Il 4 giugno del 1783 si realizzò il sogno dei fratelli Montgolfier, Joseph Michel e Jacques Étienne: un’altezza di duemila metri fu quella raggiunta dal primo volo in pubblico di una mongolfiera, loro creazione, che viaggiò per circa dieci minuti di seguito, sopra Annonay.
Il prototipo, risalente al dicembre dell’anno prima, era un pallone di tela alimentato da una camera di combustione nella quale Joseph Michel Montgolfier aveva messo a bruciare della carta.
L’idea di costruire un pallone aerostatico gli era venuta osservando un lenzuolo che si asciugava sul fuoco, gonfiandosi e creando un effetto plastico.

In precedenza, l’8 agosto del 1709, sempre in Europa, il gesuita portoghese Bartolomeu de Gusmão era riuscito a far decollare un piccolo pallone fatto di carta riempita d’aria calda a circa 4 metri dal suolo davanti alla corte del re Giovanni V, a Lisbona.
Ma ancor prima presso i Cinesi troviamo documentato il volo di un pallone ad aria calda (anche qui senza equipaggio): Huge Liang del Regno di Shu Han (220-280 d.C.) utilizzava le cosiddette “lanterne di Kongming” per segnalazioni militari.
La prima mongolfiera
Non molto tempo dopo il primo esperimento, grazie anche al supporto del fratello Jacques Étienne , si passarono a fare le cose in grande.
Un buon risultato i due fratelli lo ottennero nel dicembre di quello stesso anno: la mongolfiera restò in aria per circa due chilometri. Purtroppo, la spinta iniziale fu così potente che essi ne persero il controllo, e il pallone andò distrutto all’atterraggio.
Questa meravigliosa invenzione non mancò di attirare l’attenzione del re, Luigi XVI, che volle osservane il volo; oltre al re, a Maria Antonietta e a tutta corte, una folla di oltre 100 mila persone assistette al volo del pallone dei fratelli Montgolfier, dalla reggia di Versailles: il primo equipaggio era composto da un gallo, un’oca e una pecora.
Il primo equipaggio umano
Solo un mese più tardi si ebbe il primo equipaggio umano, con Il 29enne Jean Francois Pilàtre de Rozier e il maggiore dell’esercito e marchese Francois d’Arlandes che volarono su Parigi per 25 minuti, percorrendo circa nove chilometri, partendo dal Bois de Boulogne, riserva di caccia dei re di Francia e attualmente il più grande polmone verde a ovest di Parigi.

Rozier perderà la vita due anni dopo, il 15 giugno del 1785, tentanto l’attraversamento della Manica a bordo di un aerostato messo a punto da lui stesso, la cosiddetta mongolfiera di Rozier, in cui veniva utilizzato però l’idrogeno, elemento isolato solo qualche anno prima da Cavendish in una reazione metallo-acido.
Il fisico Jaques Charles, scopritore delle omonime leggi dei gas, aveva costruito il primo aerostato a idrogeno e volato su Parigi, decollando dal giardino delle Tuileries il 1º dicembre 1783.

Pionieri in Italia
In Italia, pioniere del volo aerostatico fu il conte Paolo Andreani che, impressionato dall’impresa dei fratelli Montgolfier, decise di replicarla nel giardino della sua villa di campagna a Moncucco di Brugherio. Il 13 marzo 1784 il conte Andreani, in compagnia di Giuseppe Rossi e Gaetano Barzago, due operai che avevano partecipato alla realizzazione del pallone, volò per quasi mezz’ora coprendo 6 miglia e raggiungendo un’altezza di circa 1500 metri prima di atterrare nei pressi di Caponago.
Le mongolfiere oggi
Le mongolfiere moderne vengono costruite utilizzando tessuti sintetici – come il nylon incrociato – dotati di leggerezza ed estrema resistenza meccanica.
Durante la costruzione il tessuto viene tagliato in lunghi spicchi, cuciti poi assieme a formare il pallone. Le cuciture sono quindi ricoperte da nastri ad alto carico, cui vengono fissate le funi che reggono un cesto, chiamato anche gondola.
Il bruciatore impiega il gas propano, conservato allo stato liquido in apposite bombole.

Degli inventori della mongolfiera Jacques Étienne mise piede una sola volta sul pallone in volo, mentre il fratello non vi salì mai.