Chi ha ancora voglia di immergersi nell’atmosfera natalizia ha modo, passando per la centralissima Piazza De Ferrari a Genova, di fermarsi alla sala della Trasparenza del Palazzo della Regione.
Proprio così: fino al 31 gennaio è possibile, infatti, visitare il Presepe storico del Santuario di N.S. del Monte.
Il Santuario, infatti, conserva oltre 170 preziose statuine di un presepe di scuola genovese, databile nel Settecento, attribuito a tre diversi nuclei.
Quello esposto nel Palazzo della Regione proviene dal convento di N.S. di Loreto in Oregina, trasferito di recente, negli anni ’90 del ‘900, al Santuario, dopo che i frati minori lasciarono il convento.
Non si sa con certezza come i frati minori ne fossero venuti in possesso, ma è attendibile ritenere che nel primo ventennio del ‘900 fu loro donato da qualche nobile famiglia genovese.
Questo nucleo del presepe, che conta circa 70 statuine, tutte di ottima fattura, è attribuito allo scultore genovese Pasquale Navone e alla sua bottega, erede della scuola del Maragliano. Negli anni il Navone ha prodotto mole statuine del tradizionale presepe genovese.
Nel presepe, oltre naturalmente alla Natività, è da ammirare il corteo dei Magi, con tanto di cavalli, soldati e paggi che accompagnano i Re.
Il proporre in centro città questo pregevole presepe, segno di devozione e di pregevole valore artistico, è un modo per far scendere dalla collina uno spaccato del Santuario di N.S. del Monte.
Risalente al X secolo, nel XII secolo vi presero possesso i Canonici regolari di Santa Croce di Mortara, costruendo monastero e chiesa.
Dopo essere stato abbandonato da questi ultimi, nel 1444 vi si stabilirono i frati minori Osservanti, su invito del Doge Raffaele Adorno.
L’aspetto attuale è dovuto a imponenti lavori eseguiti nel 1630 dalla famiglia Saluzzo, a seguito dei quali, peraltro, venne concesso diritto di sepoltura a nobili famiglie genovesi, quali i Vivaldi, i Durazzo, i Grimaldi, gli Imperiale. Questo consentì anche alla chiesa di poter commissionare opere di pregio ad artisti dello spessore di Domenico Fiasella, Orazio de Ferrari e Giovan Battista Carlone.
Anche fuori dal suo naturale contesto, una visita al presepe merita davvero. Le statuine, con i loro abiti in stoffa, consentono tra l’altro di ammirare uno spaccato di vita del Settecento, con le stoffe usate a seconda dell’estrazione sociale di appartenenza.
Anche il filmato proiettato su schermo consente di meglio approfondire i dettagli delle singole statuine, con le espressioni del loro volto.
Il presepe è visitabile tutti i giorni, compresi i festivi dalle 10 alle 18.