Manchester, il giorno dopo. I cittadini cercano di riprendersi dallo spavento in seguito all’attacco kamikaze, causato da una bomba artigianale, all’interno della struttura in cui si stava svolgendo il concerto della cantante Ariana Grande.
Il bilancio, purtroppo ancora provvisorio, ha raggiunto 22 morti, 12 dispersi e una sessantina di feriti. La Farnesina ha rassicurato sull’assenza di italiani.
La Premier inglese, Theresa May, ha presieduto una riunione straordinaria del Governo e del Comitato Cobra, per le emergenze, al fine di fare il punto sulle indagini.
“Consegneremo – ha detto al termine alla nazione – i responsabili davanti alla giustizia”, sottolineando, però, la necessità di rimanere in allerta perché è impossibile escludere nuove azioni pericolose.
Ha rivelato, tuttavia, di sapere chi è l’attentatore, ma di non poter fornire pubblicamente i dettagli.
L’abitazione di quest’ultimo, in base a quanto si è appreso da fonti di polizia, è stata perquisita e un giovane di ventitré anni è stato arrestato, in mattinata, in un supermercato di Manchester.
L’accaduto è stato rivendicato, tramite l’agenzia di stampa dello Stato Islamico Amaq, dall’Isis.
Il cordoglio, della comunità internazionale, è unanime: “L’intera nazione è sotto shock”, ha scritto in un messaggio la Regina Elisabetta, mentre per il Premier Paolo Gentiloni l’attacco è rivolto a tutta l’Europa e la Rappresentante per la Politica Estera europea, Federica Mogherini, ha sottolineato che sono stati colpiti tutti i giovani europei.
