Fake news: tema centrale della mostra “Virtual Reality” al Padiglione dell’Azerbaigian
Anche quest’anno l’Azerbaigian partecipa alla 58° edizione della Biennale d’Arte di Venezia,“May you live in interesting time”, con la mostra “Virtual Reality” organizzata dalla Fondazione Heyder Aliyev e curata da Gianni Mercurio, curatore indipendente con una più che decennale esperienza nel campo dell’arte moderna e contemporanea, e Emin Mammadov, consulente artistico della Fondazione Heyder Aliyev.
Tema centrale dell’esposizione “Virtual Reality” è il fenomeno, quanto mai attuale, delle fake news, la tendenza dilagante a diffondere false notizie attraverso i social media che, se da un lato hanno esteso in modo esponenziale le nostre possibilità di contatto e di informazione, dall’ altro hanno creato una sorta di paradossale dipendenza informativa senza filtri. Le fake news sono, quindi, considerate come una delle principali minacce per la democrazia, per la libertà del confronto e per il progresso, in quanto spingono a vivere in una dimensione di post-verità in cui l’attendibilità deve essere continuamente verificata attraverso fonti ufficiali e non semplicisticamente sui social ( oltre 2 miliardi di persone usano facebook) con il quotidiano gesto del “ I pick up my mobile phone” che in media viene svolto 150 volte al giorno.
Kanan Aliyev, Ulviyya Aliyeva, Zeigam Azizov, Orkhan Mammadov e Zarnishan Yusifova sono gli artisti che si sono cimentati sul tema della realtà virtuale, sviluppandolo attraverso progetti, installazioni e sculture multimediali con l’obiettivo di portare i visitatori lungo un percorso di risveglio collettivo delle coscienze, di attenzione all’ opinione altrui e di volontà di stabilire un reciproco dialogo critico e costruttivo.

Zeigam Azizov (Salyn 1963) vive e lavora a Londra e con l’opera “Headlines”, realizzata sotto forma di saggio testuale e visivo, analizza la forte influenza che possono esercitare i titoli delle news e che, in molti casi, vengono strumentalizzati e trasformati in slogan di correnti di pensiero.

Zarnishan Yusif (Yusifova) (Baku 1985) pone in discussione il rapporto tra social media e relazioni umane artisticamente reso con la “Bubble Reflection”, una sorta di cyber installazione in cui delle figure antropomorfe, militarmente ordinate e allineate, sono dominate da circuiti telematici che si sono inseriti nei loro organi vitali, impossessandosi del loro inconscio.

Orkhan Mammadov (Ganja 1990), attualmente vive e lavora tra New York, Baku e Praga, e la sua installazione “Circular Repetition”, in cui sono usate decorazioni ornamentali tradizionali, nasce da due esperimenti audiovisivi immersivi basati sulla dicotomia tra spazio fisico e spazio digitale che, nel caso specifico, tendono a confondersi creando così un’ alterazione della consapevolezza tra realtà e virtualità.
Kanan Aliyev (Baku 1983) e Ulviyya Aliyeva (Baku 1986) presentano due opere: “Globe” un mobile, definibile come un ossimoro visivo in cui l’apparente staticità si sostituisce con facilità ad un processo motorio temporaneo causato da una qualsiasi interferenza esterna, che, nel caso specifico, è rappresentata da una pedine sulla scacchiera del mondo, e “The Slinky effect” in cui Slinky compie un salto sopra la testa delle persone ad indicare il flusso continuo di notizie dei social network che ci investe quotidianamente. Le figure comunicano solo più attraverso questi flussi senza guardarsi a conferma di come si siano trasformate in individui stereotipati e incapaci di stabilire un rapporto empatico tra di loro.

INFO: “VIRTUAL REALITY”, 11 maggio 2019 – 24 novembre 2019
Padiglione dell’ Azerbaigian
58° Biennale Internazionale d’Arte di Venezia.
VENEZIA, Palazzo Lezze, Campo Santo Stefano, San Marco 2949
www.labiennale.org/it/arte/2019