giovedì, Aprile 25, 2024

ALLARME GREENPEACE: colonie di pinguini a rischio

Durante una spedizione di Greenpeace in Antartide gli scienziati che hanno esaminato le colonie di pinguini pigoscelide antartico, hanno riscontrato riduzioni drastiche in molte delle colonie, in alcune di ben il 77% dall’ultima volta che sono state esaminate circa 50 anni fa.

L’ultimo studio è stato pubblicato pochi giorni dopo che le temperature nell’Antartico hanno raggiunto un massimo storico: 18,3 gradi centigradi registrati il 6 febbraio. Il massimo precedente, 17,5 C, era stato registrato nel marzo del 2015.

LE ROMPIGHIACCIO

Sono due le navi di Greenpeace impegnate in questo momento in Antartide, con ricercatori a bordo, le rompighiaccio Esperanza e Arctic Sunrise

Greenpeace ship the Esperanza anchored off Elephant Island, Antarctica. Greenpeace is in the Antarctic to investigate the impacts of the climate crisis as part of the Protect the Oceans Expedition, a year long pole to pole ship tour, campaigning for the establishment of ocean sanctuaries to safeguard this frozen region and its penguins, seals and whales, and to help address the climate emergency. (This picture was taken in 2020 during the Antarctic leg of the Pole to Pole expedition under the Dutch permit number RWS-2019/40813)

I ricercatori indipendenti, aiutati da attivisti di Greenpeace, hanno scoperto che ogni singola colonia di pinguini pigoscelide antartico esaminata su Elephant Island, è diminuita. 

Il numero di pinguini sull’isola è sceso di quasi il 60% dall’ultima ricerca del 1971, con un numero totale di coppie riproduttive di pinguini che è precipitato a 52.786  rispetto alle 122.550 coppie stimate nella precedente indagine.

Il team di scienziati della Stony Brook e della Northeastern University ha anche esaminato una serie di colonie di pinguini pigoscelide, grandi ma relativamente sconosciute su Low Island usando tecniche di rilevamento manuale e con drone. E’ la prima volta che l’isola, che si ritiene conti circa 10 mila coppie di riproduttori, è oggetto di una ricerca di questo tipo.

I CAMBIAMENTI CLIMATICI

“Declini cosi marcati delle colonie suggeriscono che l’ecosistema dell’Oceano Antartico è drasticamente cambiato rispetto a 50 anni fa e che gli impatti di tali cambiamenti stanno avendo un effetto domino sulla catena alimentare di specie come i pinguini. Diversi fattori possono avere contribuito a questo declino, ma tutte le prove che abbiamo indicano che sono i cambiamenti climatici i principali responsabili di ciò che stiamo osservando” afferma Heather J. Lynch, professore associato di ecologia ed evoluzione presso l’Università Stony Brook di New York, uno dei leader della spedizione.

Chinstrap penguins on Elephant Island in Antarctica. Elephant Island is home to one of the world’s largest Chinstrap Penguin populations, yet it has only been ornithologically surveyed once in 1971, by a British Joint Services expedition. To understand how penguin populations are faring, a census has been organised by researchers from Stony Brook University, Northeastern University and Greenpeace to study the impact of climate change on fragile chinstrap penguin colonies on Elephant Island in Antarctica. (This picture was taken in 2020 during the Antarctic leg of the Pole to Pole expedition under the Dutch permit number RWS-2019/40813)

Il cambiamento climatico ha portato alla rottura e alla scomparsa del ghiaccio marino e al surriscaldamento degli oceani, il che ha portato ad una riduzione drastica di krill: il componente principale della dieta dei pinguini. 

False Bay glaciers, Livingston Island, Antarctica. Greenpeace is documenting the Antarctic’s unique wildlife, to strengthen the proposal to create the largest protected area on the planet, an Antarctic Ocean Sanctuary.

ACCORDO GLOBALE SUGLI OCEANI

“Abbiamo urgente bisogno di santuari marini, non solo in Antartico, ma in tutti gli oceani del pianeta. Solo così animali come i pinguini avranno un posto dove riprendersi dall’impatto delle attività umane e adattarsi a un clima in rapida evoluzione” dichiara Giorgia Monti, responsabile della campagna mare di Greenpeace Italia.

“Il prossimo marzo a New York si concluderanno i negoziati per un Accordo Globale sugli Oceani: chiediamo all’Italia e ai governi di tutto il mondo un Trattato forte per salvare il nostro Pianeta blu, non c’è più tempo da perdere”.

LE SCULTURE DI GHIACCIO

Greenpeace Japan exhibit a disappearing penguin ice sculpture near Shinjuku-ku, Tokyo. Greenpeace volunteers place a ‘disappearing penguin’ ice sculpture in major cities around the world. To call on world governments to support the IGC4 (Intergovernmental Conference on Marine Biodiversity of Areas Beyond National Jurisdiction), negotiations, held at the United Nations, for a Global Treaty and the protection of the Oceans. That 30% of global oceans are protected under a network of sanctuaries by 2030.

Nei giorni scorsi attivisti di Greenpeace in tutto il mondo, da Seul a Londra, da Buenos Aires a Città del Capo, hanno installato delle sculture di ghiaccio a forma di pinguino in alcuni luoghi iconici, a ricordare la minaccia dei cambiamenti climatici per la vita di questi animali. A Roma degli attivisti mascherati da pinguino hanno manifestato davanti al Colosseo.

Greenpeace activists place penguin ice sculptures near the Planetarium in the Palermo neighbourhood of Buenos Aires, as our global oceans play a fundamental role in the mitigation of climate change and the conservation of Antarctica. Greenpeace volunteers place ‘disappearing penguin’ ice sculptures in major cities around the world. To call on world governments to support the IGC4 ((Intergovernmental Conference on Marine Biodiversity of Areas Beyond National Jurisdiction), negotiations, held at the United Nations, for a Global Treaty and the protection of the Oceans. That 30% of global oceans are protected under a network of sanctuaries by 2030.
Greenpeace activists installed a two-metre high penguin ice sculpture on the shore of the River Thames opposite St. Paul’s Cathedral. It is part of a campaign to highlight the threats to marine life as part of a global call by Greenpeace for greater action on ocean protection.
Greenpeace display seventy ice penguin sculptures in Gwanghwamun Square in Seoul, from 7-9th February 2020 as part of a global day of action calling for the creation of ocean sanctuaries. Greenpeace volunteers place ‘disappearing penguin’ ice sculptures in major cities around the world. To call on world governments to support the IGC4 (Intergovernmental Conference on Marine Biodiversity of Areas Beyond National Jurisdiction), negotiations, held at the United Nations, for a Global Treaty and the protection of the Oceans. That 30% of global oceans are protected under a network of sanctuaries by 2030.

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