venerdì, Aprile 19, 2024

Annunciati i finalisti della prima edizione del premio “Mimmo Càndito – Per un giornalismo a testa alta”

Nel secondo anniversario della morte del reporter e scrittore Mimmo Càndito, vengono resi noti i dieci finalisti del Premio a lui dedicato. Concorso fortemente voluto dall’Associazione nata in sua memoria. Associazione presieduta da Marinella Venegoni Càndito

Era il 3 marzo del 2018 quando Mimmo Càndito, giornalista e corrispondente di guerra del quotidiano La Stampa, veniva stroncato da un tumore, all’età di 77 anni. Oggi, nel giorno del secondo anniversario dalla sua scomparsa, vengono annunciati i finalisti del premio giornalistico a lui dedicato.

Mimmo Càndito – Per un giornalismo a testa alta“, un premio giornalistico nato non solo per onorare la sua memoria, ma che sia di esempio a tanti altri professionisti della comunicazione, ad operare secondo il suo esempio.

La giuria e i dieci finalisti

La giuria è composta dal prof Alessandro Triulzi (il Presidente) e dalle giornaliste Marina Verna ed Emmanuela Banfo.

Dieci i finalisti, divisi in due categorie, cinque per ogni sezione.

SEZIONE OPERE (ARTICOLI O REPORTAGE PUBBLICATI)

  • Laura Battaglia (“Yemen un paradiso in polvere”)
  • Daniele Bellocchio (“Il Ciad, in fuga da Boko Haram”)
  • Simona Carnino (“Il potere di un passaporto/Viaggiare bagnati”)
  • Nella Scavo (“Libia, tra segreti di Stato e accordi indicibili”)
  • Elena Stancanelli (“Venne alla spiaggia un assassino”)

SEZIONE PROGETTI D’INCHIESTA

  • Marco Benedettelli (“Da braccianti a operai per il mercato globale. Il nuovo proletariato etiope del polo industriale di Mekelle”)
  • Viola Hajagos (“Centroamerica e diritto di aborto”)
  • Francesco Pasta (“I gecekondu di Instabul”)
  • Roberto Persia (“Oltre il confine: migranti attraverso il Marocco”)
  • Sara Tonini (“Il ruolo di internet nella Resistenza palestinese”)

Vista l’emergenza Coronavirus, l’Associazione tiene a precisare che data e luogo della premiazione verranno comunicati in un secondo tempo.

Mimmo Càndito: grande firma del giornalismo “di trincea”

Nato a Reggio Calabria il 15 gennaio 1941, Càndito ha dato voce a conflitti di tutto il mondo attraverso un giornalismo d’inchiesta serio e onesto.

Dopo la laurea in Giurisprudenza a Genova, iniziò a collaborare con il quotidiano genovese Il Lavoro, scrivendo di cinema e cultura. Nel 1970 passò al quotidiano torinese La Stampa. Diventò inviato speciale e commentatore di politica internazionale.

Corrispondente di guerra, ha raccontato i conflitti in Medio Oriente, Asia, Africa e Sud America. Seguì l’invasione sovietica e americana dell’Afghanistan.

Nel 1999 nominato Presidente italiano di Reporter senza frontiere. Dal 2001 Direttore della rivista culturale L’Indice dei libri del mese. Collaborò anche con la Rai, conducendo “Prima Pagina” su Rai Radio 3.

Docente, fino alla morte, di Linguaggio Giornalistico presso l’Università degli Studi di Torino. Uno dei suoi studenti, Alessandro Villano, lo ricorda come “una grande anima“. Un uomo in grado di insegnare ai suoi allievi quanto sia importante lottare per ciò che si vuole, nonostante le forze avverse.

Era sposato con la giornalista Marinella Venegoni.

La nascita del premio “Mimmo Càndito – Per un giornalismo a testa alta” è stato annunciato durante il Salone del Libro nel maggio 2019. Iniziativa promossa dalla moglie in primis, ma fortemente voluta anche da amici, familiari e colleghi.

Il 16 luglio dello stesso anno viene approvata all’unanimità la mozione per l’intitolazione al reporter di guerra del Teatro Civico del Comune di Crescentino, paese natale della moglie.

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