giovedì, Aprile 25, 2024

25 ottobre 1955: il primo forno a microonde per uso domestico

Diventato oggi un oggetto di uso comune, che troviamo in quasi tutte le nostre case, il microonde per uso domestico viene per la prima volta messo in vendita il 25 ottobre del 1955. La sua invenzione si deve ad un caso fortuito (lo scioglimento di una barretta di cioccolato) e all’intuizione di un ingegnere statunitense, Percy Spencer.

L’ingegnere, che nel lontano 1945 stava lavorando alla produzione di radar, intuì che le microonde erano in grado di scaldare gli alimenti. Come se ne accorse? Spencer, avvicinatosi ad un apparecchio radar in funzione – gli apparecchi radar emettono proprio impulsi di microonde – si era ritrovato con la tavoletta di cioccolato che teneva in tasca completamente sciolta! Da qui l’intuizione del potere culinario delle microonde. Spencer si mise quindi a sperimentare le sue supposizioni, dapprima con i pop corn e poi con un uovo, che però finì per esplodere in faccia al collega che assisteva all’esperimento!

In effetti, oggi è abbastanza noto che non sia appropriato utilizzare il microonde per fare un uovo sodo: finirà immancabilmente per esplodere come accadde in quel dì del 1945.

Il motivo per cui succede questo è presto detto: essendo l’uovo ermeticamente chiuso, l’acqua che si trova al suo interno vuole evaporare, la pressione interna aumenta e boom: pezzi di uovo da tutte la parti!

Una questione di acqua

Il forno a microonde, infatti, riscalda gli alimenti agendo proprio sulle molecole d’acqua che questi contengono, generalmente, in abbondanza.

acqua

Questa tecnologia sfrutta infatti la caratteristica della molecola d’acqua di essere “polare”, ossia con le cariche sbilanciate: la carica dovuta agli elettroni e ai protoni degli atomi che la costituiscono è disposta asimmetricamente nello spazio, con una parte con carica netta positiva e la parte opposta con carica negativa.

molecola d'acqua

La radiazione elettromagnetica agisce sulle molecole d’acqua e su altre molecole con questa caratteristica -come alcuni grassi e zuccheri- contenute nei cibi. Il campo elettrico oscillante della radiazione esercita una forza sulle cariche elettriche di queste molecole, che oscillano a loro volta per allinearsi al campo. Tale processo vede assorbire energia dalle onde elettromagnetiche e trasferirla al cibo, che così si riscalda.

In questo continuo ruotare su loro stesse per seguire l’oscillazione delle microonde, infatti, le molecole d’acqua urtano tra loro e con le altre di cui è composto l’alimento, cedendo a queste parte della loro energia cinetica.

Il magnetron

La parte fondamentale di un forno a microonde è il magnetron, un tubo a elettroni, all’interno del quale queste particelle vengono accelerate per produrre appunto le microonde (proprio il magnetron era anche la sorgente di microonde nei radar impiegati da Spencer); una volta prodotte, queste onde vengono incanalate verso la camera di cottura, dove sono continuamente riflesse dalle pareti metalliche fino a che non sono assorbite dall’alimento posto al suo interno.

magnetron

In pratica, le pareti metalliche sono degli specchi per le microonde. Questo è il motivo per cui occorre evitare l’impiego di contenitori metallici all’interno della camera di cottura: impedirebbero alle microonde di raggiungere il cibo in essi contenuto, riflettendole all’indietro. Una griglia metallica va a proteggere anche lo sportello anteriore, le maglie della quale hanno dimensione inferiore a quella della lunghezza d’onda delle microonde presenti ed è quindi tale da impedire la trasmissione delle onde stesse verso l’esterno (potete provare a porre un bicchier d’acqua appena all’esterno del vostro forno a microonde e verificare se, mettendolo in funzione, -non vuoto, però!- la sua temperatura aumenta).

bicchiere d'acqua

I contenitori più indicati per cuocere alimenti con questo strumento sono dunque vetro, carta, ceramica e plastica, perché sono trasparenti alle microonde: vi passano infatti attraverso come la luce da un vetro. Se li trovate caldi è perché vengono scaldati dal cibo che contengono!

Cuocere un uovo al forno a microonde

Esistono da qualche tempo in commercio particolari contenitori a doppia camera, che permettono di cuocere la uova nel microonde senza spiacevoli inconvenienti.

La camera inferiore, in plastica, in cui viene messa dell’acqua, è collegata ad una camera superiore, in metallo, da una serie di piccoli fori. L’uovo, accolto nella camera superiore, viene scaldato dal vapore che sale attraverso i fori di collegamento, portandolo dolcemente a cottura. Come detto sopra, infatti, il metallo riflette le microonde e quindi la camera in cui si trova il nostro uovo, di fatto, è totalmente schermata da esse.

Monica Fiore
Monica Fiore
Dopo essersi laureata in Scienze dei Beni Culturali presso l'Università degli Studi di Pavia con una tesi dal titolo "Domus Aurea, il palazzo del Sole" e aver frequentato il Corso Speciale di Iniziazione alle Antichità Cristiane presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, attualmente lavora come web designer e front-end developer e continua a coltivare la sua passione per l'archeologia attraverso la scrittura: ha aperto il blog 'Cronache dal regno di Chrono' dove tratta di temi storico-archeologici.

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