E’ il 78° giorno dell’anno, 11ª settimana. Alla fine del 2021 mancano 287 giorni.
A Roma il sole sorge alle 06:14 e tramonta alle 18:21 (ora solare)
A Milano il sole sorge alle 06:27 e tramonta alle 18:34 (ora solare)
Luna: 9.15 (lev.)
Santi del Giorno
San Giuseppe (Sposo della Beata Vergine Maria)
San Quinto e compagni (Martiri)
San Giuseppe è il protettore di artigiani, carpentieri, ebanisti, economi, falegnami, operai, padri di famiglia e procuratori legali.
Etimologia
Giuseppe, “Yoseph” era un nome ebraico già molto diffuso nell’antica Israele. Grecizzato in “Iòsepos”, indicava “possa Dio aggiungere (sottointeso: altri figli)”. Era dunque un nome da primogeniti.
Proverbio del giorno
Marzo umido, dolor di contadino.
Aforisma del giorno
In politica la saggezza è non rispondere alle domande. L’arte, non lasciarsele fare. (André Suarès)
Sei nato oggi?
Hai un’alta opinione di te stesso che, qualche volta, ti porta a non considerare con la dovuta attenzione le opinioni degli altri. La riuscita nel lavoro è assicurata, ma devi guardarti da eccessi verbali che possono nuocerti. In amore, se desideri un rapporto stabile, devi cercare di pensare meno a te e di più alle necessità del partner.
Oroscopo quotidiano
Oroscopo di Venerdì 19 Marzo 2021
Oggi è:
La Festa del Papà: Il 19 marzo è la festa del papà! È una tradizione che in Italia è arrivata dall’America dove nei primi anni del 1900 una ragazza, come regalo per il compleanno di suo padre, gli dedicò un’intera giornata! In America la festa del papà veniva festeggiata a giugno, mentre in Italia si ritenne opportuno farla coincidere con il giorno di San Giuseppe. Due tradizioni sono legate a questa festa: le buonissime zeppole ed i falò! Le prime, gustosissime, sono i dolci tipici della festa, mentre la tradizione dei falò si lega all’arrivo imminente della primavera e quindi si rifà all’antica usanza di bruciare i residui dei campi. Oggi la festa è soprattutto dei bambini che realizzano lavoretti per i loro papà. Ma perché non approfittarne anche noi adulti per ricordare al nostro papà che gli vogliamo bene?
Accadde Oggi
Inaugurato il traforo del Gran San Bernardo
giovedì 19 marzo 1964 (57 anni fa)
Inaugurato il traforo del Gran San Bernardo: Una delle prime grandi opere del miracolo italiano fu la galleria di quasi 6 km che metteva in collegamento la Valle d’Aosta con il cantone svizzero del Vallese. Il primo traforo autostradale attraverso la barriera alpina aprì un fondamentale varco verso l’Europa.
In pieno boom economico, l’Italia aveva iniziato dalla fine degli anni Cinquanta un’ampia serie di interventi infrastrutturali, atti a potenziare la rete di collegamenti tra Nord e Sud e con il centro Europa. In particolare, si puntò a migliorare le vie di comunicazione con la Svizzera, fino a quel momento concentrate per lo più sulle gallerie ferroviarie del San Gottardo e del Sempione, inaugurate rispettivamente nel 1882 e nel 1906.
I governi delle due nazioni confinanti raggiunsero un accordo per aprire un passaggio nel versante valdostano delle Alpi, nello specifico attraverso il valico del Gran San Bernardo. Il progetto prevedeva la realizzazione di un tunnel autostradale lungo 5.798 metri, che metteva in collegamento i comuni di Saint-Rhémy-en-Bosses (distante 20 chilometri da Aosta) e di Bourg-Saint-Pierre, nella Svizzera vallese.
I lavori, affidati all’ingegnere piemontese Giorgio Dardanelli (figura storica dell’urbanistica di quegli anni), partirono nel 1958 e furono portati a termine sei anni dopo. Nel corso degli stessi rimase impresso nella memoria l’incontro tra le due squadre di minatori impegnate nell’opera: il 5 aprile del 1963, caduta l’ultima parete di roccia, italiani e svizzeri s’incontrarono a metà strada, nel cuore della montagna.
Esattamente un anno dopo, la mattina di giovedì 19 marzo, il tunnel del Gran San Bernardo fu inaugurato alla presenza delle massime autorità italiane ed elvetiche. Si trattava del primo traforo stradale alpino (il secondo fu il Traforo del Monte Bianco, completato nel 1965), rivestito da uno spesso strato di cemento armato e strutturato in un’unica carreggiata, con due corsie di marcia a doppio senso. I veicoli che vi transitavano erano tenuti al pagamento di un pedaggio, calcolato in base alle diverse tipologie.
Nei decenni successivi emersero diverse criticità in merito all’affidabilità dei trafori alpini, in generale e solo dopo la tragedia dell’incendio scoppiato nel 1999 all’interno della galleria del Monte Bianco (che causò la morte di 39 persone), si adottarono misure di sicurezza più stringenti, avviando la realizzazione di una “galleria di servizio e sicurezza” e garantendo un migliore addestramento del personale di soccorso.
Rimasta negli anni una cruciale via di comunicazione con l’Europa, il traforo del Gran San Bernardo festeggiò, il 25 giugno del 2010, uno storico traguardo: il transito del 25.000.000° utente, premiato con il pedaggio gratuito e un cesto di prodotti tipici delle due sponde alpine, insieme con il 24.999.999° e il 25.000.001°. In quell’occasione si fece un bilancio complessivo di 46 anni di attività, evidenziando che in quest’arco di tempo avevano imboccato il tunnel oltre 22 milioni di auto e più di 2 milioni di camion.
Don Giuseppe Diana ucciso dalla camorra
sabato 19 marzo 1994 (27 anni fa)
Don Giuseppe Diana ucciso dalla camorra: «Per amore del mio popolo non tacerò» s’intitolava l’ultimo appello di un prete coraggioso, divenuto un simbolo della lotta anticamorra.
Dopo la laurea in Teologia biblica e in Filosofia (presso l’Università Federico II di Napoli), nel 1989 Don Giuseppe Diana divenne parroco della chiesa di San Nicola di Bari, nella sua natia Casal di Principe. In quegli anni il clan dei Casalesi era in piena ascesa, destinato, sotto il controllo del boss Francesco Schiavone, detto Sandokan, a diventare uno dei più sanguinari della storia d’Italia.
Don Diana divenne per i suoi fedeli un punto di riferimento contro le violenze e i soprusi del potere criminale, denunciando più volte dall’altare e nei vari incontri l’assenza delle istituzioni di fronte a quello scenario. Il culmine di questo impegno fu il celebre manifesto distribuito a Natale del 1991, a tutte le parrocchie della città. In esso richiamò la Chiesa a non rinunciare «al suo ruolo “profetico” affinché gli strumenti della denuncia e dell’annuncio si concretizzino nella capacità di produrre nuova coscienza nel segno della giustizia, della solidarietà, dei valori etici e civili».
Entrato nel mirino dei clan, la mattina del 19 marzo 1994 venne ucciso nella sua sagrestia, con cinque colpi di pistola sparati da un solo killer. Ricordato da associazioni e iniziative intitolate a suo nome, Don Diana è diventato un simbolo del movimento antimafia. In particolare, la cooperativa “Le Terre di Don Diana” gestisce la produzione agricola nelle terre sottratte ai clan, dando lavoro a diverse persone.
Prima assemblea parlamentare europea
19 marzo 1958
A Strasburgo si tiene sotto la presidenza di Robert Schuman la prima assemblea parlamentare europea. L’istituzione di quest’organo è prevista dai Trattati di Roma, entrati in vigore il primo gennaio 1958. Solo dal 1962, l’Assemblea prenderà la denominazione di Parlamento Europeo.
Ucciso il magistrato Guido Galli
19 marzo 1980
Il Dr. Guido Galli, giudice istruttore penale presso il Tribunale di Milano e docente di criminologia, viene ucciso, al termine della sua lezione, da un commando di Prima Linea nel corridoio del secondo piano dell’Università, davanti all’Aula Magna. Galli aveva condotto la prima maxi-inchiesta sul terrorismo, partita nel settembre 1978 dall’arresto di Corrado Alunni e dal ritrovamento del covo di Via Negroli a Milano.
I terroristi, quattro o cinque, uccidono il magistrato con tre colpi di pistola. Un codice aperto accanto a un cadavere coperto da un lenzuolo bianco, riverso sul pavimento di un corridoio dell’università, è l’ultima immagine di Guido Galli.
Assassinato giuslavorista Marco Biagi
19 marzo 2002
Il giuslavorista Marco Biagi, consulente del Ministro del Welfare Maroni, viene ucciso in pieno centro di Bologna, davanti la porta di casa, da un gruppo armato delle Nuove Brigate Rosse. Biagi, coautore di un “Libro bianco” sulle nuove regole del mercato del lavoro, girava senza protezione, in quanto gli era stata tolta da poco la scorta. Per le BR, Biagi era un nemico dei lavoratori, perché teorizzava formule contrattuali nuove e un mercato del lavoro più dinamico, ma anche più precario.
Nati in questo giorno
Pino Daniele
data di nascita: sabato 19 marzo 1955 (66 anni fa)
data morte: domenica 4 gennaio 2015 (6 anni fa)
Pino Daniele: L’uomo in blues della musica italiana è stato un artista tra i più amati e ricercati di sempre, stimato come pochi dai colleghi per la sua infinita generosità.
Nato a Napoli, dopo il diploma di ragioniere imbraccia la chitarra in vari gruppi, quali “Batracomiomachia” e “Napoli Centrale“, dove conosce James Senese. Nel 1976 incide il primo 45 giri (con le canzoni “Che calore” e “Furtunato”), che anticipa di un anno l’album d’esordio Terra mia, strettamente legato alla tradizione partenopea, con brani destinati a diventare cavalli di battaglia: ‘Na tazzulella ‘e cafè e Napule è.
Nei tre successivi album s’indirizza verso il jazz e il blues, con la collaborazione di Senese. Dopo aver fatto da apri concerto a Bob Marley, nel 1981 dà un concerto a Napoli con grandi artisti del calibro di Tullio De Piscopo, Joe Amoruso, Rino Zurzolo, Tony Esposito e James Senese. In questi anni si consolida l’amicizia con Massimo Troisi, per il quale scrive le musiche di Ricomincio da tre e di altri film.
Gli anni Novanta lo consacrano a livello nazionale con album che vendono milioni di copie, facendo la storia del repertorio classico della canzone italiana: da “Un uomo in blues” a Che Dio ti benedica, da “Non calpestare i fiori nel deserto” a “Dimmi cosa succede sulla terra“. Nel contempo sono innumerevoli le star italiane ed internazionali che collaborano con lui, come Ralph Towner, Pat Metheny, Eric Clapton, Jovanotti e Claudio Baglioni.
Del 2013 è la raccolta live “Tutta n’ata storia – Vai mo’ – Live in Napoli“. Due anni dopo viene colpito da un infarto e muore all’ospedale Sant’Eugenio di Roma.
Bruce Willis
data di nascita: sabato 19 marzo 1955 (66 anni fa)
Bruce Willis: Nell’immaginario dei fan del cinema d’azione i suoi personaggi sono “duri a morire”, in particolare un certo poliziotto di nome John, il più folle e irriverente nella storia di Hollywood.
Nato ad Idar-Oberstein, in Germania, in una base militare, con la famiglia si trasferisce da piccolo negli USA e qui nel 1973 inizia a studiare arte drammatica, per coltivare la sua ambizione di attore e superare una fastidiosa balbuzie. Dopo essere passato attraverso i mestieri più disparati (dal camionista al cameriere), nel 1980 debutta sul grande schermo come comparsa e poi sfonda in TV con la serie “Moonlighting”, vincendo un Golden Globe.
Con Trappola di cristallo del 1988 diventa una star del grande schermo, vestendo per la prima volta i panni dell’agente John McClane nel primo capitolo della saga “Die Hard”, che in tutto produrrà cinque film (l’ultimo nel 2013). Nel corso della carriera alterna ruoli drammatici e d’azione, recitando in pellicole di successo quali “Il sesto senso”, “Pulp Fiction” e “Il quinto elemento”.
Appassionato di musica, ha all’attivo tre album vicini al genere “rhythm and blues”. Insieme a Sylvester Stallone, Arnold Schwarzenegger e Whoopi Goldberg è tra i fondatori della catena di ristoranti Planet Hollywood. Nel 2015 è tra i protagonisti del fantascientifico “Vice” e poi anche ne Il giustiziere della notte (2018), in Glass (2019), in Motherless Brooklyn – I segreti di una città (2019), Survive the Night (2020) e Cosmic Sin (2021).
Claudio Bisio
data di nascita: martedì 19 marzo 1957 (64 anni fa)
Claudio Bisio: Popolare attore e cabarettista, lo si potrebbe definire il “simpatico umorista” della televisione italiana.
Nato a Novi Ligure, in provincia di Alessandria, si diploma alla Civica scuola d’arte drammatica del Piccolo Teatro di Milano, prima di calcare il palcoscenico dello Zelig, storico locale della periferia nord milanese e fucina di comici di successo come Paolo Rossi, Silvio Orlando e Angela Finocchiaro.
In quegli anni si crea un rapporto di amicizia e collaborazione con il gruppo Elio e le storie tese, destinato a durare nel tempo e a declinarsi sia musicalmente che a teatro (del 2006 lo spettacolo “Coèsi se vi pare”). In TV diviene popolare prima con “Mai dire gol” (1997-1999) e con Zelig, che conduce ininterrottamente dal 2000 al 2012.
Molto attivo a teatro e al cinema, sia come attore (recitando, tra gli altri, in “Mediterraneo” e “Benvenuti al Sud”) che come doppiatore (doppia numerosi film d’animazione, in particolare la serie de “L’era glaciale”). Nel febbraio 2019 conduce, con Claudio Baglioni e Virginia Raffaele, il sessantanovesimo Festival di Sanremo. Nello stesso anno escono Bentornato Presidente!, sequel del fortunato Benvenuto Presidente! del 2013, e Se mi vuoi bene.
Nati… sportivi
Alessandro Nesta
data di nascita: venerdì 19 marzo 1976 (45 anni fa)
Alessandro Nesta: Nato a Roma, è un ex calciatore. Campione del mondo 2006, è tra gli italiani inseriti nella FIFA 100, l’elenco dei 125 migliori calciatori viventi, presentata dalla federazione internazionale nel 2004.
Cresciuto nelle giovanili della Lazio, gioca con i biancocelesti in Serie A fino al 2002, quando passa al Milan dove rimane fino al 2012. Con 417 presenze (e 8 reti) nella massima serie italiana è al 47° posto della classifica di sempre, in compagnia di Sandro Mazzola.
Dopo 19 stagioni in serie A, è ricco il suo palmarès: tre scudetti, tre Coppe Italia, quattro Supercoppe italiane, due Champions League e una Coppa del mondo per club. In Nazionale ha 78 presenze, conquistando pure l’argento agli Europei del 2000.
Carlo Mazzone
data di nascita: venerdì 19 marzo 1937 (84 anni fa)
Carlo Mazzone: In treno Sor Carletto fornisce consigli, con il suo marcato accento capitolino, ad un altro mitico allenatore di calcio Oronzo Canà. È il cammeo di Carletto Mazzone, ex calciatore e allenatore, nel film “L’allenatore nel pallone 2”.
Nato a Roma, è il tecnico con più panchine (795) in Serie A. Come centro-mediano ha giocato, dal 1958 al 1969, a Roma, Siena e Ascoli. Ha poi allenato, dal 1968 al 2006, 12 club diversi, tra i quali Ascoli, Fiorentina, Bologna, Cagliari, Roma, Napoli, Brescia e Livorno.
Eventi Sportivi
Petacchi vince la Milano-Sanremo
sabato 19 marzo 2005 (16 anni fa)
Petacchi vince la Milano-Sanremo: La corsa ciclistica su strada Milano-Sanremo è stata vinta nel 2005 da Alessandro Petacchi con il tempo di 7h11’39”. Alla partenza della novantaseiesima edizione, alle 9.35 nel capoluogo lombardo, erano presenti 195 corridori ma solo 165 sono arrivati poi al traguardo a Sanremo.
Alessandro Petacchi ha iniziato la volata nei 250 metri, staccando di due biciclette il ciclista tedesco Danilo Hondo, e a 25 metri dal traguardo ha alzato le braccia per la sua prima vittoria in una grande classica (nel 2006 arriverà secondo e nel 2010 terzo).
Questa gara ciclistica è nota anche con il nome di Classica di Primavera ed è la più importante corsa di un giorno, su un percorso di 298 km (è la più lunga), che si corre in Italia.
I Doodle di Google
Inaugurazione del Sydney Harbour Bridge
19 marzo
Inaugurazione del Sydney Harbour Bridge: Si era nel periodo di maggiore crescita economica per l’Australia, guidata dal premier laburista Huges, quando, il 28 luglio 1923, fu posta la prima pietra per il Sydney Harbour Bridge. Il progetto fu realizzato dalla ditta britannica Dorman Long e Co Ltd di Middlesbrough, sotto la supervisione dell’ingegnere John Bradfield che prese a modello l’Hell Gate Bridge di New York.
Ultimato nel 1932, la struttura fu considerata avveniristica per quell’epoca e tra le più grandi al mondo: sei corsie destinate al traffico veicolare, ferroviario, pedonale e ciclabile. L’originale profilo dell’arco ispirò ai cittadini di Sydney il soprannome familiare di “gruccia” o “appendiabiti”. Da quest’imponente struttura, che collega il cuore della city (CBD) con il quartiere residenziale di North Shore, si gode il panorama più suggestivo della metropoli australiana, che comprende il Porto e la celebre Sydney Opera House.
Nel 2012, per l’80° anniversario della sua inaugurazione, Google gli ha dedicato un doodle locale (visibile in Australia).
Il Mondo degli Animali
Scimmia dalla faccia bianca
mercoledì 19 marzo 2014 (7 anni fa)
Scimmia dalla faccia bianca: La scimmia o pitecia dalla faccia bianca anche detta scimmia saki, nome scientifico Pithecia pithecia, è un primate appartenente alla famiglia dei Pitecidi.
Questa scimmia è lunga circa un metro, compresa la coda, e può pesare fino a 3 chili. Ha un pelo lungo, setoso e lucido. Il principale dimorfismo tra maschio e femmina è la colorazione del manto. Il maschio ha il pelo di colore nero e sul viso una mascherina di colore bianco candido, la nuca e la gola sono di colore ruggine. Il manto della femmina è bruno con variegature più chiare.
Le scimmie saki vivono sia in zone di montagne che nelle foreste pluviali e nelle pianure, prevalentemente vicino a corsi d’acqua paludosi. Si trovano in Amazonia, Brasile, Guyana francese e Venezuela. Sono animali onnivori, infatti, mangiano frutta acerba, insetti, piccoli vertebrati, fiori e foglie. La pitecia è un animale diurno e vive prevalentemente sugli alberi. Può vivere fino a 14 anni.
Alcune curiosità: le scimmie dalla faccia bianca sono animali monogami, vivono in piccoli gruppi familiari composti dai genitori e dai cuccioli, dormono sempre sullo stesso albero.