Dopo ogni disastro naturale italiano (terremoti,alluvioni) è presente un forte sciacallaggio, mediatico e sociale.
Ma d’altra parte è presente anche un forte aiuto di volontari, per esempio nelle alluvioni che hanno colpito il nord Italia sia in passato che ultimamente , i celebri gli “Angeli del fango”.
Ovviamene sono bellissimi gesti,ma il punto saliente su cui ragionare è a mio parere il fatto che determinati fatti drammatici abbiano realmente una carica emozionale drammatica e altri siano catalogati dalla nostra mente come fatti di cronaca.
In parte potrebbe essere dato dalla vicinanza territoriale , un terremoto in Italia colpisce di più lo spettatore italiano che empatizza maggiormente con le vittime, oppure la carica drammatica televisiva è ampliata da immagini o musiche particolarmente toccanti .
Possono morire migliaia di persone in Siria, ma sono contesti in cui non sentiamo appartenere e lo accettiamo come se questo fatto fosse ordinario.
Ho amici che non hanno mai fatto alcun atto di volontariato o di reale altruismo, ma durante il terremoto ad Amatrice si sono mobilitati per dare un piccolo supporto.
A mio parere molto spesso questo è un aiuto finto, di status, con altre finalità, narcisistiche, di ostentazione.
Il vero altruista sacrifica la sua vita, le sue finanze e prospettive per una causa; versare 50 euro di aiuto al mese ad un bambino africano non ti rende altruista se ne guadagni 5000 al mese, altro discorso se lo stipendio è di 800,dove ognuno di quei 50 euro va a modificare realmente la tua quotidianità.
A tutti voi che fate due giorni l’annodi volontariato, per raccontare l’esperienza agli amici, o perché spinti da genitori benpensanti che vogliono vedere il figlio aiutare poveri anziani ed immigrati tornando dalla Bocconi, magari per metterlo sul CV; non vi laverete la coscienza, la bontà di una persona si dimostra quotidianamente, senza discriminanti.