giovedì, Marzo 27, 2025

Alla mostra Salvador Dalì Psicanalisi e Surrealismo

L’Assessorato alla Cultura del Comune di Chioggia, in collaborazione con l’agenzia MV Eventi di Vicenza, presenta la mostra Salvador Dalì: tra Psicoanalisi e Surrealismo. Si tratta del terzo appuntamento della programmazione museale dopo i successi registrati con le esposizioni di Andy Warhol e Banksy. L’esposizione sarà allestita al Museo civico della Laguna Sud fino al 31 luglio.


Salvador Dalì, il genio del surrealismo


Quali aspetti dell’opera dell’artista mette in risalto la mostra Salvador Dalì: tra Psiconalisi e Surrealismo?

Il percorso presenta oltre 50 opere dell’artista catalano, alcune delle quali esposte alla storica mostra Dalì tenutasi a New York, Tokyo e Ginevra dal 1964 al 1970. Lavori che raccontano la vita e la psiche del genio surrealista in un excursus storico ed artistico che coniuga l’esperienza artistica agli influssi della Psicoanalisi di Sigmund Freud. La mostra, curata da Matteo Vanzan, presenterà sculture, acquerelli, acqueforti con interventi pittorici, puntesecche e incisioni provenienti da collezioni private di tutta Italia.

L’evento e Chioggia

L’Assessore alla Cultura Elena Zennaro commenta il riscontro mediatico dell’esposizione. “La stampa italiana e internazionale ci sta dando molta attenzione e non possiamo che esserne contenti. Chioggia ha tutte le caratteristiche per distinguersi nel panorama internazionale e diventare una rinomata meta turistica. L’Amministrazione vuole migliorare sempre più la qualità di vita dei suoi concittadini. Dal canto mio, c’è il massimo impegno perché la Cultura diventi asse portante della Città. La Cultura per combattere la povertà educativa. Il patrimonio culturale come incubatore di imprenditorialità.
Continueranno quindi le grandi mostre e gli spettacoli e si avvieranno convenzioni con centri post universitari. Chiusa la mostra su Banksy, ci prepariamo a ospitare la mostra su Salvador Dalì. A breve sapremo chi sarà la Capitale della Cultura 2024. Un riconoscimento importante per una Città che ha capito, durante il percorso fatto fino a qui, che la Cultura è vita!”.

Salvador Dalì

Figlio di un Notaio, Dalì nasce in Catalogna, nella città di Figueras nel 1904 e, già da bambino, rivela doti eccezionali nel disegno. Viene accettato all’Accademia di Belle Arti di Madrid e nel convitto universitario incontra i suoi migliori amici: Federico Garcĺa Lorca e Luis Buñel. Salvador non porta a termine gli studi e è espulso dall’Accademia per contestazioni ai docenti. Libero dagli impegni accademici compie, nel 1926, il primo viaggio a Parigi dove si reca a trovare Picasso prima ancora di visitare il Louvre. Tornato in patria, si dedica con Buñel alla realizzazione de Un chien andalou. Torna a Parigi nel 1929, accompagnato da Mirò, dove incontra il gruppo dei surrealisti. L’adesione al movimento significa il riconoscimento internazionale, la partecipazione alle esposizioni collettive, oltre a pubblicazioni sulle riviste che supportano il movimento. Significa poi l’incontro con Gala, l’amore della sua vita, musa ispiratrice e protagonista di moltissimi quadri.

Metodo paranoico-critico

L’anno della vera svolta sarà il 1930: Salvador Dalì teorizza il metodo paranoico-critico. Consiste nella ripetizione ossessiva di elementi che alludono alla parte più profonda dell’inconscio, conflitti familiari, pulsioni sessuali, amore e morte. Il processo paranoico prevede l’osservazione di un oggetto e la sua trasmutazione in un altro e si opera in uno stato allucinatorio, frenetico, compulsivo. Un sistema diverso quindi dallo stato di quiete ipnotica descritto da Breton nell’automatismo psichico. Il prestigio internazionale dell’artista è ai massimi livelli, in tutto il mondo si organizzano retrospettive in suo onore. La pubblicazione nel 1964 di Diario di un genio, sancisce la sua affermazione. Nel 1980 è colpito da una sorta di paralisi che gli impedisce di dipingere. Poi nel 1982 muore sua moglie e nel 1984 resta gravemente ferito in un incendio che si era sviluppato nella sua camera da letto. Si spegne nel 1989, nel suo castello di Figueras.

Salvador Dalì e la Psicanalisi

Il Curatore della mostra Matteo Vanzan parla dell’esposizione. “Fu artista di incredibili doti narrative. Nell’interiorizzazione estetica del mondo possiamo riconoscere i tratti di una riflessione tangenziale dei drammi dell’umanità che lo sconvolsero. Esperienze che toccarono coloro che vennero dopo la dispersione delle prime Avanguardie storiche. Il dramma della guerra e della fuggevole esistenza terrena sono raccontati con urgenza caratteriale in una pittura declinata nella perfezione manierista. Linee chiuse e decise, toni marcati, cromie stranianti e dalla forte incidenza metafisica. Lo abbiamo conosciuto con opere come La persistenza della memoria, o Cristo di San Juan De la Cruz, nelle quali si riconoscono i simboli e gli elementi della sua ricerca pittorica. Nella calligrafia artistica possiamo sondare e comprendere la sua personalità. È nel segno inciso con perentoria certezza che la mano di Dalì rivela l’anima dell’uomo che la muove, esattamente come avviene per la scrittura”.

L’interpretazione dei sogni

I lavori esposti nell’esposizione sono scelti perché permettono una lettura più profonda del Surrealismo di Dalì. Vanzan spiega la selezione delle opere. “L’analisi è accompagnata da un trattato sull’Interpretazione dei sogni di Sigmund Freud redatto da Gianpiero Cesari, psichiatra e psicoterapeuta già Direttore del Dipartimento Salute mentale Azienda USL 8 di Arezzo. Il tratto calligrafico delle opere esposte a Chioggia appare pienamente cosciente delle potenzialità espressive e diventa narratore di sogni, incubi, frustrazioni e desideri di una mente in preda alle turbe della paranoia. Racconteremo dunque una vita dedicata alla pittura, ma non solo. Il visitatore sarà chiamato a rapportarsi con le opere interpretandole attraverso un apparato didattico e emozionale fatto di letture, approfondimenti, aforismi, musica e proiezioni video”.

Gli eventi collegati alla mostra

Sarà possibile, previa prenotazione e al costo di 5 euro a persona, partecipare alle visite guidate e agli incontri con il curatore. Inoltre, a richiesta e con date da annunciare, potranno essere organizzati cinque incontri di approfondimento nel corso di Arte contemporanea Dopo Turner: viaggio verso il contemporaneo”, a cura di Matteo Vanzan. La mostra sarà aperta al pubblico dal 27 marzo al 10 giugno da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Poi dall’11 giugno al 31 luglio l’esposizione è visitabile da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e 18 alle 22.

Immagine da cartella stampa.

Odette Tapella
Odette Tapella
Vivo in piccolo paese di provincia. Mi piace leggere, fare giardinaggio, stare a contatto con la natura. Coltivo l'interesse per l'arte, la cultura e le tradizioni.

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