è Christian Prazzoli, Amministratore Delegato dell’azienda, a Il Sole 24 ore.
Baldinini, come incentivare la ripresa?
I dati parlano chiaro: la pandemia ha ridotto del 30% il business, oltre a fermare le collezioni estive e invernali. Adesso però Baldinini è pronto alla riscossa, con diversi assi nella manica. Il primo è l’appoggio della ripartenza della Russia, che vale da sola l’80% dei volumi. Il secondo è la scelta di diversificare le offerte: in società con la milanese ADD, infatti, progetta una nuova collezione per il prossimo autunno-inverno. Si tratterà di una prima capsule di cento capispalla, uomo e donna, piumini di alta qualità e ultra light.
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L’intervista a Christian Prazzoli
Dallo scorso giugno è l’Amministratore Delegato di Baldinini, ed è lui a fare il punto della situazione, in questa intervista che cercheremo di riassumere in breve. La prima cosa che gli viene chiesta è quali cambiamenti sono stati introdotti nei negozi e negli ambienti di lavoro. Prazzoli spiega che l’azienda ha preso subito tutte le contromisure necessarie per la sicurezza dei lavoratori e dei clienti, favorendo lo smart working quando possibile. Quanto alle novità, di sicuro ci sarà un incremento dell’e-commerce, fondamentale in questo momento.
Nuove collezioni e social
Le collezioni in programma per quest’anno, spiega ancora Prazzoli, sono state ridotte del 50%. Aggiunge però che era già in programma una nuova strategia, e che l’attuale situazione ha solo accelerato un cambiamento che sarebbe avvenuto comunque. Quanto ai social, sono diventati una parte fondamentale della comunicazione con i clienti, e a questo scopo sono stati aggiunti nuovi contenuti per i vari canali.
Export e nuovi mercati
A quanto afferma Christian Prazzoli, l’export verso i Paesi extraeuropei sta riprendendo quota. Parliamo di est Europa, principalmente Russia ma anche Polonia e Ucraina, e di Medio Oriente. Confermato anche il ritorno al mercato cinese, anche se a ritmi diversi da un prodotto all’altro. I segnali, pare, siano incoraggianti. Potete leggere l’intervista completa al link qui sotto.