Aggressione omofoba a Parco San Felice, Andrea e il suo compagno accerchiati dal branco: “Ho sudato freddo”. Contro di loro una raffica di insulti, offese e allusioni di bassa lega con toni aggressivi e sempre più violenti da parte di un gruppo di 7-8 ragazzi, tutti sui 20 anni “Siamo davvero amareggiati”.
Andrea e il suo compagno Alessandro sono ripartiti subito alla volta di Bologna. A rovinare loro il weekend pasquale è stata l’aggressione omofoba subita lo scorso sabato, 3 aprile, a Parco San Felice, a Foggia. E’ Andrea, giovane trans foggiano ma residente a Bologna dai tempi dell’Università, a denunciare pubblicamente l’accaduto.
A la stampa locale racconta la sequenza di un pomeriggio da cancellare: “Siamo stati avvicinati prima da due ragazzi, tutti molto giovani. Erano spacciatori di quartiere”. Davanti al disinteresse della coppia verso l’acquisto dello stupefacente, i due hanno prima temuto che Andrea fosse un poliziotto, poi assodato il contrario è scattata l’aggressione verbale.
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“Hanno iniziato ad insultarci. Dopo di loro sono arrivati altri ragazzi, in tutto erano 7 o 8, sui 19-20 anni, e ci hanno aggredito verbalmente in gruppo “. Una raffica di insulti, offese e allusioni di bassa lega: “Inizialmente hanno dato ad Alessandro del pedofilo, confondendo omosessualità e pedofilia”, denuncia.
“In quel momento ho sudato freddo e ho cercato di ricordare un po’ di dialetto foggiano per farmi intendere”, racconta ancora Andrea in uno sfogo social. “Hanno cominciato ad insultarci in modo sempre più pesante, con toni sempre più aggressivi. Ho cercato di parlare a loro come un genitore, dicendogli che il loro odio deriva da una barriera culturale. Ho detto loro che potrebbero andar via, cambiare città, crescere. Come ho fatto io”. Alla fine, i due sono riusciti ad allontanarsi incolumi, ma scossi ed amareggiati.“