Alessio Virgili: “Italia poco gay friendly”

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Si è appena conclusa la 32a convention globale di Iglta (International Gay & Lesbian Travel Association) allo Hyatt Regency Century Plaza di Los Angeles. Per il secondo anno consecutivo è stata presente un’area workshop che ha attrato buyer per un business turistico da 946 milioni di dollari annui, con la partecipazione di delegati provenienti da 27 Paesi.

Principale novità è stata la partecipazione di un delegato della Casa Bianca, con un messaggio del presidente Obama contro le terapie di “guarigione dall’omosessualità”. Viaggi specifici per transgender, millennials e apertura al mercato cinese hanno caratterizzato la proposta dell’evento. Il nostro Paese era rappresentato dall’ambasciatore per l’Italia di Iglta, Alessio Virgili. “Anche quest’anno l’Italia rappresenta un fiore all’occhiello di Iglta – afferma Virgili -, essendo tra i primi Paesi per numero di associati, tra cui non vi è alcun ente o istituzione pubblica. L’Italia è considerata una destinazione top, ma percepita come poco gay friendly. D’altra parte la gay life nel nostro Paese viene vissuta nel sottobosco del pregiudizio. Inoltre, con l’Expo abbiamo ancora una volta mancato una grande occasione di accoglienza aperta e ufficiale al turismo lgbt”.

All’ambasciatore italiano è stata fatta notare l’assenza sul mercato italiano di un sito informativo in inglese rivolto a questo target. A questo proposito, Virgili ha sottolineato la necessità di un supporto istituzionale alle attività di chi opera nel mercato gay in Italia. Rinnovato l’impegno a ospitare una delle prossime convention a Roma o Milano: a tal proposito è previsto un incontro con John Tanzella, ceo e presidente di Iglta, a Roma il prossimo mese di ottobre. “Riuscire in questo – conclude Virgili – rappresenterebbe una svolta epocale per il turismo lgbt italiano”.