Il principale partito di opposizione polacco, Piattaforma civica (Po), ha annunciato di non ritenere le elezioni presidenziali di domenica scorsa “né eque, né giuste, né oneste” e ha chiesto alla Corte suprema il loro annullamento.
Lo ha confermato il presidente di Po, Borys Budka, parlando all’emittente televisiva “Tvn24“. “Anche se le operazioni di voto si sono svolte correttamente, le circostanze, quali il coinvolgimento dei media cosiddetti pubblici, hanno reso la situazione iniqua”, ha detto Budka. L’annuncio di oggi è in contrasto con quanto detto previamente dal comitato elettorale del candidato presidenziale di Po, il sindaco di Varsavia Rafal Trzaskowski.
Il comitato ha infatti annunciato che ci sarebbero state impugnazioni legali, ma senza aspettarsi che questo conduca a un ribaltamento del risultato del ballottaggio di domenica. “L’intero apparato statale in modo illegale si è impegnato nella promozione del candidato Andrzej Duda”, ha spiegato Budka.
“Avete distribuito denari che non sono messi a bilancio e alla macchina propagandistica di Diritto e giustizia (PiS) si sono uniti gli uffici degli enti locali, i cui siti erano pieni di informazioni su un unico candidato, Andrzej Duda“, ha dichiarato il leader di Po oggi al Sejm, la camera bassa del parlamento di Varsavia.
Po ha depositato il ricorso alla Corte suprema questo pomeriggio. Il capo dello Stato polacco uscente, Andrzej Duda, ha vinto il ballottaggio di domenica scorsa delle presidenziali con il 51,03 per cento dei voti. Il suo avversario, il sindaco di Varsavia Rafal Trzaskowski, ha ottenuto il 48,97 per cento. L’affluenza è stata pari al 68,18 per cento. In totale Duda ha conquistato 10.440.648 voti, mentre Trzaskowski ne ha ottenuti 10.018.263.