giovedì, Marzo 27, 2025

Auto elettriche e ambiente: una scomoda verità

Le auto elettriche sono amiche dell’ambiente? È un mito da sfatare. È quanto emerge dall’analisi indipendente di Andrew Orlowski, fondatore del Think Tank “Think of X”, specializzato in innovazione. Orlowski ha esposto la sua analisi su un articolo per il sito d’informazione Spiked, dimostrando quanto l’ecocompatibilità delle vetture a batteria sia più teorica che reale. Questo smentisce la narrazione dei media mainstream, che incoraggiano il passaggio all’elettrico in ottica del contrasto al cambiamento climatico.

Le auto elettriche non sono amiche dell’ambiente?

L’analisi di Orlowski si basa sulla produzione delle batterie. Queste ultime adottano la tecnologia degli ioni di litio, che attualmente è la migliore per lo stoccaggio dell’energia elettrica. Oltre alle EV, è infatti impiegata per gli smartphone e per i computer portatili. Il litio, minerale raro e prezioso, richiede molta energia per la sua estrazione e lavorazione, comportando emissioni esagerate di anidride carbonica. Stesso discorso per le terre rare, estratte tra l’altro in zone politicamente instabili come il Congo o la Bolivia. Secondo una ricerca della Volvo (tra i massimi produttori europei di EV), produrre una vettura a motore termico significa emettere il 40% in meno di CO2 rispetto ad un modello identico ma a motore elettrico. Le emissioni per l’utilizzo dipendono dalla fonte dell’energia elettrica, fossile o rinnovabile. Usando un mix di entrambe, il punto di pareggio tra le emissioni dei due veicoli è a 150 mila Km. In Europa, dove la componente rinnovabile è maggiore, il punto è a 90 mila Km. Tutto molto bello, a patto che la batteria dell’auto elettrica sia la stessa: la sua sostituzione comporta di fatto lo spostamento del punto di pareggio. Le vetture elettriche vengono impiegate soprattutto in città, con un basso chilometraggio complessivo. Insomma: il pareggio è più utopia che realtà. La cosa curiosa è che la Volvo ha esposto i suoi studi in occasione del Cop26 di Glasgow, ma nessuno ne ha parlato. È la dimostrazione che l’auto elettrica è una questione politica, e non scientifica.

Una bizzarra presa di posizione

Secondo Orlowski, le auto elettriche hanno come scopo primario quello di pulire la coscienza. Con la scusa della mancanza del tubo di scarico, l’utente si sente sollevato dalle responsabilità del cambiamento climatico, anche se questa tesi si basa su una bugia. Premesso che il trasporto privato ha una pochissima rilevanza nel fenomeno (parliamo del 7% delle emissioni totali, un’inezia) le EV non sono esenti da particelle “sporche”. Questo vale soprattutto per le supercar, il cui chilometraggio è talmente basso da rendere impossibile il pareggio che abbiamo spiegato sopra. Per questo motivo, lo Youtuber Tim Burton, noto come Schmee150, ha annunciato che venderà la sua Porsche Taycan per usare una Ferrari GTC4 Lusso, perché è più ecologica! Forse, sarebbe il caso che i media si svegliassero ed informassero meglio gli utenti sulla questione, invece di fare propaganda politica come si sta facendo adesso.


La guida autonoma è un fallimento annunciato?


Riccardo Trullo
Riccardo Trullo
Aspirante giornalista sportivo e membro orgoglioso della famiglia Periodicodaily. La mia specialità è il motorsport, in particolare la MotoGP ed il panorama americano di NASCAR, IndyCar, IMSA. Non disdegno la F1, campionato che seguo da una vita. E già che ci sono, butto un occhio nel settore delle auto di serie.

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