giovedì, Marzo 28, 2024

Anniversario della morte di Edoardo Scarfoglio

Oggi 6 ottobre ricorre l’anniversario della morte di Edoardo Scarfoglio, poeta, scrittore e giornalista italiano.

Biografia

Edoardo Scarfoglio nasce a Paganica (L’Aquila) il 26 settembre 1860. Il padre Michele è un magistrato di origini calabresi e la madre è abruzzese; il ragazzo trascorre la sua giovinezza fra Chieti e Guardiagrele. A causa del deludente profitto scolastico, dovuto a un’indole ribelle, in seguito all’ennesima bocciatura viene mandato a Roma. Qui risiede presso lo zio Carlo e frequenta il Liceo Classico Ennio Quirino Visconti.

A soli 18 anni, nel 1878, pubblica il suo primo articolo, intitolato Gli atomi sulla rivista sarda «Vita di pensiero». Nella Capitale porta a compimento gli studi superiori, prosegue l’impegno giornalistico e letterario – è di questo periodo la raccolta di poesie Papaveri – e si iscrive all’Università.

Entra a far parte della redazione di «Capitan Fracassa» dove scrive firmandosi “Papavero”. È proprio nei corridoi di questo giornale che conosce Gabriele D’Annunzio.

Nel 1881 Scarfoglio fa il suo ingresso al circolo di Angelo Sommaruga e collabora alla rivista «Cronaca bizantina» che annovera tra le proprie penne Carducci, Matilde Serao e lo stesso D’Annunzio.

Due anni dopo dà alle stampe un volume di racconti, Processo di Frine, e nel biennio 1884-85 una raccolta di scritti di carattere critico, Il libro di Don Chisciotte, animato da un intento polemico contro lo stato attuale delle lettere. Nel 1884 rompe il rapporto con Sommaruga che fallisce e si sposta all’estero.

Vita privata

Il 28 febbraio 1885 Scarfoglio sposa la collega Matilde Serao con la quale fonda e dirige dapprima il «Corriere di Roma», quindi il «Corriere di Napoli» e poi «Il Mattino». Dalla coppia nascono quattro figli, ma Scarfoglio si lascia spesso andare a intemperanze extraconiugali. In particolare allaccia una relazione, durata circa un anno, con la cantante francese Gabrielle Bessard. La donna, abbandonata dall’amante nel 1894, si suicida davanti alla sua porta affidandogli Paolina, la bambina nata dalla loro unione.

Le testate giornalistiche

Versando in pessime condizioni economiche, Scarfoglio ricerca in tutta la Penisola finanziatori che gli permettano di fondare un nuovo giornale. Grazie a una sottoscrizione di azionisti vede la luce il «Corriere di Roma», il cui primo numero esce in occasione del Natale del 1885. Vi figurano firme autorevoli quali Fogazzaro e Verga mentre Scarfoglio scrive con lo pseudonimo di Tartarin. Nonostante l’impegno, aumenta il passivo del giornale che non riesce a reggere la concorrenza di altre testate. Nel 1886 «La Tribuna» annuncia che pubblicherà un nuovo romanzo di D’Annunzio, Isotta Guttadauro; Scarfoglio e la Serao rispondono con due parodie. La reazione piccata di D’Annunzio non si fa attendere e Scarfoglio, offeso, sfida il Vate a duello. In seguito i due si riconciliano.

Trovandosi ancora in precarie condizioni economiche, Scarfoglio e la moglie accettano l’invito di Matteo Schilizzi, uno dei maggiori finanziatori del giornale e si trasferiscono a Napoli, dove fondano il «Corriere di Napoli». La nuova testata privilegia, rispetto alla letteratura, notizie anche di carattere internazionale. Grazie a questa esperienza, Scarfoglio scende nell’agone politico presentandosi nel 1890 come candidato presso il collegio di Caserta ma non viene eletto. Di ritorno da un viaggio in Etiopia e in seguito a dissapori con Schilizzi, Scarfoglio e la moglie lasciano il «Corriere di Napoli» e fondano «Il Mattino». Esso si avvale del contributo di corrispondenti da Roma e dall’estero ma, nonostante il successo di pubblico, non fornisce guadagni soddisfacenti.

Nel 1904 si interrompono il matrimonio e la collaborazione con Matilde Serao. In seguito alla separazione dalla moglie, Scarfoglio parte per una lunga crociera nel Pireo e poi si reca in Medio Oriente. Nello stesso anno la famiglia siciliana dei Florio gli affida la direzione de «L’Ora» di Palermo. Scarfoglio resta in Sicilia fino al 1907.

Gli ultimi anni e la guerra

Tornato al «Mattino», nel 1911 Scarfoglio caldeggia la conquista della Libia ma, in seguito a problemi legati all’intervento, prende le distanze dal giornale. Nel 1914 si schiera a favore della Triplice Alleanza, temendo il consolidamento dell’egemonia anglo-francese nel Mediterraneo. Allo scoppio del primo conflitto mondiale assume una posizione contraria all’interventismo anche se, quando l’Italia entra in guerra, auspica la vittoria e la conservazione dell’unità.

Muore a Napoli il 6 ottobre 1917, pochi giorni prima della disfatta di Caporetto, stroncato da un attacco cardiaco.

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