domenica, Marzo 23, 2025

Anselmo Bucci: il “pittore di guerra” moriva il 19 novembre 1955

È stato un apprezzato incisore, ma anche un grande “pittore di guerra” nonché uno dei fondatori del Gruppo del Novecento. Anselmo Bucci si spense il 19 novembre 1955 a 68 anni nella sua casa di Monza. L’artista marchigiano non si è limitato solo all’incisione e alla pittura, ma durante la sua vita ha scritto anche importanti testi letterari ed è stato tra i promotori di nuovi movimenti d’avanguardia dei primi anni del Novecento, sia in Italia che in Francia.

Nato a Fossombrone (provincia di Pesaro) il 25 maggio 1887, fin da giovanissimo dimostrò di avere un certo talento per le arti figurative. La famiglia però non assecondò la sua passione, infatti continuò a fare pressione su di lui affinché proseguisse i suoi studi classici, convincendolo a trasferirsi in Veneto. Nel periodo in cui visse a Ferrara, fu allievo nel disegno del pittore Francesco Salvini. Nel 1905, invece, anche se risiedeva a Monza con i suoi cari, preferì iscriversi all’Accademia di Brera, a Milano. Ben presto maturò una certa freddezza verso la retorica pittorica e, siccome ormai, l’ambiente italiano gli stava stretto, preferì andare a Parigi dove invece stavano avanzando diverse correnti dell’avanguardia artistica.

L’esperienza parigina fu piuttosto probante per Anselmo Bucci nei primi anni. Infatti, in una sua lettera, si soffermò sulle difficoltà che stava affrontando, rivelando che, dopo essere arrivato a Parigi nel 1906, si era potuto permettere un primo pasto completo soltanto nel 1910. Ben diverso, invece, fu il suo soggiorno transalpino sotto il profilo artistico. Infatti conobbe diverse personalità dalle quali trasse ispirazione, tra cui ricordiamo Gino Severini, Pablo Picasso e Amedeo Modigliani. Nel frattempo iniziò a farsi conoscere come incisore, ottenendo critiche positive da Apollinaire e Salmon.

Anselmo Bucci: vaso con coperchio in maiolica.

In questo periodo della carriera, Bucci produsse delle incisioni molto vicine al futurismo, anche se nelle sue opere erano ancora presenti tracce del post-impressionismo e del classicismo italiano. La serie Paris qui bouge (Parigi in movimento) piacque molto all’imprenditore Devambez, il quale si offrì di iniziare a stampare i lavori dell’artista pesarese.

Anselmo Bucci diventa “pittore di guerra”

Anselmo Bucci nel 1907 ebbe la grande opportunità di esporre un suo quadro al Salon. Nonostante ciò, non abbandonò i suoi studi e approfondimenti sull’arte dell’incisione, infatti si perfezionò in diverse tecniche, e fu particolarmente brillante nel ricorso all’acquaforte e alla punta secca. Fu soprattutto quest’ultima a dargli la possibilità di creare opere basate sulla tematica che gli stava più a cuore, quella del movimento dei soggetti. Tra il 1912-1913 fece un’altra rilevante esperienza, dedicandosi ai viaggi nello stile dei più grandi pittori francesi. Approdò in diversi Paesi europei e studiò nuove luminosità e colorazioni.

Un momento importante nella produzione artistica di Bucci si ebbe nel 1914 quando scoppiò la Prima guerra mondiale, e il pittore e incisore decise di arruolarsi come volontario per il Battaglione Ciclisti lombardo. Qui trovò altri colleghi e poeti futuristi come Marinetti, Boccioni e Carlo Erba. Sempre in quell’anno si tolse la soddisfazione di aggiudicarsi la medaglia d’argento alla Mostra dell’Incisione di Firenze.

Monza, Anselmo Bucci.

Il periodo della Grande Guerra fu fonte d’ispirazione per l’artista marchigiano, il quale infatti divenne uno dei più rinomati “pittori di guerra”. Nel 1917 a Parigi divulgò diverse immagini che immortalavano varie fasi delle operazioni belliche, alle quali diede il titolo di Croquis du Front Italien. Due anni dopo invece pubblicò Finis Austriae, 12 litografie sempre incentrate sul conflitto.

Con la fine della guerra, Bucci stazionò soprattutto tra Milano e Parigi, anche se la sua preferenza andò spesso e volentieri alla capitale francese che artisticamente in quel periodo era molto più dinamica e propositiva. Lavorò soprattutto come pittore e fu protagonista di diverse esposizioni in Italia e in Francia, mentre la sua popolarità cresceva, arrivando anche in Olanda, Inghilterra e Belgio.

Il nuovo stile e il Gruppo del Novecento

Negli Anni ’20 ci fu un importante cambiamento nello stile artistico di Anselmo Bucci. Il famoso incisore infatti optò per un ritorno al classicismo e si legò ad una schiera di intellettuali, tra i quali vi erano Margherita Sarfatti, Sironi, Funi, Dudreville, Malerba, Oppi e Marussig. Insieme a loro fondò il Gruppo del Novecento, nome scelto proprio dal pittore pesarese.

L’obiettivo del movimento artistico fu quello di ridare centralità alla figura del soggetto nelle opere, allontanandosi così dagli eccessivi estremisti delle correnti d’avanguardia che ormai avevano interrotto qualsiasi contatto con il classicismo. Nel 1925 Bucci firmò otto tavole a punta secca che vennero utilizzate come illustrazione della prima versione in italiano del testo di Rudyard Kipling, “Libro della Giungla”.

Nel 1926 prese parte alla prima mostra organizzata dal gruppo Novecento Italiano. Successivamente però il pittore marchigiano si distaccò dal movimento, preferendo avvicinarsi al mondo della letteratura, infatti cominciò a scrivere brani ed alcuni articoli, dimostrando la sua versatilità quando si trattava di arte. Nel 1927 ottenne la medaglia d’oro della Pubblica Istruzione e nel 1930 si aggiudicò il premio letterario Viareggio con la sua opera “Il pittore volante”. Inoltre lavorò a Trieste agli arredamenti dei piroscafi della Navigazione Libera Triestina, senza però mai dimenticare la sua vocazione letteraria e da illustratore di testi.

Arrivarono gli anni drammatici della Seconda guerra mondiale e, com’era accaduto durante la Prima, Anselmo Bucci mise a disposizione la sua cultura e la propria arte per impegnarsi come interprete figurativo delle principali operazioni belliche. Realizzò così diverse incisioni dedicate alla Marina e all’Aviazione Militare. Nel 1943, in seguito ai bombardamenti, la sua casa milanese fu completamente distrutta. Il pittore tornò così a Monza nella residenza di famiglia, ritirandosi negli ultimi dieci anni della sua vita in isolamento.

Seconda guerra mondiale: Bucci fu interprete figurativo.

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Patrizia Gallina
Patrizia Gallina
Patrizia Gallina è una giornalista e conduttrice sportiva presso le emittenti televisive della Liguria. Conosciuta come scrittrice, attrice, cantante e modella, è nata nella città di Genova. Ha conseguito la laurea in Scienze Umanistiche presso l'Università degli Studi di Genova. Coltivo da sempre la mia passione per l'arte, la fotografia, la moda, il giornalismo e il calcio.

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