In Argentina, un tribunale blocca la mossa del presidente Javir Milei di privatizzare il calcio tramite decreto di emergenza. Milei vuole applicare lo stesso approccio che sta utilizzando per affrontare la crisi economica. In Argentina il calcio è devastato dalla cattiva gestione finanziaria e dalla corruzione e necessita di investimenti in infrastrutture chiave.
Argentina: il tribunale dice no alla privatizzazione del calcio
Un tribunale di Buenos Aires ha bloccato il tentativo del presidente argentino Javier Milei di privatizzare il calcio. Mieli, che è salito al potere promettendo di affrontare la crisi economica apportando massicci tagli alla spesa pubblica e privatizzando intere fasce del settore pubblico, voleva consentire ai club calcistici argentini di passare sotto la proprietà privata tramite un decreto di emergenza. L’Associazione calcistica argentina (AFA) ha subito fatto ricorso contro il decreto di emergenza di Milei.
Nonostante la nazionale argentina sia la campionessa in carica a livello internazionale, avendo battuto la Francia nella finale di Coppa del Mondo in Qatar nel 2022, il calcio nazionale è rimasto molto indietro rispetto ai rivali regionali del Brasile, con i club argentini sempre più costretti a vendere i loro migliori giocatori. Il presidente Milei ha più volte criticato il “modello di povertà” del calcio argentino e, per lui, l’unica soluzione è la privatizzazione.
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