Innovazione, passione e capacità di tramandare i metodi di lavorazione tradizionali caratterizzano l’agricoltura al femminile. Il ritorno alle campagne in Piemonte interessa anche le donne, diventando una valida alternativa all’impiego in ufficio. Le motivazioni di questa scelta sono da ricercarsi nel desiderio di riappropriarsi di ritmi di vita meno frenetici e di avere un’attività indipendente. Non sono rari i casi di professioniste, laureate o diplomate che decidono di portare avanti le imprese familiari o sostengono i progetti dei coniugi nel settore primario.
Numerose storie di imprenditoria al femminile si ritrovano in tutto il Piemonte e si riferiscono a strutture ricettive e aziende agricole che spesso nascono dalle idee di giovani donne. Nelle campagne della regione ci sono ragazze che hanno deciso di dedicarsi alla produzione di conserve preparate con prodotti locali. Altre hanno lasciato un lavoro fisso per avviare degli agriturismi e dedicarsi alla coltivazione della terra. Alcune hanno viaggiato per acquisire le conoscenze necessarie a cominciare a lavorare in questo settore, mentre altre sono riuscite a farsi conoscere a livello internazionale con le proprie produzioni di qualità.
Le imprese collegate al turismo sono quelle in cui l’agricoltura al femminile ottiene i risultati migliori, anche per l’attenzione alla sostenibilità ambientale. Sovente le donne non sono a capo di un’azienda del settore primario, ma hanno un ruolo importante nello svolgimento delle attività produttive.
L’agricoltura al femminile è spesso orientata alla valorizzazione delle produzioni locali, fatta di coltivazioni biologiche e di iniziative che permettono al pubblico di avvicinarsi a lavorazioni antiche, spesso ancora in uso nelle aziende agricole piemontesi. Come nel resto dell’Italia, anche in questa regione sono in aumento le imprenditrici che optano per questo lavoro fortemente legato al territorio, molte volte per riuscire a dedicarsi anche alla famiglia.