mercoledì, Aprile 17, 2024

Baby gang e crimine organizzato: sempre di più i minori coinvolti

Il recente caso di bullismo e baby gang a Pavia fa riemergere un problema sociale piuttosto complesso mai affrontato in maniera completa e consapevole in Italia e non solo: il rapporto tra gang, criminalità e città, sicurezza urbana.

Non è uno scherzo, non è solo bullismo o episodi “devianti”, stiamo assistendo a veri e propri fenomeni di microcriminalità, in quanto queste bande vedono sempre più coinvolgi giovani ragazzi, di livello socio economico e culturale differente, che agiscono per vendetta o puro divertimento, in Italia, in molto zone europee come Francia, Germania, Spagna e non mancano mai gli Stati Uniti, sempre in testa quando si parla di sicurezza.

Secondo le ultime analisi criminologiche, ecco quali sono le gang criminali più pericolose del mondo: da Mara Salvatrucha a Yamaguchi-gumi, da SoIntsevskaya bratva ai Los Zetas.  Tra le loro attività ci sono gli omicidi, la produzione e il traffico di droga, il racket, la prostituzione, il gioco d’azzardo illegale, lo smaltimento dei rifiuti e il traffico di esseri umani.

I Mungiki

Si dice siano costituiti da 100.000 membri appartenenti al più grande gruppo etnico del Kenya, i Kikuyu. Hanno la struttura di un clan mafioso e al tempo stesso quella di un’organizzazione terroristica, e sono particolarmente violenti: dalla decapitazione alla mutilazione dei genitali femminili, non risparmiano nulla alle loro vittime.

E’ una questione di forza, di rispetto, di sopravvivenza, di guadagnarsi un ruolo nella società.

Primeiro Comando da Capital

È la più nota gang di San Paolo del Brasile. Nella primavera del 2006, la gang ha letteralmente bloccato la città di San Paolo, quando i suoi membri hanno attaccato simultaneamente le banche, gli autobus, edifici pubblici, e le prigioni per 4 lunghissimi giorni.

Hell’s Angels

Si presentano come un gruppo di onesti appassionati di moto, ma sono forse il più noto e temuto sindacato criminale degli Stati Uniti e del Canada, con affiliazioni in 27 paesi. Controllano anche un gran numero di attività legittime in Nord America, specialmente nell’industria notturna.

Mara Salvatrucha (MS-13)

La Mara Salvatrucha è considerata la gang più pericolosa degli Stati Uniti e dell’America centrale. Negli ultimi anni, MS-13 è cresciuta come una forza internazionale, diffondendosi in paesi anche lontani come l’Italia, dove una “pandilla” è stata sgominata a Milano nel 2013 (anche se le autorità non credono che MS-13 abbia una leadership centrale). Sono noti per i tatuaggi e i crudeli riti di iniziazione. Per capirne la pericolosità, ti basti pensare che L’FBI ha un’intera task force dedicata ad essa.

La SoIntsevskaya bratva

Considerata una delle più grandi fazioni della Mafia Russa. Il suo reale potere lo si deduce anche dal fatto che circolano pochissime Informazioni a riguardo. Si conosce il nome del leader e fondatore – Sergei “Mikhas” Mikhailov e si ritiene che il gruppo controlli centinaia di imprese legittime in tutta la Russia (e non solo). Ma non molto altro. La SoIntsevskaya bratva è coinvolta praticamente in ogni aspetto della malavita russa: racket, prostituzione, estorsione, corruzione, frodi con carta di credito, traffico di esseri umani, traffico di armi, riciclaggio di denaro.

La Yamaguchi-gumi

Sono una delle tante bande Yakuza in Giappone, una mafia altamente organizzata, che possiede aziende, imprese e uffici alla luce del sole. Attivi nel gioco d’azzardo, nelle estorsioni, nella prostituzione, nel traffico di armi e droga, nell’abusivismo, sono anche coinvolti nella pornografia su internet e nella operazioni illecite in borsa. Hanno anche aperto un sito per presentare le loro attività “imprenditoriali” al popolo del web, probabile metodo di reclutamento.

Giacomo Buoncompagni
Giacomo Buoncompagni
Buoncompagni Giacomo. Aspirante giornalista scientifico. Laureato e specializzato in comunicazione pubblica e scienze sociali -criminologiche. Collaboratore di Cattedra presso l'Università di Macerata. Presidente provinciale Aiart Macerata. E' autore di "Comunicazione criminologica" e "Analisi comunicazionale forense" (2017)

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