sabato, Dicembre 2, 2023

AAA Presidente della Repubblica cercasi

AAA Presidente della Repubblica cercasi. Dunque, in attesa che il quorum scenda alla maggioranza assoluta, la nazione rimarrà ancora dietro le quinte. Come una giovane donna che non può scegliere il proprio sposo. E che assiste, senza voce in capitolo, alle contrattazioni sulla dote. Tuttavia le quirinalizie sono ormai diventate una partita a risiko. Affidate agli umori e ai giochi tattici di tanti. Dei troppi, politici in cerca del brivido del gioco d’azzardo. In cui ciascuno cercherà di modificare a proprio favore i rapporti di forza. Senza curarsi dell’interesse della res publica.

AAA PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CERCASI?

L’accordo per l’elezione di un “arbitro” del sistema politico è una “partita” in cui ciascuno cercherà di modificare a proprio favore i rapporti di forza. I partiti però sono in difficoltà. Il fatto è che i due “campi” non esistono. Se non come ammucchiate di componenti diverse. Che cercano la vittoria unendosi sotto una bandierina di comodo. Pertanto da questo punto di vista la vicenda della ricerca del successore di Mattarella si sta svolgendo in una maniera che, la classe politica appare più interessata ai giochi d’azzardo. Per vedere chi risulterà più “furbo” degli altri. Piuttosto che a convergere sulla individuazione di una persona. Che sia in grado di “tenere insieme” un Paese destinato ad affrontare ancora prove più che impegnative. Tutto è nascosto sotto un involuto dibattito sulla scelta fra tenere Draghi alla guida del governo. Perché avvii in maniera più compiuta il PNRR. O inviarlo sul Colle perché metta la sua statura internazionale a servizio della credibilità dell’Italia.

Da quale parte stare?

Distanze siderali tra i due schieramenti con il centrosinistra che boccia la rosa di nomi dei candidati del centrodestra. Alla luce dello spettacolo indegno cui siamo costretti ad assistere, difatti il Presidente della Repubblica è quella figura che incarna il gigante della favole di Goethe. Condannato a un sortilegio ad essere solo un’ombra, il Presidente traeva la sua forza dal sistema dei partiti. Di cui era mero satellite. Quando il sistema dei partiti era forte e si stagliava alto nel cielo, la sua ombra era ridotta al minimo. Quando invece il sistema attraversava una fase crepuscolare, l’ombra del Presidente prendeva ad essere più lunga e più densa. Andando ad esercitare diretti poteri di decisione. Quando il sistema politico era in grado di sorreggersi con le proprie gambe, il Presidente stava in un angolo. Limitandosi a garantire l’unità nazionale. Quando il sistema andava in crisi e si creavano pericolosi vuoti di potere, allora interveniva con la sua forza per impedire che la democrazia rimanesse senza una guida.


Cosa succede se Draghi viene eletto al Quirinale?


La politica è una cosa seria ma a Roma non lo sanno


Diletta Fileni
Diletta Fileni
Blogger e redattrice per il Periodico Daily guardo alla scrittura come esercizio di riflessione e di responsabilità, uniti a un impegno per invitare alla conoscenza. Laureata in Economia e Commercio.

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