Appalti Consip, Michele Emiliano sentito a Roma come teste.

Il governatore della Puglia e candidato alla segreteria del Pd è stato ascoltato come teste in merito all'inchiesta Consip.

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Il governatore della Puglia Michele Emiliano è stato ascoltato per l’inchiesta Consip come testimone, dal pm di Roma Mario Palazzi.

Emiliano aveva dichiarato di aver ricevuto dei messaggi da Tiziano Renzi, padre dell’ex premier Matteo, e da Luca Lotti, ministro dello sport ed ex sottosegretario alla presidenza del consiglio (che nella stessa inchiesta è indagato per rivelazione del segreto istruttorio).

I due avrebbero invitato il governatore della Puglia ad accettare la richiesta d’incontro dell’imprenditore Carlo Russo. Nel corso dell’audizione con il pm Mario Palazzi, tenutosi nell’ufficio del procuratore Giuseppe Pignatone, Michele Emiliano ha mostrato gli sms ricevuti da Luca Lotti e da Tiziano Renzi. Questi sono stati acquisiti dai magistrati.

Russo e Renzi sono indagati per traffico di influenze: l’inchiesta è incentrata su dei presunti appalti pilotati della Consip (centrale degli acquisti della pubblica amministrazione), in favore di gruppi di imprese che facevano capo ad Alfredo Romeo. La procura ha avanzato l’ipotesi che l’imprenditore napoletano possa aver tratto beneficio da Renzi e da Russo per trarre a sé gli appalti Consip.

Nell’indagine Consip oltre a Romeo (in carcere con l’accusa di corruzione) è indagato anche il dirigente della centrale acquisti della pubblica amministrazione, Marco Gasparri (a cui Romeo avrebbe consegnato, in 3 anni, circa 120 mila euro di informazioni riservate sulle gare).

Dopo l’interrogatorio Emiliano ha deciso di non rilasciare interviste: “Ci sarebbe il segreto istruttorio” ha affermato “ho la testa da tutt’altra parte e non ho bisogno di leggere di Consip sui quotidiani, certo, mi interessa poi sapere l’esito, ma intanto adesso abbiamo altro a cui pensare”.

Nel frattempo, Lotti dichiara di essere sereno, ad un’intervista a Sky Sport: “Diciamo che le vicende personali hanno inciso sulla serenità con la quale uno affronta il proprio lavoro. Ma con altrettanta franchezza voglio dire che la serenità che ho dentro, perchè conosco la verità e so che verrà a galla, non mi impedisce di continuare a fare il mio lavoro e di provare a dare una mano allo sport in Italia e alle associazione che fanno sport. Ripeto, io credo che alla fine la verità verrà a galla”.