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7 luglio 1930, muore Arthur Conan Doyle

Arthur Conan Doyle

Il 7 luglio 1930, 89 anni fa, moriva Arthur Conan Doyle, scrittore, medico e giornalista, nonché creatore di Sherlock Holmes.

L’infanzia

Arthur Ignatius Conan Doyle è nato il 22 maggio 1859 a Edimburgo, in Scozia, da una famiglia irlandese e cattolica. Suo padre Charles, un ufficiale alcolizzato, non molto ambizioso ma con un certo talento artistico, sposa all’età di 22 anni Mary Foley, una donna istruita di 17 anni.

Mary nutre una forte passione per i libri ed è una brava narratrice. La situazione in famiglia non è delle migliori a causa della mancanza di soldi ma soprattutto per gli eccessi e i comportamenti sopra le righe del padre.

Sua madre rappresenta invece la salvezza; questa la toccante descrizione che si può leggere nella sua autobiografia:“In my early childhood, as far as I can remember anything at all, the vivid stories she would tell me stand out so clearly that they obscure the real facts of my life.”

Gli studi

Quando Arthur compie 9 anni i membri facinorosi della famiglia Doyle si offrono di provvedere al pagamento dei suoi studi; il futuro scrittore trascorre sette anni in un collegio gesuita in Inghilterra, dove si trova costretto a fare i conti con soprusi, punizioni corporali e fanatismo. L’unico momento felice per lui è scrivere una lettera alla propria madre, abitudine che conserverà per tutta la vita.

Durante questi anni difficili, si rende conto di avere un talento cristallino per la narrazione; riesce a coinvolgere sempre un gran numero di studenti che ascoltano completamente estasiati le sue storie incredibili, da lui inventate al momento.

I primi racconti

Nel 1876 all’età di 17 anni si diploma; è un giovane pronto ad affrontare il mondo, aiutato dal suo umorisimo che mai lascia spazio a sentimenti autocommiserativi. Una volta a casa firma i documenti per il padre che, affetto da demenza, viene confinato in un manicomio. Proprio in quesre drammatiche circostanze, Arthur scrive nel 1880 il racconto The Surgeon of Gaster Fell.

Anche se la tradizione familiare lo indirizza verso una carriera artistica, Doyle decide di seguire la strada della medicina, influenzato anche dal dottor Bryan Charles Waller, un giovane inquilino che sua madre ha deciso di prendere in casa per racimolare un pò di soldi e con cui lei intrattiene una relazione. Arthur segue le orme del dott. Waller e svolge i propri studi medici presso l’Università di Edimburgo.

Qui incontra un gran numero di giovani futuri scrittori che frequentano l’università, tra cui James Barrie e Robert Louis Stevenson, ma soprattutto rimane fortemente colpito da uno dei suoi insegnanti, il dottor Joseph Bell, maestro dell’osservazione, della logica, della deduzione e della diagnosi. Tutte qualità che poi si ritroveranno nel detective Sherlock Holmes, a lui ispirato.

Professor Bell, ispiratore di Sherlock Holmes

Dopo un paio d’anni di studi Arthur si avvicina nuovamente alla scrittura ed è così che nasce un racconto dal titolo The Mystery of Sasassa Valley, che deve molto alle opere dei suoi autori preferiti dell’epoca, Edgar Allan Poe e Bret Harte. Il racconto viene inserito in una rivista di Edimburgo, Chamber’s Journal, che aveva pubblicato il primo lavoro di Thomas Hardy.

Nello stesso anno il suo secondo racconto, intitolato The American Tale, viene pubblicato nella London Society e Arthur scopre così che potrebbe fare della sua passione per la scrittura un vero e proprio mestiere redditizio.

A 20 anni, quando sta affrontando il terzo anno di medicina, gli si propone una bellissima opportunità: fare il chirurgo sulla nave baleniera, Speranza, in procinto di partire per il Circolo Polare Artico. Arthur accoglie con felicità questa possibilità, ma quando l’equipaggio si ferma vicino alle coste delle Groenlandia per cacciare le foche rimane scovolto dalla brutalità dell’esecuzione.

Nonostante questo però nei suoi scritti autobiografici sostiene di aver imparato molto da questa esperienza che lo ha reso un uomo potente e ben formato; è stata un’avventura che gli ha fatto scoprire la sua anima di viandante nato e che ha dato vita alla sua prima storia sul mare, Captain of the Pole-Star.

Senza molto entusiasmo, nell’autunno 1880, torna ai suoi studi e un anno dopo ottiene la laurea in Medicina. Il suo primo impiego retribuito è come ufficiale medico sul piroscafo Mayumba, una vecchia nave malconcia che naviga tra Liverpool e la costa occidentale dell’Africa.

L’Africa non si rivela per lui così seducente come l’Artico e quindi, appena la barca attracca in Inghilterra, rinuncia al proprio lavoro. Subito dopo fa pratica presso un dottore senza scrupoli, a Plymouth, periodo di cui Conan Doyle fornisce un vivido resoconto quarant’anni dopo in The Stark Munro Letters . Dopo questa brutta esperienza e ormai sull’orlo della bancarotta, parte per Portsmouth per aprire il suo primo esercizio.

Trascorre gli anni successivi in una casa in affitto, di cui due stanze sono riservate alle visite ai pazienti e si divide tra il mestiere di dottore e la costante ricerca di emergere come autore. Nell’agosto 1885 sposa Louisa Hawkins, la sorella di uno dei suoi pazienti, donna da lui descritta come gentile e amabile.

Nel marzo 1886 Conan Doyle inizia a scrivere quel romanzo che lo consacra al grande pubblico di lettori. Il titolo iniziale è A Tangled Skein e i due personaggi principali hanno il nome di Sheridan Hope e Ormond Sacker.

Sherlock Holmes

Due anni dopo viene pubblicato nella rivista Beeton’s Christmas Annual con il titolo A Study in Scarlet; conosciamo così Sherlock Holmes e il Dr. Watson. Il romanzo prediletto da Conan Doyle è però quello successivo Micah Clark, che, nonostante sia ben accolto, è ormai quasi caduto nel dimenticatoio.

A Study in Scarlet

Inizia qui la dicotomia di Doyle nella sua carriera di autore: da un lato le storie di Sherlock Holmes, considerate commerciali, diventano famose in tutto il mondo e dall’altro ci sono una serie di romanzi storici, poesie e opere teatrali, per le quali Conan Doyle si aspetta di essere riconosciuto come autore serio.

Proprio in questo confuso periodo si avvicina al paranormale e allo spiritualismo scrivendo una storia enigmatica sull’aldilà che ha per protagonisti tre vendicativi monaci buddisti. Si tratta di The Mystery of Cloomber.

Conan Doyle è più conosciuto come scrittore negli Stati Uniti che in Inghilterra e nell’agosto 1889 Joseph Marshall Stoddart, caporedattore di Lippincott’s Monthly Magazine a Philadelphia, si reca a Londra per dare vita a un’edizione britannica della sua rivista. Invita lo scrittore a cena nell’elegante Langham Hotel, luogo che verrà poi ricordato da Doyle nelle avventure holmesiane, assieme anche a Oscar Wilde, a quel tempo già molto noto.

E come risultato di questa serata letteraria la rivista incarica il giovane dottore di scrivere un romanzo breve, che sarà pubblicato in Inghilterra e negli Stati Uniti nel febbraio del 1890. Questa storia, dal titolo The Sign of Four, è determinante per consacrare Sherlock Holmes e Arthur Conan Doyle una volta per tutte nella storia della letteratura.

Nonostante il suo successo letterario, una fiorente pratica medica e una gradevole vita familiare, arricchita dalla nascita della figlia Mary, Conan Doyle si mostra irrequieto. Decide di lasciare Portsmouth per andare a Vienna, dove si vuole specializzare in Oftalmologia. L’ambiente straniero, ma soprattutto lo stare perennemente a contatto con una lingua straniera, trasformano il viaggio in una brutta esperienza e la famiglia Doyle fa presto ritorno a Londra, dove Arthur apre uno studio medico nell’elegante Upper Wimpole Street nel quale, stando a quanto racconta nella propria autobiografia, nessun paziente varcherà mai la soglia della porta.

Questa lunga attività gli regala molto tempo per ragionare e per scrivere: decide di dare vita a una serie di racconti che abbiano come protagonisti gli stessi personaggi. Doyle è rappresentato da AP Watt, che decide di stipulare l’accordo con The Strand magazine per la pubblicazione delle storie di Sherlock Holmes. L’immagine di Holmes è opera dell’ illustratore Sidney Paget che utilizza suo fratello Walter come modello per il grande detective.

Sydney Paget

Nel maggio del 1891, mentre scrive alcuni dei primi racconti di Sherlock Holmes, Conan Doyle viene colpito da un attacco violento di influenza che lo tiene in bilico tra la vita e la morte per diversi giorni. Una volta migliorata la propria condizione di salute, arriva a rendersi conto di quanto fosse folle l’idea di combinare la carriera medica con quella letteraria e prende l’importante decisione di abbandonare la professione di medico.

Nel 1892 Louisa dà alla luce Kingsley e un anno dopo l’autore, nonostante le varie insistenze della moglie e dei lettori a non farlo, decide di abbandonare il personaggio di Sherlock Holmes. In The Final Problem , pubblicato nel dicembre 1893, Sherlock Holmes e il professor Moriarty muoiono e di conseguenza 20.000 lettori cancellano il loro abbonamento a The Strand Magazine.

Per Conan Doyle la morte di Holmes rappresenta una fuga da ciò che lo opprime e che a parer suo oscura il suo lavoro migliore. Si può così dedicare alla letteratura seria e si immerge completamente nella propria attività tanto da non accorgersi del grave peggioramento della salute della consorte, malata di tubercolosi.

Il badare incessantemente alla moglie e la perdita del padre lo turbano profondamente e lo fanno cadere in una depressione che lo porta ad affascinarsi sempre più all’oscuro. Per una società di ricerca psichica tiene una serie di conferenze a New York. Dopo un brillante tour che tocca ben 30 città, Conan Doyle torna in Inghilterra, dove pubblica sul The Strand Magazine la prima delle storie del brigadiere Gerard, un successo immediato.

Si innamora di Jean Leckie dal primo momento in cui la vede nel 1897: una ventiquattrenne bella dai capelli biondi e gli occhi verdi, un’intellettuale, una brava sportiva e una mezzo soprano.

Conan Doyle scrive un’opera teatrale con protagonista Sherlok Holmes con il solo scopo di rimpinzare il proprio conto in banca. Dopo una tourneé trionfale negli Stati Uniti è la volta di Londra dove la prima al Lyceum Theatre, nel 1901, viene stroncata dai critici, ma fortemente acclamata dal pubblico.

La guerra

Decide di partire come volontario nella Guerra Boera, mosso dalla volontà di testare le proprie abilità di soldato, dopo aver scritto di molte battaglie senza mai provare con mano le reali sensazioni. Giudicato fisicamente inadatto, si offre come volontario medico e nel febbraio del 1900 parte per l’Africa. The Great Boer War è una cronaca di cinquecento pagine, pubblicata nell’ottobre del 1900: non si tratta solamente di un resoconto bellico, ma consiste più che altro in uno studio, in una riflessione circa le carenze organizzative delle forze britanniche in quel momento.

Conan Doyle in uniforme

Una volta tornato in Inghilterra, decide di gettarsi a capofitto nella vita politica e concorre per un posto ad Edimburgo, dove a causa dei suoi trascorsi gesuitici viene accusato di essere un bigotto cattolico e perde le elezioni, anche se con pochissimo scarto.

Il romanzo successivo è ispirato alla permanenza prolungata nel Devonshire, che include anche una visita alla prigione di Dartmoor. La rivista The Strand Magazine pubblica il primo episodio di The Hound of the Baskervilles nell’agosto del 1901. Nel 1903 la rivista inizia a serializzare Il ritorno di Sherlock Holmes.

Quando Louisa muore tra le sue braccia il 4 luglio 1906, cade in uno stato di depressione per molti mesi. Poi però sposa davanti a 250 invitati la propria amante Jean Leckie nel settembre del 1907.

Si trasferisce con figli e nuova moglie in una casa nel Sussex. La sua prolifica attività letteraria rallenta in seguito al matrimonio, anche se lo scrittore nei rari momenti liberi si dedica alla stesura di una serie di commedie e alla scrittura di un terzo dramma sul puglilato, dal titolo The House of Temperley. Conan Doyle, costretto a fare i conti con gravi perdite economiche, decide di scrivere una quarta opera teatrale, ma questa volta con Sherlock Holmes protagonista; il titolo è The Speckled Band.

Dopo il successo di The Speckled Band, Conan Doyle sceglie di ritirarsi dal lavoro scenico. La nascita dei suoi due figli, Denis nel 1909 e Adrian nel 1910, impedisce all’autore di concentrarsi completamente sulla narrativa. Un’altra figlia, Jean, nasce nel 1912.

The Lost World

Bisogna attendere qualche anno per assaporare un’altra creazione dell’autore: l’oltraggioso professor Challenger, decisamente l’opposto di Sherlock Holmes; The Lost World riscuote un successo immediato.

The Lost World di Conan Doyle

A quei tempi, il termine fantascienza non è ancora stato coniato, quindi quando Conan Doyle scrive questa storia nella sua mente si tratta di un libro per ragazzi. A The Last World fanno seguito altri quattro romanzi sulle avventure del professor Challenger.

The Valley of Fear, il secondo romanzo di Sherlock Holmes, viene serialzzato nella rivista The Strand Magazine all’inizio del 1914, ma i lettori non ne rimangono soddisfatti, perché Sherlock Holmes in gran parte del romanzo.

Quando scoppia la guerra, Conan Doyle, allora cinquantacinquenne, si offre di arruolarsi ma il suo desiderio viene nuovamente respinto. Questa volta decide però di formare, assieme a un centinaio di volontari, un battaglione civile. Quando la marina si trova a fare i conti con troppe e ingenti perdite, lo scrittore suggerisce di fornire “cinture di gomma gonfiabili” e “scialuppe gonfiabili”; Winston Churchill gli scrive una lettera per ringraziarlo delle sue idee.

Verso la fine del 1914, l’autore sopperisce alla scarsa ricezione del suo secondo romanzo di Sherlock Holmes, con la pubblicazione di His Last Bow. In questo racconto, Sherlock Holmes sconfigge un anello di spionaggio tedesco nel quadro di una storia di propaganda bellica.

Il bilancio della guerra è estremamente crudele con Conan Doyle: perde figlio, fratello, due cognati e due nipoti. Dopo la morte del figlio, si mostra sempre più attratto dall’occulto e nel 1922 scrive The Coming of Fairies.

Dopo il 1918, si dedica principalmente allo spiritismo. Nel 1926, dopo che aveva sperperato gran parte dei suoi risparmi in crociate esoteriche, dà nuova linfa al Professor Challenger e ai suoi amici facendoli comparire di nuovo in The Land of Mist, un romanzo di avventure psichiche, seguito da The Disintegration Machine e da When The World Screamed. Due anni dopo le sue ultime dodici storie sulle imprese del detective immortale vengono raccolte nel Casebook of Sherlock Holmes .

Nel 1929 Conan Doyle parte per il suo ultimo viaggio in Olanda, Danimarca, Svezia e Norvegia. Una volta tornato, si mostra molto affaticato tanto che viene ritrovato a riva con una mano vicino al cuore e con un bucaneve bianco nell’altra.

Muore il 7 luglio 1930, circondato dall’affetto della famiglia nella sua casa nel Sussex. Le sue ultime parole sono dedicate alla moglie: “Sei meravigliosa”.

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