venerdì, Marzo 29, 2024

Accordo 5G tra Fastweb e Huawei: il veto dell’Italia

L’Italia ha impedito l’accordo 5G tra Fastweb e Huawei. Si tratta del segno più chiaro che Roma sta adottando una posizione più dura contro il gruppo cinese.

Perché l’accordo 5G tra Fastweb e Huawei non è avvenuto?

La decisione è stata presa in una riunione di gabinetto nella tarda serata di giovedì. Per la prima volta l’Italia ha posto il veto a un accordo di fornitura su reti core 5G con Huawei. In visita in Italia a settembre, il Segretario di Stato americano Mike Pompeo ha descritto la tecnologia cinese delle telecomunicazioni mobili come una minaccia alla sicurezza nazionale italiana.
Huawei respinge fermamente le accuse. La sua unità italiana si è detta pronta a sottoporsi a qualsiasi controllo per dimostrare che la sua tecnologia era sicura.

Il veto del governo italiano

Nella riunione di giovedì, il governo ha usato i suoi poteri speciali di controllo per impedire a Fastweb, l’unità italiana di Swisscom, di implementare un accordo di fornitura con l’azienda nella parte più sensibile della sua rete mobile di quinta generazione.
“Il governo ha posto il veto all’operazione, chiedendo a Fastweb di diversificare i suoi fornitori”. Fastweb aveva invece scelto Huawei come unico fornitore di apparecchiature per la sua rete principale 5G. Huawei e Fastweb hanno entrambi rifiutato di commentare.

Accordo 5G tra Fastweb e Huawei: Roma non esclude totalmente la società cinese

Da una fonte dell’ufficio del Primo Ministro si riferisce che Roma vuole anche valutare se Huawei può svolgere un ruolo nelle reti 5G. Mentre alcuni alleati degli Stati Uniti, come la Gran Bretagna, hanno annunciato divieti sulle apparecchiature Huawei nelle future infrastrutture di telecomunicazioni, l’Italia ha finora rifiutato di farlo. Tuttavia, Roma sta di fatto adottando un orientamento sempre più marcato in direzione filo-USA.

Cautela negli accordi con Huawei

Il governo ha recentemente optato per prescrizioni sempre più rigorose sui fornitori cinesi di 5G. Ha dunque costretto le aziende a essere più caute nel trattare con Huawei. Le misure imposte dal governo alle aziende che utilizzano apparecchiature Huawei sulla loro rete 5G includono restrizioni sugli interventi a distanza per correggere problemi tecnici e una soglia di sicurezza estremamente elevata. TIM, a luglio, aveva escluso Huawei da una gara d’appalto per un contratto per la fornitura di apparecchiature 5G per la sua rete centrale, dove vengono elaborati dati sensibili. Le società di telecomunicazioni che operano in Italia hanno introdotto clausole di uscita negli accordi 5G con Huawei, consentendo loro di recedere qualora Roma chiedesse requisiti costosi in cambio del suo via libera.

Leggi anche: Le stazioni 5G in Cina: una crescita esponenziale, 5G e Huawei: la guerra tra Cina e America

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