Aston Martin Valkyrie AMR: da Le Mans alla serie

Se la Aston Martin Valkyrie non vi sembra abbastanza cattiva o prestazionale, la casa inglese vi accontenta subito con la AMR Pro. La celebre hypercar che Aston ha realizzato in collaborazione con la Red Bull Racing avrà una sua variante estrema, figlia di un progetto nato per le corse e che sostituisce un altro progetto di hypercar estrema, con lo stesso nome, ma cancellato. Con i suoi 1000 CV, peso ancor più limitato e aerodinamica racing, la AMR è destinata a diventare un oggetto da collezione, dedicato a chi vuole sensazioni da Le Mans ed un prestigio che solo una hypercar ti può dare. Vi sveliamo com’è fatta.

Aston Martin Valkyrie: com’è fatta la AMR?

La AMR Pro nasce dalla joint venture tra Aston Martin, Red Bull e la canadese Multimatic, la quale ha rilevato gli asset della Lola. Queste tre realtà stavano sviluppando originariamente una Le Mans Hypercar, derivata dalla Valkyrie di serie e destinata a correre nel mondiale Endurance. I continui cambi di regolamenti hanno spinto la casa a rinunciare, ma il progetto non è stato cestinato, anzi. Già era in programma una Valkyrie più cattiva, ma il design originale viene accantonato. E sostituito con questo.

La tecnica della AMR

Dal punto di vista tecnico, la Walkyrie AMR Pro si distingue dalla base per le sue appendici aerodinamiche vistose. Non sono, naturalmente, vezzi estetici ma veri e propri elementi funzionali. Parliamo di un insieme di ala anteriore, ala posteriore, diffusore e splitter vari capaci di generare un carico di 3600 Kg. Secondo la casa, la vettura può sostenere un carico laterale massimo di 3 G e potrebbe girare in 3’20” sul Circuit de la Sarthe di Le Mans. In pratica, sarebbe veloce quanto una LMP1, se consideriamo che la Toyota che ha vinto la 24 ore lo scorso anno ha girato in 3’19″76.

Per contenere il peso, la parte ibrida della Valkyrie originale viene rimossa, e tutti i pannelli della carrozzeria sono rifatti di una fibra di carbonio più leggera. Fibra di carbonio anche per i bracci delle sospensioni, mentre i vetri sono in polimetilmetacrilato (Perspex). Il motore V12 aspirato, prodotto dalla Cosworth per questo modello, eroga 1000 CV ad 11 mila giri, ed avrà un sound che farà godere gli appassionati più puristi. Anche se molti di loro difficilmente potranno permettersi di comprarla, perché i prezzi dovrebbero stare nei dintorni dei 3 milioni di Euro. La cosa positiva è che la tiratura sarà maggiore del previsto: Aston Martin prevede la costruzione di 40 esemplari, dopo una proposta originale di 25. Le prime consegne avverranno alla fine del 2021.


Aston Martin Valhalla: l’hypercar che apre l’era elettrica


Riccardo Trullo
Riccardo Trullo
Aspirante giornalista sportivo e membro orgoglioso della famiglia Periodicodaily. La mia specialità è il motorsport, in particolare la MotoGP ed il panorama americano di NASCAR, IndyCar, IMSA. Non disdegno la F1, campionato che seguo da una vita. E già che ci sono, butto un occhio nel settore delle auto di serie.

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