giovedì, Marzo 28, 2024

Alessandro Magno sepolto vivo: morì dopo sei giorni

Alessandro Magno, Militare e Re della Macedonia Antica dal 336 a. C. al 326 a. C. , non morì per un’infezione, nè per omicidio, come molte tesi storiche hanno sempre asserito.

A secoli di distanza dal suo ultimo respiro, una ricerca condotta da un team guidato da Katherine Hall della Dunedin School of Medicine dell’Università di Otago, afferma che la morte è avvenuta per la Sindrome Guillain-Barrè. Essa rappresenta un disturbo neurologico autoimmune raro, che lo lasciò paralizzato per sei giorni privandolo, a poco a poco, della possibilità di camminare, di parlare ed infine di respirare.

La causa dello sviluppo di tale sindrome sembra essere stata l’infezione causata dal batterio Campylobacter Pylori, piuttosto comune a quei tempi.

Tali recenti scoperte potrebbero quindi riconoscere quella di Alessandro Magno, uno dei comandanti di maggior successo della storia, come la falsa morte più antica e famosa mai registrata. Infatti, sembra che quando il suo corpo venne preparato per la tumulazione, in realtà fosse ancora vivo. Solo che i medici, con gli strumenti del tempo, non se ne accorsero.

Volevo stimolare nuovi dibattiti e discussioni e forse riscrivere i libri di storia argomentando che la vera morte di Alessandro fu sei giorni dopo rispetto a quanto si pensasse in precedenza.

Katherine Hall per The Ancient History Bulletin

A dimostrare questa tesi, il fatto che nei sei giorni successivi alla morte, sul corpo del condottiero non si presentarono segni di decomposizione.

Gli antichi greci pensavano che ciò provasse che Alessandro era un dio: questo articolo è il primo a fornire una risposta reale.

Katherine Hall per The Ancient History Bulletin

Nei periodi vicini al 323 a. C., stabilire la morte di una persona non era facile: gli accertamenti si basavano sulla presenza del respiro, piuttosto che sul battito presente al polso.

La Sindrome di Guillain-Barrè, con le sue tipiche paralisi e la richiesta ridotta di ossigeno, potrebbe aver ridotto la visibilità della respirazione.

Inoltre, le pupille fisse e dilatate, dimostrano che la conservazione del corpo non è avvenuta per merito di un miracolo ma perchè Alessandro Magno non era ancora morto.

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