venerdì, Marzo 29, 2024

Anniversario della morte di Mu’ammar Gheddafi: per non dimenticare

A 9 anni dalla morte di Mu’ammar Gheddafi, molti ripiangono ancora la sua assenza, ma la sua perdita diede molte soddisfazione agli occidentali: francesi, italiani ed americani. Oggi ricordiamo un grande leader che con le sue idee contradditorie contro l’Occidente, regnò per il suo popolo.

Biografia

Nacque il 7 giugno del 1942 in una tenda presso Qasr Abu Hadi, un villagio a Tripolitania, che si trova a 20 km da Sirte. All’epoca Sirte era una parte della provincia italiana di Misurata. Era nato da una modesta famiglia islamica facente parte della tribu Quadhadhfa. Tra il 1956 e il 1961 frequenta la scuola coranica di Sirte da cui viene a contatto con le idee panarabe del Presidente egiziano Gamal Abd el – Nasser, alle quali aderisce con entusiasmo. Nel 1961 decide di iscriversi all’ Accademia Militare di Bengasi. Dopo aver finito la sua formazione e dopo la sua specializzazione in Gran Bretagna, cominciò la carriera nell’esercito libico, ricevendo la nomina di capitano a 27 anni. Nel 1969, portò alla caduta della monarchia del re Idris I di Libia e del successore Hasan. Senza nessuna carica ufficiale, prese la guida del paese per 42 anni. Usò il titolo onorifico di Guida e comandante della Rivoluzione della Gran Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista.

La morte di Mu’ammar Gheddafi

Tra il febbraio e l’ottobre del 2011 ebbe luogo la pria guerra civile in Libia. Fu tra le forze opposte lealiste di Mu’ammar Gheddafi e quelle rivoltosi riunite nel Consiglio Nazionale di Transizione. Il paese Libico dopo aver vissuto una prima fase di insurrezione popolare sull’onda della “primavera araba” conobbe in poco tempo la trasformazione del conflitto in guerra civile. Gheddafi fu catturato, stuprato ed ucciso dai ribelli del CNT. Questo segnò la fine della guerra civile.


La storia della Libia: dall’epoca fascista ad oggi


Conseguenze della sua morte

La situazione Libica tra lacerazioni interne, instabilità, guerriglie, gruppi jihadisti, milizie armate, Stato islamico, povertà ha portato con sé anche un ulteriore risvolto. Infatti ha avuto conseguenze anche negli stati europei con l’Italia in prima fila. I flussi migratori sono aumentati in numero significante per mancanza di un governo centrale che assicuri un controllo del territorio. Queste migrazioni sono gestiti da trafficanti islamici. Sono vere organizzazioni criminali che finanziano le loro attività terroristiche. Queste attività le fanno guadagnare più dei rapimenti a scopo estorsivo.

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