venerdì, Aprile 19, 2024

29 aprile 1984, Umbria: la terra trema

Sono le 7 e 2 minuti di domenica 29 aprile del 1984, quando una scossa di 20 secondi, stimata di 5.6 gradi sulla scala Richter colpisce la zona tra Gubbio, Valfabbrica e Perugia : non ci sono vittime, ma 6000 sono gli sfollati, 1200 le abitazioni inagibili, 14 le chiese lesionate. In particolare nel territorio di Gubbio sono diversi i danni subiti da edifici storici come il teatro romano, la biblioteca Sperelliana, il Palazzo dei Consoli, il castello di Biascina, l’abbazia di Caprignone. Sulla scala Mercalli – che rappresenta l’intensità sismica valutata in base agli effetti e ai danni prodotti dal terremoto – il sisma viene stimato un VII grado (molto forte), con danni per oltre 40 miliardi di lire.

L’area interessata fa parte della fascia appenninica, che tipicamente è sede di una sismicità rilevante: l’analisi dei terremoti storici consente infatti di identificare le caratteristiche di varie aree sismiche. Proprio l’analisi di questi dati ci dice che l’area compresa tra Gubbio, Valfabbrica, Gualdo Tadino e Nocera Umbra ha una sismicità con eventi di magnitudo tra 6.0 e 5.5.

Il territorio regionale è così caratterizzato da una elevata “pericolosità sismica”, ossia la stima dello scuotimento atteso in una certa zona in un dato tempo di osservazione.

L’arco appenninico è l’area in cui sono presenti le strutture sismogenetiche più importanti, responsabili dei forti terremoti: secondo una delle interpretazioni più accreditate il terremoto del 29 aprile è avvenuto sulla cosiddetta “faglia di Gubbio”, anche se i dati dell’epoca non consentono una sicura attribuzione dell’evento principale (main shock) alla faglia stessa, a causa della scarsità di stazioni di monitoraggio sismico in quegli anni.

La faglia , di tipo estensionale (normale), affiora sul bordo nord-est della valle di Gubbio e si immerge sotto la valle stessa, verso sud-ovest.

Gubbio, Valfabbrica e Perugia sono attualmente classificate in zona sismica 2, ossia “zona con pericolosità sismica media dove possono verificarsi forti terremoti”.

Monica Fiore
Monica Fiore
Dopo essersi laureata in Scienze dei Beni Culturali presso l'Università degli Studi di Pavia con una tesi dal titolo "Domus Aurea, il palazzo del Sole" e aver frequentato il Corso Speciale di Iniziazione alle Antichità Cristiane presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, attualmente lavora come web designer e front-end developer e continua a coltivare la sua passione per l'archeologia attraverso la scrittura: ha aperto il blog 'Cronache dal regno di Chrono' dove tratta di temi storico-archeologici.

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