venerdì, Aprile 19, 2024
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Elezioni suppletive in UK: duro colpo per Johnson

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Sconfitta per il primo ministro Boris Johnson alle elezioni suppletive in UK, nelle quali il partito conservatore ha perso due seggi. Duro colpo nelle zone di Tiverton e Honiton, tradizionalmente conservatrici, dove hanno ottenuto una vittoria i liberaldemocratici centristi.

Elezioni suppletive in UK: una sconfitta per Johnson?

Duro colpo per il primo ministro britannico Boris Johnson alle elezioni suppletive. Il partito conservatore del Regno Unito ha infatti subito una sconfitta in ben due suppletive, perdendo due seggi in Parlamento. Una situazione che ha anche portato alle dimissioni del presidente dei Tories, ovvero, appunto, i conservatori. Questi ultimi hanno perso una maggioranza di oltre 24mila voti a Tiverton e Honiton, area profondamente conservatrice situata nella parte sudoccidentale dell’Inghilterra. A sconfiggerli sono i liberaldemocratici centristi, che si sono assicurati una maggioranza di oltre 6000.

Risultati significativi per i Tories

Le perdite di queste elezioni suppletive sono molto significative per la coalizione elettorale di Boris Johnson. Riunita in occasione delle elezioni nazionali del 2019, nulla esclude che essa possa rompersi, in un clima sempre più teso per il partito. Più volte il primo ministro ha subito diverse pressioni per dimettersi a seguito di alcuni comportamenti assunti durante il suo operato, come l’infrazione delle regole di blocco Covid-19 avvenuta durante un periodo di restrizioni di contenimento della pandemia. Lo stesso Oliver Dowden, presidente del partito conservatore, ha dato le proprie dimissioni. “Le elezioni suppletive parlamentari di ieri sono le ultime di una serie di pessimi risultati per il nostro partito. I nostri sostenitori sono angosciati e delusi dai recenti eventi e condivido i loro sentimenti”, scrive Dowden nella lettera di dimissioni a Johnson.


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UE riconosce lo status di candidato a Ucraina e Moldavia

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L’UE riconosce lo status di Paese candidato a Ucraina e Moldavia. Esultano il presidente ucraino Zelensky e quello moldavo Sandu. “È un momento storico che ci permette di definire il perimetro dell’UE”, ha affermato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.

L’UE riconosce lo status di candidato a Ucraina e Moldavia?

Al vertice di Bruxelles i capi di Stato e di Governo dei Ventisette membri dell’UE hanno dato il via libera alla concessione dello status di Paese candidato a Ucraina e Moldavia. “Un bel giorno, un momento storico”, hanno affermato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. Quest’ultima ha poi sottolineato che “ora questi Stati devono fare i compiti per fare progressi e raggiungere le prossime fasi”.

Le dichiarazioni di Zelensky e Sandu

È una delle decisioni più importanti per l’Ucraina in tutti i trent’anni di indipendenza del nostro Stato. Tuttavia, questa decisione non riguarda solo l’Ucraina”, ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che si è collegato con i leader UE subito dopo la decisione. “Questo è il più grande passo verso il rafforzamento dell’Europa che si potrebbe compiere in questo momento, nel nostro tempo, e proprio nel contesto della guerra voluta dalla Russia, che sta mettendo alla prova la nostra capacità di preservare la libertà e l’unità”, ha aggiunto. La presidente moldava, Maia Sandu, ha accolto la decisione dell’UE affermando che si tratta di una “giornata storica”. “Questo è un giorno storico per la Moldova. Stiamo iniziando il percorso verso l’UE che porterà prosperità ai moldavi, darà più opportunità e garantirà un migliore ordine nel Paese”, ha detto Sandu.


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USA: Corte Suprema amplia i diritti sulle armi

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La Corte Suprema USA amplia il diritto sulle armi. La Corte ha infatti stabilito che gli americani hanno il diritto di portare armi in pubblico per autodifesa. Intanto, il Senato ha annunciato di aver approvato un disegno di legge bipartisan sulla sicurezza delle armi.

La Corte Suprema USA amplia il diritto sulle armi?

Ieri è stata una giornata vittoriosa per la lobby delle armi. La Corte Suprema americana ha infatti annullato una delle leggi più restrittive sulle armi adottate da New York. La legge in questione richiedeva ai newyorkesi una licenza per portare un’arma in pubblico. Era una legge molto datata, voluta a gran voce dal partito democratico. Con sei voti a favore e tre contrari la Corte ha bocciato le restrizioni di New York dichiarandole anticostituzionali ed in contrasto con il Secondo Emendamento. La decisione della Corte Suprema apre di fatto la strada alla possibilità che un maggior numero di persone possano legalmente portare armi in strada nelle grandi città. Secondo esperti legali, l’ampia portata della sentenza equivale a una revisione completa della dottrina del Secondo Emendamento della corte e dovrebbe mettere in discussione un’ampia gamma di altre leggi sulle armi.

L’Ira di Biden e di New York

Dopo la sentenza è scoppiata l’ira del presidente Biden. “Sono profondamente deluso. La sentenza che ha cancellato il divieto ultrasecolare nello stato di New York contraddice sia il buonsenso che la costituzione. Sull’onda degli orribili attacchi di Buffalo e Uvalde e i quotidiani atti di violenza da armi da fuoco che non fanno titolo a livello nazionale, dobbiamo fare di più come società, e non di meno, per proteggere i cittadini”, ha detto Biden. Anche la governatrice di New York, Kathy Hochul, ha espresso tutta la sua rabbia. “Assolutamente scioccante e scandaloso. Un giorno cupo”, ha affermato.  “Questa è un’altra devastante battuta d’arresto nella nostra lotta contro la violenza armata e sottolinea solo la necessità di riforme più audaci a livello nazionale. A causa di questa sentenza, ora siamo tornati al punto in cui eravamo nel 1910, ma non deve rimanere così”, ha tuonato l’ex governatore di New York, Andrew Cuomo.

Critiche anche dalla California

Le critiche alla sentenza giungono anche al di fuori di New York. “Un giorno buio per l’America. Questa è una decisione pericolosa. La decisione della Corte porterà ad un’agenda ideologica radicale e infrangerà i diritti degli Stati di proteggere i loro cittadini”, ha detto il governatore della California, Gavin Newsom.

Senato approva una legge sulla sicurezza delle armi

Intanto, poche ore dopo la sentenza, il Senato ha annunciato di aver approvato una legge bipartisan sulla sicurezza delle armi. Il disegno di legge del Senato, approvato con un voto 65-33, è la prima legislazione significativa sul controllo delle armi ad essere approvata in tre decenni. 15 repubblicani si sono uniti a tutti e 50 i democratici per votare a favore del disegno di legge. “Questa legislazione bipartisan aiuterà a proteggere gli americani. I bambini nelle scuole e nelle comunità saranno più al sicuro per questo”, ha affermato Biden dopo il voto. “La Camera dei Rappresentanti dovrebbe votare prontamente su questo disegno di legge bipartisan e inviarlo alla mia scrivania“, ha aggiunto.


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Senatore Pence da “eroe” americano a rivale di Trump

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Il Senatore Pence non ha avuto il coraggio di essere un grande. Aveva avuto l’opportunità di entrare nella storia ma non ha avuto il coraggio di agire”. Così Donald Trump in un discorso davanti al Faith and Freedom Coalition, un gruppo di evangelici con tendenze conservatrici. Trump si riferiva al fatto che nelle recenti audizioni della Commissione di inchiesta sugli assalti al Campidoglio il suo ex vicepresidente è stato esaltato per non avere cooperato a ribaltare l’esito elettorale il 6 gennaio del 2021.

Il Senatore Pence dopo la vice presidenza

Pence è stato lodato da Bennie Thompson, parlamentare democratico del Mississippi, e Liz Cheney, parlamentare repubblicana del Wyoming, rispettivamente presidente e vicepresidente della commissione sugli eventi del 6 gennaio 2021. Infatti, per la sua condotta durante il periodo prima della certificazione di Joe Biden a presidente, Pence si è comportato in maniera eroica anche se ben lungi da essere eroe. L’ex vicepresidente ha agito in modo tradizionale svolgendo il ruolo cerimoniale della sua carica, esibendo anche un certo coraggio nonostante le insistenti minacce del suo capo. Trump voleva che Pence non accettasse la validità dei grandi elettori di 7 Stati che secondo lui erano risultati di frode elettorale. Si tratta, come ci hanno reiterato le recenti audizioni alla Camera, di falsità inventate dall’ex presidente. Lo hanno confermato persino il suo ex ministro di Giustizia Bill Barr e tanti altri ex membri dell’amministrazione del 45esimo presidente. Anche la figlia Ivanka aveva indicato approvazione dell’analisi di Barr sull’assenza di frode elettorale, beccandosi il rimprovero del padre, secondo cui, lei non era al corrente dei dettagli.

Le pressioni di Trump sul suo vicepresidente furono insistenti prima del 6 gennaio ma specialmente nel fatidico lungo giorno della conferma di Biden a presidente. Il 45esimo presidente la mattina del 6 gennaio telefonò a Pence e in una conversazione molto accesa lo minacciò con insulti dicendogli che era un “cagasotto”. Più tardi nel comizio ai suoi sostenitori, poche ora prima dell’assalto al Campidoglio, Trump disse che sperava ancora nella cooperazione di Pence. Poi nel pomeriggio quando divenne chiaro che Pence stava facendo il suo dovere Trump inviò un tweet in cui diceva che il suo vice non aveva fatto il suo dovere. Subito l’informazione divenne nota ai riottosi i quali poco tempo dopo presero l’assalto al Campidoglio, causando l’interruzione della certificazione di Biden a presidente. Pence e tanti altri senatori e parlamentari riuscirono a malapena a sfuggire agli assalitori. Dalle testimonianze nelle audizioni alla Camera si è saputo che le grida di “Impicchiamo Pence” furono ripetute in maniera costante. Pence riuscì con grandi difficoltà a essere messo in salvo anche se gli assalitori erano arrivati a 12 metri dal vicepresidente che si trovava in un luogo nascosto. Sembra che Trump abbia detto che forse Pence meritava il suo destino di cadere nelle mani degli assalitori.

In effetti, Trump con il tweet in cui annunciava il “tradimento” del Senatore Pence, apriva la porta agli assalitori di farsi giustizia come credevano. Trump non diede l’ordine di mettere in pericolo l’incolumità del suo vice ma sapeva benissimo che i suoi incitamenti causano minacce e violenza ai suoi avversari. Per i suoi incitamenti alla violenza le piattaforme dei social lo hanno bandito avendo capito che gli offrivano il microfono per mettere in pericolo la vita dei suoi “nemici”. La violenza per Trump incitata con le parole non è altro che un’arma politica che la stragrande maggioranza dei repubblicani non ha condannato.

Per cinque ore Pence rimase nascosto ma durante questo tempo egli fece molte telefonate, agendo da vicepresidente vero, chiamando le forze armate, richiedendo che inviassero la guardia nazionale per cacciare i rivoltosi e ristabilire l’ordine. Trump durante questo tempo non faceva niente. Mentre il suo vice agiva da “de facto” presidente, l’allora inquilino della Casa Bianca non faceva il suo dovere di proteggere il Campidoglio e quelli in pericolo di vita, incluso il suo vicepresidente, che gli era stato fedelissimo per più di 4 anni. Alle 20 la procedura di certificazione ricominciò dopo che la sicurezza del Campidoglio fu ristabilita. Alle 3:42 di mattina, il 7 gennaio 2021, Biden fu proclamato nuovo presidente.

Il comportamento di Pence nel seguire la costituzione risparmiò al Paese seri disturbi sociali. Quindi tutti gli devono gratitudine per il suo atto di “tradire” il suo capo, disobbedendo le richieste illegali. Va ricordato che se il vicepresidente avesse il potere di ribaltare l’elezione senza seguire il volere del popolo lo avrebbe fatto già Al Gore nel 2001 quando, l’allora vicepresidente perse l’elezione presidenziale con un margine di 500 voti nello Stato di Florida. Gore, da vicepresidente in carica, ebbe il doloroso dovere di presidenziare nella certificazione di George W. Bush, il suo avversario. Anche nel 2017 Joe Biden, da vicepresidente in carica, ebbe il duro compito cerimoniale di certificare lo stesso Trump presidente, e poi sconfiggerlo nell’elezione del 2020. Ma se Gore e Biden, come tutti i vicepresidenti prima di loro, hanno fatto il loro dovere di presiedere al trasferimento del potere, Trump aveva altre idee, che fortunatamente Pence non ha seguito.

Il Senatore Pence non parlò con Trump cinque giorni dopo la certificazione di Biden ma alla fine i due fecero pace. Si tratta però di una tregua poiché Trump non dimentica. Adesso i due hanno preso strade diverse. Pence, dopo mesi di silenzio ha dichiarato in un discorso che Trump aveva torto. Secondo lui, “la presidenza degli Stati Uniti non appartiene a un singolo individuo” ma al popolo americano. Trump, da parte sua, continua nella sua “big lie”, la grande menzogna dell’elezione rubata. I due con ogni probabilità potrebbero essere rivali nelle elezioni del 2024. Pence ha ricominciato a fare discorsi e offrire il suo endorsement a repubblicani che rientrano nelle caratteristiche dell’establishment, opposto al 45esimo presidente. Pence però non ha attaccato l’ex presidente. Sa benissimo che per potere prevalere nelle primarie repubblicane avrà bisogno di questi elettori. Avrà anche bisogno di attaccare i democratici come ha già iniziato a fare. Non ha ancora dichiarato la candidatura a presidente ma i segnali sono evidenti. Ci saranno con ogni probabilità altri candidati oltre a Trump e Pence alle primarie. Pence, però potrebbe dichiararsi l’erede di Trump, citando giustamente la sua fedeltà di quattro anni, eccetto per il suo “atto coraggioso” di certificare Biden a presidente come richiede la legge.

Oroscopo giornaliero: 24 giugno 2022

La luna in Toro incontra il carattere jolly Urano in Toro alle 18:15 e potrebbe iniziare un nuovo inizio radicale! È un momento emozionante per la sperimentazione. Le notizie sorprendenti potrebbero essere condivise. C’è un’energia di imprevedibilità, quindi rimanete flessibili, ma ben radicati e fedeli a voi stessi.

Ariete

La luna in Toro può trovarti concentrato sulle tue finanze oggi. Un regalo inaspettato potrebbe arrivare mentre la luna incontra Urano in Toro! Potresti essere dell’umore giusto per correre un rischio; vai piano e prendi decisioni informate.

Toro

La luna è nel tuo segno, Toro, e incontra il pianeta dell’inaspettato, Urano. Puoi sentirti particolarmente energico, quindi forse deponi la tazza di caffè in più. Abbraccia ciò che ti rende unico oggi!

Gemelli

L’ispirazione può colpire quando meno te lo aspetti oggi mentre la luna si mescola con Urano elettrico in Toro. Potresti sentirti irrequieto e la tua immaginazione è probabilmente in fiamme: fai un po’ d’arte!

Cancro

Sorprendenti connessioni sociali possono formarsi mentre la luna si mescola con il pianeta dell’inaspettato, Urano, in Toro. Un desiderio selvaggio potrebbe essere fatto anche oggi.

Leone

L’eccitazione inaspettata potrebbe avvenire nella tua carriera mentre la luna incontra Urano in Toro! Potresti rilasciare un progetto che sorprenderà le persone o esplorare un nuovo approccio per connettersi con i tuoi fan.

Vergine

La luna incontra Urano nel segno di terra Toro oggi, il che può portare alcune opportunità e avventure inaspettate a modo tuo. Potrebbe apparire un’idea sorprendente o una notizia dall’estero.

Bilancia

Emozioni inaspettate possono ribollire in superficie oggi, ma puoi anche essere pronto a liberarti dal passato mentre la luna incontra il carattere jolly Urano in Toro.

Scorpione

Incontri inaspettati possono aver luogo mentre la luna incontra Urano nel tuo segno opposto Toro. Potrebbe avvenire una svolta nelle tue relazioni. È un momento emozionante per la sperimentazione.

Sagittario

Un cambiamento inaspettato nella tua routine potrebbe avvenire mentre la luna incontra il jolly Urano in Toro, ma scuotere il tuo programma potrebbe non essere una brutta cosa!

Capricorno

La luna incontra il carattere jolly Urano nel segno dell’altro della terra Toro, il che potrebbe portare alcune emozioni inaspettate! Qualcosa di nuovo e sorprendente potrebbe portarti gioia e ispirazione creativa oggi.

Acquario

La luna in Toro incontra oggi il vostro pianeta dominante Urano, il che potrebbe portare alcuni cambiamenti sorprendenti nella vostra vita domestica e familiare. Sei pronto ad aggiornare le cose nel tuo spazio personale.

Pesci

Notizie inaspettate e nuove idee sono condivise oggi mentre la luna in Toro incontra il carattere jolly Urano. Potrebbe avvenire una svolta creativa. Una grande idea potrebbe improvvisamente venire in mente!

NFT: eBay acquista il mercato digitale KnowOrigin

Il sito eBay aveva lanciato la sua collezione NFT nel maggio dello scorso anno. Oggi, ha acquistato il mercato digitale KnowOrigin.

Cosa a che fare eBay con gli NFT?

Possiamo dire che ormai eBay ha abbracciato in pieno il mercato degli NFT. Come forse è ovvio, tuttavia, non ha rivelato la cifra spesa per l’acquisto di KnowOrigin: ha dichiarato solo che “è stato un passo importante nel ripensamento tech-led”.


Il bacio immortale tra Burton e Taylor diventa un’opera NFT all’asta


Un sito leader

Per dovere di cronaca, KnowOrigin è nata nel 2018, ed è una piattaforma dove gli artisti possono creare e vendere la loro arte come NFT in cambio di criptovalute. Detto ciò, riportiamo la dichiarazione in merito di Jamie Iannone, CEO di eBay. “eBay è la prima fermata per le persone in tutto il mondo alla ricerca di quella cosa perfetta, difficile da trovare o unica da aggiungere alla collezione. Con questa acquisizione, rimarremo un sito leader come comunità, aggiungendo sempre maggior collezionismo digitale”.

Aggiungere più capacità

La prima “incursione” di eBay negli NFT, lo abbiamo detto, è avvenuta nel maggio del 2021. Ha cominciato permettendo la vendita di Non Fungible Token ai venditori che soddisfacevano gli standard della comunità, e secondo Reuters intende aggiungere più capacità “che portino blockchain da collezione”. Ma questo maggio eBay ha anche lanciato una sua collezione, composta da 13 collezionabili digitali in edizione limitata rappresentanti rendering animati in 3D di Wayne Gretzky, stella dell’hockey.

Nuove collezioni in arrivo?

Sembra però che non rimarrà un caso isolato. Infatti, eBay e OneOf, suo partner Web3, prevedono di rilasciare altri NFT, con altri atleti e versioni aggiornate di copertine iconiche di Sport Illustrated.

Aborto negato a Malta: si teme per la vita della turista statunitense

Aborto negato a Malta. La pittoresca isola del Mediterraneo sta imponendo una legge severa che potrebbe costare la vita a un turista statunitense. In quella che è definita una “punizione crudele e insolita”. I medici di Malta infatti, sono accusati di “giocare” con la vita di una turista americana la cui vita è in bilico.

Aborto negato a Malta: qual è la vicenda?

Andrea Prudente e il suo partner Jay Weeldreyer erano in vacanza a Malta, nazione a maggioranza cattolica a sud dell’Italia. Quando la signora Prudente ha subito quello che sembrava un aborto spontaneo. L’americana, che è alla sua sedicesima settimana di gravidanza, è stata portata d’urgenza in ospedale con una forte emorragia. A detta dei medici, il bambino, stava bene. Ma le cose sono peggiorate rapidamente. Il giorno dopo, le acque della signora Prudente si sono rotte e un’ecografia ha mostrato che la placenta era parzialmente staccata dall’utero. E pertanto la sua gravidanza non era più possibile. Nonostante la presenza di battito cardiaco il feto non ha possibilità di sopravvivenza, perché non è rimasto liquido amniotico. Tuttavia i medici hanno detto a Prudente, 38 anni, della zona di Seattle, che non poteva abortire perché è illegale a Malta. L’aborto è illegale in tutti i casi a Malta. Per l’interruzione di gravidanza si rischia la reclusione fino a tre anni. Quindi l’unica opzione rimasta alla coppia è aspettare che il cuore del bambino smetta di battere. Nel frattempo, però, c’è un rischio molto concreto che la signora Prudente possa cadere vittima di un’infezione pericolosa per la vita mentre aspetta.

Leggi anche – Primo suicidio assistito in Italia dopo anni di battaglie legali

Negare un diritto è anacronistico

La negazione di un diritto, è una cosa che stona con la nostra epoca. Negare la possibilità ad un essere umano di poter scegliere cosa fare è di fatto anacronistico. Soprattutto quando implica danno o pericolo grave alla salute della madre. Si poteva fare 90 anni fa, quando la società era diversa e sotto forte controllo delle religioni. Pensiamo all’influenza della Chiesa sugli italiani, ma oggi è impensabile. Perché negare all’altro la possibilità di scegliere sulla base di una convinzione? Se per una persona l’aborto può essere una cosa moralmente sbagliata, e per questo non la farà mai, non è giusto che si neghi ad un altro con idee diverse questa possibilità. Prendendo ad esempio un cristiano osservante, questi sarà contrario ad abortire. In quanto coerente con una sua convinzione. Ma perché dovrebbe proibire ad un altro di farlo? Certo, cercherebbe di convincerlo che sia sbagliato abortire, ed è giusto che tiri acqua al suo mulino, ma nessun uomo dovrebbe mai proibire ad un altro di decidere per sé stesso. Negare il diritto all’aborto significherebbe tornare indietro nel tempo ad una società non laica e con un’unica morale guida, cosa che ormai non è più possibile.

Giulia 2.0 Turbo si arruola nella Guardia di Finanza

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Lo scorso 2 giugno l’Alfa Romeo Giulia 2.0 aveva aperto l’entrata della Guardia di Finanza alla Festa della Repubblica: oggi l’arruolamento è ufficiale.

Quale sarà il ruolo della Giulia 2.0?

La Giulia 2.0 è comparsa nella serata di ieri a Roma, presso il Centro Logistico e Sportivo GdF in occasione della Cerimonia per il 248° anniversario della Guardia di Finanza. Ma quale sarà il suo ruolo?


Le Stelvio pronte per la consegna alla Polizia Penitenziaria


Un ruolo importante

La Giulia 2.0 avrà un peso importante nel Corpo: sarà infatti assegnata ai Reparti AT-P.I., AntiTerrorismo e Pronto Intervento, ma anche ai Nuclei Mobili. Il suo compito principale, però, avrà a che fare con il controllo del territorio, attraverso il numero di emergenza 117, e con la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. Per questo motivo, ma anche per le sue particolari prestazioni, gli agenti che la guideranno sono stati addestrati con il corso C.A.O. Conduttori di Autovetture Operative.

Prestazioni straordinarie

La berlina possiede un quattro cilindri sovralimentato: questo le permette di passare da 0 a 100 in 6,6 secondi, raggiungendo 230 km/H. Inoltre, monta la trazione posteriore e un cambio automatico a otto rapporti.

Interni speciali

Sempre per venire incontro alle esigenze dei Baschi Verdi, anche gli interni sono stati attrezzati. Includono infatti due porta paletta nel rivestimento delle porte anteriori, doppio alloggiamento per la radio di servizio, luce leggimappa, due porta arma lunga di sicurezza anteriori, torcia ricaricabile a LED con base dedicata e supporto porta tablet.

Esterni dedicati

Anche l’esterno è adattato alla missione cui la Giulia 2.0 è chiamata. Dispone naturalmente dei due dispositivi blu, ma anche di un faro centrale di ricerca, tutti a LED. Infine, sul guscio dei retrovisori sono installati LED circolari a cinque punti luce, collegati ai lampeggianti sul tetto.

Una sicurezza in più

In ultima istanza, c’è un particolare ancora sperimentale, installato su alcuni veicoli. Si tratta di una “configurazione leggera di tutela del territorio”: una sorta di guscio monocellula, sui posti posteriori, un divisorio antisfondamento realizzato in policarbonato. Questo lascia spazio ai tre agenti a bordo, ma permette anche di trasportare l’individuo arrestato in maniera più sicura.

Giù per il conto – Fatti e miti del conteggio delle carte

Se siete appassionati di giochi da casino, probabilmente avrete visto i seguenti tre film: 21, Lock Stock And Two Smoking Barrels e Rain Man. Anche se questi film variano nella trama, hanno tutti una cosa in comune: il conteggio delle carte. Sebbene la maggior parte delle persone sia a conoscenza del concetto di conteggio delle carte, esistono diversi miti che circondano questa attività e, in questo articolo, cercheremo di sfatare alcuni.

Che cos’è il conteggio delle carte?

Questo termine si riferisce al gioco del Blackjack, in cui l’obiettivo è quello di battere il croupier ottenendo carte che raggiungano il valore di 21 (o il più vicino possibile). A differenza della maggior parte dei giochi, il Blackjack è un gioco in cui il casinò non ha necessariamente un vantaggio statistico. Perché? Nel Blackjack, il croupier è tenuto a seguire una serie di regole semplici ma piuttosto rigide, mentre il giocatore è libero di perseguire la propria strategia, che può comprendere il conteggio delle carte. Si tratta semplicemente di tenere un conteggio mentale delle carte distribuite e, quindi, delle carte rimaste nel mazzo. In questo modo, il giocatore può calcolare la probabilità che si verifichino determinate carte, sia per lui che per il banco. 

Miti e fatti

Esistono diversi miti legati al conteggio delle carte, alcuni dei quali sono i seguenti: 

Potenza del cervello

Un’idea sbagliata comune è che per contare le carte sia necessario essere un genio della matematica. Non è assolutamente così: è sufficiente essere in grado di tenere il conto delle carte distribuite e di sottrarre i numeri alti (10 e carte coperte) dalle carte alte. 

Attività criminali

Un altro mito comune è che il conteggio delle carte sia illegale, il che è semplicemente falso: non si può essere arrestati o subire alcun tipo di azione legale per aver contato le carte. Detto questo, i casinò non vedono di buon occhio il conteggio delle carte per ovvie ragioni e di solito bandiscono qualsiasi giocatore che sia sospettato di farlo.

A prova di bomba

Quando si guardano film come quelli citati, molti si convincono che contare le carte garantisca sempre il successo. Non è così. Nel Blackjack, il vantaggio della casa si aggira di solito intorno al 3%, il che significa che, sebbene contare le carte possa certamente migliorare le vostre probabilità, non garantisce affatto una vincita ogni volta. 

Chi sa contare le carte?

Come descritto in precedenza, non è necessaria un’enorme quantità di abilità o esperienza per diventare un contatore di carte, tuttavia, questo non è adatto a tutti. È necessario avere molta pazienza e un temperamento freddo, poiché il trucco consiste nel non diventare avidi trascorrendo troppo tempo al tavolo per ogni visita. È inoltre necessario perfezionare l’arte di comportarsi in modo disinvolto, poiché essere concentrati al laser sul gioco è un segno rivelatore che i croupier cercano. 

Conclusioni

Se siete appassionati di casinò, imparare l’arte del conteggio delle carte nel Blackjack può essere un buon modo per far pendere le probabilità a vostro favore, ma non deve assolutamente essere considerato come un modo per “arricchirsi velocemente”. La maggior parte dei contatori di carte viene colta in fallo per avidità, quindi la strada da seguire è quella del poco e spesso. 

Le strade più lunghe del mondo: percorriamone 10

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Lunghe o corte, strette o larghe, le strade ci portano in qualunque posto vogliamo andare. Ma quali sono le più lunghe del mondo?

Quali sono le strade più lunghe del mondo?

Ancora una volta, ad aprire scenari magnifici davanti a noi è l’azienda Civitatis. In questo caso l’argomento sono le strade, le più lunghe che possiamo trovare al mondo. Sono dieci: prepariamoci all’esplorazione.


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Yonge Street, Toronto, Canada

Si conferma, senza ombra di dubbio, come la strada più lunga del mondo, con i suoi 56 km. È stata dichiarata sito storico nazionale, oltre che inserita nel Guinness dei Primati. È logico quindi che una via così estesa porti in molti posti: all’inizio del Toronto Waterfront ad esempio, al confine con il Minnesota. Ma anche al St. Lawrence Market, alla CN Tower e agli Alexander Muir Gardens.

Western Avenue, Chicago, Stati Uniti

La seconda che prendiamo in esame è una strada statunitense, con 37 km di lunghezza. È stata costruita tra il 1851 e il 1869, e dal termine della sua realizzazione ha ospitato le parate del S. Patrick’s Day e del Chicagoland Toys for Tots. Anche lei può portarci in diversi luoghi: un vecchio parco divertimenti diventato centro commerciale, un cimitero, o un’area picnic.

Avenida Rivadavia, Buenos Aires, Argentina

Il viale Rivadavia misura 35 km, inizia in Plaza de Mayo e termina a Moreno. Il suo nome è dovuto a Bernardino Rivadavia, primo presidente della Repubblica Argentina. Tuttavia, Buenos Aires vanta anche il viale più largo del mondo, il viale 9 de Julio, con i suoi 140 m.

Sunset Boulevard, Los Angeles, Stati Uniti

Se è una delle strade più famose al mondo, non è la più lunga: misura infatti “solo” 35 km. Ciò non toglie però che su di lei si affaccino molte aree importanti della città: la Sunset Strip, Hollywood, Beverly Hills, Bel Air. Eppure, una volta era un sentiero per il bestiame: oggi è la via più elegante della California.

Broadway, New York, Stati Uniti

Anche qui abbiamo davanti una delle strade più famose del mondo, lunga ben 50 km, parte dei quali attraversano la città di New York. Si snoda nell’isola di Manhattan da sud a nord, e come ben sappiamo ospita alcuni dei teatri più prestigiosi: ma anche il Flatiron Building, Times Square e il Radio City Music Hall. Il suo nome, Broadway Street, deriva dall’olandese “breede wegh”, tradotto in inglese con “strada larga”.

Roskildevej, Copenaghen, Danimarca

Siamo qui alla presenza della strada più lunga d’Europa, 31 km che si estendono dal Municipio a Roskilde. Costruita nel XVII secolo, andava a sostituire la Via Regia, parte della città medievale. Lungo questa strada si affaccia il Palazzo Frederiksberg, residenza estiva della famiglia reale sino al XIX secolo.

Avenida de los Insurgentes, Città del Messico, Messico

Attraversa il Distretto Federale dall’acquedotto di Guadalupe al Viadotto di Tlaplan, 28,8 km in tutto. È stata inaugurata nel 1953, ma da allora ha cambiato diversi nomi, di pari passo con i vari avvenimenti che costellavano la storia della città.

Via Ulloi, Budapest, Ungheria

È l’arteria principale della città, e la sua lunghezza si articola per 15,6 km. Su di lei si affacciano l’Università, il Museo di Arti Applicate e i suoi meravigliosi giardini.

Fifth Avenue, New York, Stati Uniti

Ritorniamo a New York, questa volta sulla Fifth Avenue, lunga 14 km. Oltre a figurare in diversi film, ospita alcuni degli edifici più importanti del mondo: l’Empire State Building, la Public Library, e i musei, il Metropolitan, la Frick Collection, il Museum of the City sono solo alcuni esempi.

The Bund, Shanghai, Cina

Non poteva mancare, in questo elenco, una strada cinese. The Bund è lunga 13 km e si trova nel distretto finanziario di Shanghai: il suo nome sarebbe Zhongshan East Street. Costeggia il fiume Huangpu, ed è il cuore delle attività finanziarie della città: l’ex edificio della HSBC, la Custom House e il Parco Huangpu si affacciano qui.

Approvazione Biden: indice al 42%

Non accenna a migliorare l’indice di approvazione del presidente americano Joe Biden. I sondaggi non sembrano rilevare grandi cambiamenti rispetto al mese scorso, con solo il 42% degli elettori intervistati che afferma di approvarne l’operato. In cima alla lista delle preoccupazioni vi è l’inflazione, ma anche il crimine viene considerato da una buona porzione della popolazione.

Qual è lo stato attuale dell’indice di approvazione di Biden?

L’indice di gradimento del presidente americano Joe Biden non sembra migliorare. Un sondaggio condotto da NewsNation/DDHQ rileva infatti che l’approvazione dell’operato dell’inquilino della Casa Bianca è pari a solo 42%, contro il 58% che lo disapprova. Non si denota dunque alcun significativo miglioramento rispetto ad alcuni sondaggi condotti lo scorso mese. I dati raccolti, infatti, si discostano di ben poco. L’ultimo sondaggio si basa su un campione di 1006 elettori. L’indagine ha avuto luogo a livello nazionale, il 19 e il 20 giugno.

Il sondaggio nel dettaglio

Lo scarso indice di gradimento scaturisce da diversi fattori, in primis le preoccupazioni economiche e finanziarie fra gli elettori. Il 53% sostiene di vedere un peggioramento delle proprie condizioni finanziarie rispetto all’anno scorso. La maggior parte degli intervistati si è detta inoltre preoccupata per l’inflazione, così come il veloce ritmo a cui essa sta aumentando. Il sondaggio ha rilevato che ben il 97% degli intervistati teme l’aumento dei prezzi, un incremento di 8 punti rispetto ai dati rilevati ad aprile con la stessa domanda. Nel complesso, si evince che il 72% classifica l’inflazione come prima preoccupazione. Al secondo posto nella lista delle maggiori preoccupazioni si piazza il crimine, però con un notevole distacco rispetto all’inflazione (15%). Il 42% accusa Biden per lo stato in cui l’economia statunitense attualmente si trova, rispetto a un 18% che incolpa i democratici del Congresso.


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Intervista al Prof. Alessandro De Nicola: perchè questa crisi economica è diversa?

Una delle cose straordinarie dell’ordine economico globale dalla seconda guerra mondiale è stata la flessibilità dei governi nel rispondere a gravi crisi. Dalla stagflazione al crollo del regime valutario di Bretton Woods negli anni ’70 alla crisi finanziaria asiatica degli anni ’90 alla crisi finanziaria globale di questo secolo, le principali economie mondiali si sono dimostrate sorprendentemente abili nel trovare modi di cooperare per affrontare sfide serie. Questa volta, quella serie fortunata potrebbe interrompersi?

Intervista al Prof. Alessandro De Nicola: perchè questa crisi economica è diversa?

Il Professore Alessandro De Nicola, docente all’Università Bocconi, editorialista – economia e finanza – de “La Repubblica” de “La Stampa”, e presidente de “The Adam Smith Society” fa il punto della situazione. Vi propongo l’intervista che mi ha rilasciato, ringraziandolo per la disponibilità e la gentilezza.

L’attuale concatenazione di problemi – la guerra Russia-Ucraina, l’inflazione, la carenza globale di cibo ed energia, le crisi del debito nei Paesi in via di sviluppo e gli impatti persistenti delle chiusure legate al COVID-19 e dei colli di bottiglia della catena di approvvigionamento – potrebbe essere la crisi più grave di tutte. Anche perché le banche centrali non possono stampare grano e benzina. Quali segnali secondo lei saranno necessari per affrontare queste sfide?

Ci sono risposte immediate ed altre di medio periodo che però devono essere impostate immediatamente. Per l’Italia quelle immediate sono l’attuazione di misure di diversificazione di approvvigionamento. Attraverso, ad esempio, la messa in funzioni delle navi per la rigassificazione del gas liquido, l’aumento di importazioni di gas dagli attuali fornitori, misure di contenimento del consumo (penso all’illuminazione pubblica o all’aria condizionata in alcuni edifici di fruizione pubblica, per fare esempi banali). Inoltre bisogna semplificare ancor più di quanto abbia fatto il governo l’iter autorizzativo per gli impianti di energie rinnovabili. Inoltre si può dare ulteriore impulso alla lotta agli sprechi alimentari. Che tutt’oggi rappresentano una media di 31 kg a persona. In aumento del 15% nel 2021 rispetto al 2020 e che, se si conta tutta la filiera, ha un valore di 10,5 md di euro l’anno. La rimessa a coltura di alcune aree può aiutare. Politicamente la ripresa delle forniture dall’Ucraina deve essere la priorità è condizione preliminare per qualsiasi trattativa con Mosca. A medio termine, ovviamente insistere nella diversificazione e nella ripresa di produzione di gas in Adriatico e solo provvisoriamente di carbone. E puntare sempre più sulle rinnovabili. Riconsiderare il nucleare senza ideologismi dovrebbe far parte del pacchetto”.

La Banca centrale europea ha annunciato la fine del programma straordinario di acquisto titoli istituito per far fronte alla crisi causata dalla pandemia. Dal punto di vista italiano, si potrebbe pensare ad una decisione sfavorevole per la stabilità del nostro debito pubblico. Che cosa comporta questa decisione di politica monetaria per l’Italia in particolare? E come si inquadra nel contesto di impennata dei prezzi che lascia intravedere, secondo alcuni, possibili scenari di alta inflazione duratura?

La decisione prima o poi doveva arrivare. Non si può vivere in una situazione “drogata” per sempre. Quindi meglio un approccio graduale come quello BCE, che al contempo assicuri di essere pronta a whatever it takes per difendere i singoli Paesi da impennate dello spread (sul come i contorni non sono precisi ma abbastanza ben delineati).
Un moderato rialzo dei tassi dovrebbe servire anche a contenere l’inflazione anche se una buona parte è determinata dai prezzi di energia e materie prima che poco dipendono da noi. Prioritario è comunque il contenimento del debito pubblico per rafforzare la fiducia degli investitori, italiani e stranieri, sul sistema-Italia”.

A livello economico preoccupa l’impatto delle sanzioni sulle economie dei Paesi che le hanno imposte dal momento che sono interconnesse con quella russa. L’aumento dei prezzi al consumo, legato all’impennata dei costi energetici, è ormai un fenomeno diffuso a livello globale, aggravato dalle strozzature alle catene di approvvigionamento, alle quali si è aggiunta una meno passeggera inflazione salariale. Quali misure dovrebbe adottare l’Italia per rilanciare occupazione e crescita?

“Oltre alle misure prima citate sull’energia, in questo momento è necessario liberalizzare il più possibile il mercato del lavoro (la reintroduzione piena dei voucher sarebbe un primo passo). Togliere gli aspetti del RDC che disincentivano a lavorare (ad esempio attraverso la cosiddetta imposta negativa, che consente di guadagnare mano mano di più rinunciando gradualmente ai benefici del RDC), approvare il ddl sulla concorrenza. E, attraverso risparmi su RDC, Quota 100, bonus di vario genere abbassare le imposte dirette e in parte ridurre il deficit”.

I politici cinesi sono sempre più convinti che gli Stati Uniti siano determinati ad attuare una vera e propria strategia di contenimento contro la Cina. Una delle componenti principali della strategia difensiva della Cina contro il contenimento quale potrebbe essere?

Ci sono delle cose buone che la Cina può fare: aprire il suo mercato, smettere di reprimere Hong Kong e di minacciare Taiwan. Eliminare altresì, gli aspetti più repressivi del regime. Questo porterebbe gli europei ad essere più inclini a commerciare con qualcuno che non si presenta come un minaccioso e dittatoriale antagonista. Ci spero ma non ci credo. L’altra cosa è di inondare di soldi ed investimenti più Paesi possibili per creare una rete di Stati-clienti“.

Arabia Saudita e Turchia cercano di ricucire i legami

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Arabia Saudita e Turchia cercano l’inizio di “una nuova era”. Il principe ereditario dell’Arabia Saudita, Mohammad bin Salman, si è recato in Turchia per tenere dei colloqui con il presidente Recep Tayyip Erdogan. Si tratta della prima visita da quando si sono interrotti i rapporti tra i due paesi a causa dell’omicidio del giornalista Jamal Khasshoggi.

Arabia Saudita e Turchia pronti per una nuova cooperazione?

Il principe ereditario dell’Arabia Saudita, Mohammad bin Salman (MBS), si è recato in Turchia per tenere dei colloqui con il presidente Recep Tayyip Erdogan. I due Paesi cercano di ricucire i legami dopo anni di tensioni aggravate dopo l’omicidio del giornalista Jamal Khasshoggi presso il consolato saudita a Istanbul.  Erdogan ha accolto il principe Mohammed al palazzo presidenziale di Ankara con una cerimonia. I due si sono stretti la mano e si sono abbracciati, prima di essere accolti dai membri del gabinetto turco. In una dichiarazione successiva ai colloqui, i due paesi hanno sottolineato la determinazione ad inaugurare un nuovo periodo di cooperazione nelle relazioni bilaterali.

Erdogan cerca aiuto per alleviare la crisi economica in Turchia

Erdogan sta cercando aiuto nel tentativo di alleviare la crisi economica che peggiora di giorno in giorno in vista delle elezioni presidenziali previste per il 2023. Per Ankara, l’Arabia Studita è un ottimo punto di partenza. Un funzionario turco ha affermato che i colloqui “porteranno a una piena normalizzazione e un ripristino del periodo pre-crisi”. Secondo lui, “inizierà una nuova era”. Secondo quanto riferito, durante il colloquio i due paesi avrebbero concordato di revocare le restrizioni al commercio, ai voli e alla protezione di serie TV. Hanno anche discusso del miglioramento della cooperazione nel commercio e in settori come la difesa, l’energia e il turismo. Ankara ha anche invitato i sauditi ad investire in startup turche. I leader hanno infine discusso anche della possibile vendita di droni armati turchi a Riyadh.


 Leggi anche: Erdogan visita l’Arabia Saudita nel tentativo di ricucire i legami

Stefano Caroldi: il nuovo libro “Il viaggio della Dandola”

Venerdì 8 luglio 2022 uscirà il nuovo giallo di Stefano Caroldi edito da Pendragon. Intitolato: “Il viaggio della Dandola”, è il quarto capitolo della saga dei Davanzo. Dopo il successo de Allo studio del Bo (Pendragon 2014), Il lazzaretto galleggiante (Pendragon 2017) e La barena dei sette morti (Pendragon 2020), Caroldi propone un romanzo frutto di una sintesi tra studio, esperienza personale e invenzione.

“Il viaggio della Dandola” di Stefano Caroldi edito da Pendragon

Il racconto è ambientato nella seconda metà del Cinquecento e si svolge su una grande nave da mercato, la Dandola, che salpa dal Golfo di Venezia diretto verso l’isola di Candia. A bordo dell’imponente imbarcazione, che trasporta un prezioso carico d’armi, è presente una bizzarra selezione di personaggi, in gran parte legati tra loro per ragioni affettive o di interesse.

Tra questi, Nicola Davanzo, ricco cittadino veneziano

Finanziatore dell’operazione, partito sulle tracce del suo amore perduto, Stilla, scomparsa da anni, di cui ha ricevuto notizie insperate; con lui, lo sfaccendato e intemperante Vettore Malipiero, amico di vecchia data, più prosaicamente dedito alle grazie della conturbante siriana Amina. E poi il nobile Sebastiano Polani, allontanato da Venezia dal fratello senatore per il suo carattere troppo focoso, con la sua concubina Clio, bella cipriota che ha un rapporto ambiguo con Amina; David ben Tubal, influente personaggio al servizio del sultano; Gasparo, diplomatico, spia della Serenissima, che si innamorerà di Fausto, aspirante dragomanno imbarcatosi con la giovane sposa Nina, la quale resterà a sua volta soggiogata dal fascino di Marco, vice del comandante.

Un intreccio di tradimenti, tresche e triangoli che da subito caratterizza il viaggio

Si aggiungeranno eventi di ben altra portata: sparizioni, avvelenamenti, navi che si smaterializzano per ricomparire dove non potrebbero essere, corsari, collisioni e altri strani incidenti. Eppure, tutto ha una spiegazione: per risolvere il mistero che si infittisce sempre di più, Nicola dovrà passare attraverso “prove” che mai avrebbe immaginato di dover affrontare.

Stefano Caroldi: ambienta la storia nella seconda metà del Cinquecento

Una decina d’anni dopo la battaglia di Lepanto, in un periodo storico in cui l’egemonia veneziana in quello che da secoli era considerato come il suo Golfo è in declino, conteso tra grandi potenze quali Austria e Turchia e piccole intriganti repubbliche come Ragugia. Le analogie con ciò che sta accadendo oggi intorno a noi nella lotta tra grandi imperi, veri o presunti, e piccoli stati, spesso usati con cinismo per scopi diversi da quelli dichiarati, emergono lungo tutta la storia.

L’ambientazione storica è basata su una approfondita ricerca bibliografica

Sia per ciò che riguarda la parte marina, navi e navigazione, che quella di terra, luoghi e città; gli episodi casuali che movimentano la trama del romanzo, invece, sono tratti dalla personale esperienza dell’autore nel corso degli anni passati navigando intorno al mondo in barca a vela. Non mancano i riferimenti a veleni e alla pratica medica del tempo, trattata in maniera più specifica nei precedenti romanzi. Gli studi all’università di Padova, dove ha lavorato anche come ricercatore nel campo della neurotossicologia, sono stati per il Caroldi fonte di ispirazione e scrigno di preziose conoscenze scientifiche.

Stefano Caroldi: un nuovo capitolo a tinte gialle, ammantato di sensualità e ricco di colpi di scena

“La mia passione per la storia è stata fondamentale per la ricostruzione della città – afferma l’autore – così come la mia formazione medica. Certo ho attinto molto anche dall’immaginazione cercando di ricreare le atmosfere del tempo. Accanto ai tanti riferimenti reali non manca qualche licenza di fantasia”. Il linguaggio aulico e ricercato, sia nelle descrizioni che nell’eloquio forbito dei personaggi, rende totale l’immersione nell’epoca. Tutto ciò che accade, anche se non necessariamente vero, è assolutamente verosimile muovendosi in quella realtà che trova la sua dimensione nella magia del possibile.

Stefano Caroldi

Nato a Venezia nel 1951, è laureato in Medicina e chirurgia. Ha lavorato come ricercatore presso l’Università degli Studi di Padova prevalentemente nel campo della neurotossicologia. A 45 anni ha abbandonato la sua occupazione principale per seguire un sogno e navigare intorno al mondo, cosa che ha fatto ininterrottamente per dieci anni sulla sua barca a vela, insieme alla moglie e ad amici. Attualmente divide il suo tempo tra terra e mare. Nel 2014 ha pubblicato il suo primo romanzo, Allo studio del Bo, cui hanno fatto seguito Il lazzaretto galleggiante (2017) e La barena dei sette morti (2020), tutti usciti per Pendragon.

Prossima uscita del quarto episodio della saga dei Davanzo:

  • TITOLO: Il viaggio della Dandola
  • AUTORE: Stefano Caroldi
  • EDITORE: Pendragon
  • QUANDO: venerdì 8 luglio 2022
  • PREZZO: € 18,00

Nelle migliori librerie e store online:

  • DISPONIBILE IN PREORDER SU AMAZON AL LINK: https://www.amazon.it/dp/8833644332/ref=cm_sw_em_r_mt_dp_DGJ5V7CV95M8DC3FZBZB
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Stefano Caroldi, Autore

La Cina potrebbe mettere in ginocchio Taiwan senza invadere

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L’ex Segretario alla Difesa statunitense, Robert Gates, ha affermato che la Cina potrebbe mettere in ginocchio Taiwan senza invadere. Gates ha anche parlato della guerra in Ucraina.

La Cina potrebbe mettere in ginocchio Taiwan?

L’ex Segretario alla Difesa statunitense, Robert Gates, ha discusso, in un recente episodio del podcast “One Decision”, delle crescenti tensioni tra la Cina e Taiwan. Gates ha affermato che, secondo lui, la Cina non invaderà Taiwan, ma ha sottolineato che Pechino può mettere in ginocchio Taiwan anche senza invadere. “Il presidente cinese, Xi Jinping, può esercitare un’enorme pressione su Taiwan senza mai sparare un colpo attraverso misure informatiche ed economiche. Potrebbe mettere in ginocchio Taiwan e creare enormi incentivi affinché Taiwan abbia un atteggiamento molto diverso nei confronti della Cina”, ha detto Gates.

Gates parla della guerra in Ucraina

Durante l’episodio, l’ex Segretario alla Difesa ha anche discusso dell’invasione russa dell’Ucraina. Secondo Gates, i russi erano convinti di riuscire a conquistare Kyiv in pochi giorni. “Avevano preparato solo cinque giorni di supporto logistico e avevano già preparato le loro uniformi cerimoniali per la parata della vittoria a Kyiv”, ha detto Gates. “Mosca pensava che i governi ucraini locali avrebbero eseguito gli ordini dei russi, ma invece gli ucraini si sono opposti con la forza”, ha perseguito.


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