giovedì, Marzo 28, 2024

Area B di Milano: non tutto va come previsto

Ci siamo occupati già altre volte dell’Area B di Milano. Se l’intento era di semplificare la vita ai residenti, per il momento non è ancora stato raggiunto.

Come ottenere chiarimenti sull’Area B?

Di certo, i contatti per qualsiasi informazione sull’Area B ci sono e sono molti. Il numero dedicato, ad esempio, lo 0282811354; quello del centralino del Comune di Milano, 020202; oppure la mail, all’indirizzo [email protected]. Eppure sembra che sia molto difficile, se non impossibile, ottenere risposte ai propri dubbi.


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Più disagi che benefici

L’obiettivo dell’Area B sarebbe di attenuare l’inquinamento, impedendo l’accesso al centro di Milano alle Euro 5 a gasolio. Finora sembra però che la realizzazione di quest’area stia creando più disagi che benefici. Se i cittadini non possono utilizzare l’auto perché con emissioni superiori al consentito, saranno costretti a ripiegare sulla bicicletta o sui mezzi pubblici: ma questi ultimi non sono stati potenziati, e risultano quindi sempre superaffollati. Per questo motivo stanno nascendo diverse petizioni, atte ad ottenere qualche facilitazione e/o allentamento delle norme esistenti.

Provvedimenti e petizioni

Una di queste petizioni ha avuto origine da un flash mob organizzato alcuni giorni fa dall’ex consigliere di Rozzano Stefano Apuzzo e da Cristina Ganini, al grido di “Il provvedimento non è sbagliato, è sbagliato il momento”. Le scelte sull’Area B, sostengono, sono state prese dal solo sindaco di Milano e dai suoi consiglieri, nonostante riguardino l’intera zona metropolitana. “Già la riforma delle Province ha portato alla nascita di Città metropolitane inutili e svuotate: chiediamo che i provvedimenti che riguardano tutta l’area urbana siano discusse con i sindaci dell’hinterland. Prima di bloccare, giustamente, i veicoli inquinanti, si renda il trasporto pubblico più concorrenziale e attrattivo, con sconti per fasce di popolazione e di reddito. Milano, con la regione Lombardia a trazione leghista, hanno fatto l’opposto in questi mesi. Basterebbe copiare da Berlino e da alcuni grandi centri spagnoli” hanno dichiarato.

Critiche dalle zone urbane

Non sono però gli unici ad essersi espressi in maniera critica sulla gestione dell’Area B. Il Consiglio Comunale di Rozzano ha di recente approvato un ordine del giorno analogo: qualche giorno prima il sindaco di Buccinasco, Rino Pruiti del centrosinistra, aveva fatto dichiarazioni ugualmente critiche. Per non parlare delle opposizioni: Enrico Marcora, Consigliere Comunale di FdI, e Riccardo Uberti, Segretario Territoriale della UGL di Milano, stanno raccogliendo firme “in aiuto alle fasce più deboli della società e, in particolare, dei lavoratori, come dimostrano le proteste attuate da varie categorie in questi giorni. Questa è una battaglia di tutti quelli che hanno a cuore i diritti del lavoro e che va combattuta senza distinzioni politiche o di bandiera”.

Per abolire l’Area B

Quanto alle petizioni online, su Change.org ne stanno prendendo piede diverse. Ad esempio quella di Giovanni Esposito e Fabrizio De Pasquale, presidente di Futuro Milano. Il nome è Petizione al sindaco Giuseppe Sala per la sospensione di Area B, e si è attivata anche con l’ausilio di diversi banchetti posizionati in alcuni punti di ingresso alla città. “Quasi 2000 firme e 4000 digitali raccolte in sette giorni. Siamo residenti, lavoratori e pensionati che ogni giorno si muovono all’interno della metropoli. Al di là di ogni appartenenza partitica usiamo le auto per esigenze di lavoro, familiari, di salute, e spesso non abbiamo alternative a questo. Con Area B siamo stati privati del diritto di muoverci dall’oggi al domani” spiega De Pasquale.

Rinvio del blocco auto

Sempre su Change.org si organizza un’altra petizione, quella capitanata da Luca Bernardo, medico e sfidante di Giuseppe Sala alle ultime amministrative. Finora le adesioni sono 2000. “Una firma per il rinvio del blocco auto serve per rivedere i divieti estesi alle auto diesel Euro 4 e 5. Milano diventa ogni giorno più respingente a causa del caro vita che sta crescendo ancora e fuori misura, e non è ancora uscita dalla pandemia e dalla crisi da essa provocata. Non si può, in un momento come questo, rimanere fermi su posizioni ideologiche” afferma.

Petizioni sui social

Non ultime, due petizioni: una su MilanoBelladadio, sei piattaforme social seguite da 170.000 follower, che la promuove “perché non si costringano tantissime famiglie, nonostante la difficile situazione socio-economica, a spendere soldi per cambiare la macchina”. Infine, Proroga attivazione Area B Milano, promossa dalla cittadina Elisabetta Salvi. Con 500 firme e tanti commenti, afferma “Quando le strade percorse dall’amministrazione non incrociano il percorso dei cittadini, si fallisce qualsiasi obiettivo, anche il più nobile”.

Serena Nencioni
Serena Nencioni
Nata all'Isola d'Elba, isolana ed elbana e orgogliosa di esserlo. Amo la scrittura e la musica.

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