giovedì, Settembre 12, 2024

A spasso per Roma: Galleria Sciarra

A spasso per Roma, città eterna. Di eterna e statuaria bellezza. Tutto è arte. Tutto lascia senza fiato. I monumenti, visti e rivisti, appaiono sempre bellissimi. Di immenso fascino. E, passeggiando al centro, a due passi da piazza Venezia e dal Colosseo, si arriva alla Galleria Sciarra.

A spasso per Roma, città eterna. Di eterna e statuaria bellezza. Tutto è arte.

https://www.periodicodaily.com/rome-art-night-serata-di-mostre-e-incontri-con-talenti/

Tutto lascia senza fiato. I monumenti, visti e rivisti, appaiono sempre bellissimi. Di immenso fascino. E, passeggiando al centro, a due passi da piazza Venezia e dal Colosseo, si arriva alla Galleria Sciarra.

A spasso per Roma: Galleria Sciarra. Siamo in via Minghetti, una traversa di via del Corso, rione Trevi.

Si tratta di un edificio con un cortile. Un passaggio pedonale coperto privato, ma aperto al pubblico negli orari di ufficio. Risale al 1886. Voluto dal principe Maffeo Barberini Colonna di Sciarra, per collegare gli spazi della sua proprietà e quelli dell’attività editoriale che possedeva, cioè ‘La Tribuna’.

La Galleria Sciarra si presenta in stile liberty. Realizzata solo alla fine del XIX secolo, è progettata dall’architetto Giulio De Angelis e dipinta da Giuseppe Cellini. Mentre l’edificio è sorge tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento.

Si possono ammirare l’utilizzo del ferro a vista e della ghisa per le strutture portanti. A questi si alternano il ferro battuto e il vetro delle decorazioni.

Le decorazioni sono state eseguite con la tecnica di pittura dell’encausto. Essa consisteva nell’usare colori sciolti nella cera fusa. Questi si riscaldavano al momento in cui dovevano essere usati. In tal modo, la cera si fondeva con i pigmenti, fino a ottenere colori di una lucentezza molto simile a quella dei dipinti ad olio.

Negli anni Settanta, la galleria fu restaurata. La struttura fu svuotata e si aggiunse cemento armato. Ma tutte le decorazioni esterne sono state accuratamente preservate.

Esse esaltano la donna. In particolar modo, la madre del principe Maffeo, cioè Donna Carolina Barberini Colonna di Sciarra. Infatti, più volte si ripropongono scritte le iniziali della Principessa, ovvero CCS, alternate a quelle del figlio, MS.

Attraverso le decorazioni, si voleva celebrare la donna. Essa era considerata come angelo del focolare. Come pure sposa e madre. Nella parte alta del passaggio compaiono le Virtù, accompagnate dall’iscrizione del proprio nome. Si possono ritrovare: La Pudica, La Sobria, La Forte, L’Umile, La Prudente, La Paziente; sul lato opposto, La Benigna, La Signora, L’Amabile, La Fedele, La Misericordiosa. Nella parte bassa, sono ritratte scene della vita borghese dell’epoca: La cura del giardino, La conversazione, Il pranzo domestico, Il trattenimento musicale, L’esortazione della carità. Ed anche, La conversazione galante, La toeletta, Il matrimonio e La cura dei figli.

Tesoro ben nascosto e poco conosciuto. Probabilmente i turisti passeggiano nella più famosa via del Corso, apprezzata per i negozi.

Scoprire la galleria può accadere per caso, percorrendo strade alternative alle consuete che si conoscono.  Oppure per scelta, dopo averne saputo l’esistenza. In ogni caso, a spasso per Roma, non si può non recarsi alla Galleria Sciarra.

Incastonata tra storia, bellezza e monumenti di straordinaria meraviglia, la Galleria Sciarra è un’opera d’arte. E’ un gioiello che non si può non ammirare per il suo valore artistico e culturale.

Donatella Palazzo
Donatella Palazzo
Psicologa individuale, familiare e di coppia, e scrittrice. Sessoanalista (Istituto Italiano di Sessoanalisi e Dinamiche Sessuali). Specialista delle Risorse umane. Progettista in ambito sociale e scolastico. Membro dello Staff della Casa Editrice Noitrè. L'attività comprende, tra l'altro, la valutazione dei contributi di prossima pubblicazione, l'organizzazione degli eventi da presentare al pubblico e altro in ambito culturale.

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