giovedì, Aprile 18, 2024

Abusi sessuali in seminario: Martelli e don Radice indagati

Chiusa l’inchiesta riguardo agli abusi sessuali in seminario, che vede coinvolto monsignor Radice. Ma il rischio processo è anche per don Gabriele Martinelli accusato di presunti abusi commessi al Preseminario San Pio X in territorio Vaticano.

Abusi sessuali in seminario: finirà mai questa oscenità?

La Procura di Roma ha chiuso l’inchiesta, atto che precede la richiesta di rinvio a giudizio, per episodi di violenza sessuale su un minore. Gli episodi di abusi sessuali sono avvenuti tra il 2010 e il 2012. Nel procedimento è coinvolto monsignor Enrico Radice, ex rettore del Preseminario Pio X. Il Preseminario San Pio X è un istituto di orientamento vocazionale che è stato istituito nel 1956, per volontà di Papa Pio XII e del venerabile sacerdote don Giovanni Folci. Nei suoi anni di vita, il Preseminario è stato la culla di quasi duecento vocazioni sacerdotali e religiose e di moltissimi laici impegnati. Quindi un serbatoio perfetto per abusi sessuali al sicuro da sguardi indiscreti.


Il cardinale Dziwisz ha insabbiato abusi sessuali su minori


Il vizietto

Monsignor Enrico Radice è indagato per abusi sessuali e per concorso in violenza sessuale. Ma anche per non avere impedito gli atti illeciti e per non averli denunciati. Gli abusi sessuali in seminario risultano ripetuti e costanti. I due sono già sotto processo per gli stessi fatti in Vaticano. L’autorità italiana ha proceduto nei confronti di Martinelli in base al principio secondo cui, quando un soggetto commette un reato all’estero, in questo caso il Vaticano e poi si rifugia in Italia può essere perseguito dalla magistratura italiana. Nei confronti dell’ex seminarista, oggi 28enne, è pendente anche un procedimento davanti al tribunale dei minori per episodi avvenuti quando il Martinelli aveva meno di 18 anni. 

Le caratteristiche processuali

Nella prima udienza del processo è infatti emerso, che il 3 ottobre 2013 il sacerdote ha inviato una lettera al vescovo di Como, monsignor Diego Coletti, da cui dipende il pre seminario Vaticano. Nella lettera si smentiva la denuncia della vittima di Martinelli, definendola fumus persecutionis. Sempre secondo i magistrati vaticani, don Enrico Radice ha inviato una falsa lettera a nome del presule, successivamente alla prima. Nella lettera don Radice annunciava l’imminente ordinazione a sacerdotale di Martinelli. Lettera che è stata disconosciuta da monsignor Coletti. Durante un interrogatorio con i magistrati vaticani, don Radice ha anche sostenuto di non essere a conoscenza di atti omosessuali o di libidine nel preseminario di cui era rettore. Secondo i magistrati, ha intralciato le indagini insabbiando le accuse.

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