giovedì, Marzo 28, 2024

Aree marine protette: il Regno Unito accelera per il divieto di pesca a strascico

La Marin Conservation Society (MCS) ha lanciato l’allarme sui danni che i pescherecci possono fare sulle acque inglesi. Danni che significano circa 26,5 milioni di tonnellate di carbonio ai danni delle zone marittime protette. I risultati di questo report della MCS arrivano proprio nel momento in cui gli ambientalisti avvertono che la pesca potrà essere un forte motivo di inquinamento marittimo.

I pescherecci, soprattutto quelli a strascico, operano nel 98% delle aree marine protette inglesi. Queste aree sono state create appositamente per preservare la fauna marina lì presente. Sempre la Marin Conservation Society afferma che questi elementi aggiunti alla crisi climatica potrebbero avere conseguenze gravi sull’ecosistema marino.

Decarbonizzazione, cosa sta facendo il Regno Unito?

Il governo ha annunciato piani per vietare la pesca a strascico in tutte o alcune delle quattro aree marine protette, che secondo i gruppi ambientalisti aiuterà la fauna selvatica, ma è solo la punta dell’iceberg di ciò che è necessario. Infatti il Regno Unito sta investendo parecchie risorse sulla questione della decarbonizzazione. L’intenzione è che per il 2050 il Regno Unito possa fungere da modello green globale, abbattendo le emissioni di carbonio.

La decarbonizzazione ha raggiunto un notevole consenso tra gli inglesi, visti gli ultimi recenti sviluppi in campo marino. Come ha affermato Nick Bridge, inviato senior per il clima, il Regno Unito raggiungerà lo status di “hub verde globale“. Per raggiungere questo obiettivo però c’è bisogno di una totale rivoluzione energetica, puntando alla generazione di elettricità e all’abbattimento dei combustibili fossili, che ancora occupano gran parte delle energie usate. E questo non è affatto scontato nel mondo inglese post Brexit, quindi fortemente condizionato dalle posizioni estere. Tuttavia, la Gran Bretagna, mettendo in campo tutte le proprie risorse, dovrà completamente rivoluzonare il proprio stile di vita e le modalità di produzione e smaltimento.


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