giovedì, Marzo 28, 2024

25 novembre giornata mondiale contro la Violenza sulle Donne: #ThisIsNotConsent

Un perizoma  non è l’attenuante per uno stupratore! La Violenza non si giustifica!

Irlanda. Il 6 novembre scorso dal Tribunale di Cork arriva una sentenza chock: un ventisettenne viene scagionato a causa di un perizoma.

L’uomo è stato accusato di aver violentato una ragazza di 17 anni, il “The Sun” riferisce che, la decisione di proscioglimento dall’accusa di violenza sessuale, sarebbe stata presa soprattutto dopo l’arringa tenuta dall’avvocato del presunto aggressore, Elizabeth O’Connell.


L’avvocato  ha mostrato in aula gli slip che la vittima portava al momento dei fatti. La “professionista” ha detto: “Guardate il modo in cui era vestita, indossava un perizoma con la parte davanti in pizzo“,  con queste frase ha lasciato intendere che la ragazza fosse troppo provocante e dunque ‘propensa’ ad essere molestata.

Inutile dire che la sentenza ha scatenato l’ira di moltissime donne che sono scese in piazza per ribadire il concetto che abbigliarsi in un certo modo, o indossare un determinato indumento, sia un consenso “muto” per un rapporto sessuale.

La protesta è arrivata fino in Parlamento, dove il socialista Ruth Coppinger ha mostrato un tanga dicendo: “Potrebbe suscitare imbarazzo mostrare un paio di mutande in Parlamento, ma pensate a quanto lo sia di più per una vittima di stupro vederle finire in tribunale“.

La parlamentare ha messo in risalto come le donne vengano incolpate anche per gli stupri subiti.

#ThisIsNotConsent è l’hashtag con cui si è dato il via ad una protesta online dove, ogni donna, ha pubblicato sui social il proprio indumento intimo.

Oggi 25 novembre  è la giornata nazionale contro la violenza sulle donne; In questa giornata  è bene ricordare un fatto accaduto alla fine degli anni ’70, per la precisione nel ’79. L’Avvocato Tina Lagostena Bassi che definì “Danno incommensurabile” la violenza sessuale subito.
Fu una lotta contro il potere “fallico” dell’epoca che quasi sminuirono il “danno morale” che avrebbe afflitto la giovane vittima.

L’Avvocato divenne altresì famosa per una frase che disse, durante il processo, e che sconvolse tutti, passando alla storia come la paladina delle donne: “…L’oggetto del reato è una donna in carne ed ossa perché, di fare un processo alla ragazza è una prassi costante. Ci si permette qui a fare il processo alla donna, perchè la vera imputata è la donna. E scusatemi la franchezza, se si fa così è solidarietà maschilista perché, solo se la donna viene trasformata in un’imputata, solo così si ottiene che non si facciano denunce per violenza carnale. Io non voglio parlare di Fiorella, secondo me è umiliare una donna venire qui a dire che non è una puttana, una donna ha diritto di essere quello che vuole e senza bisogno di difensori.”

Vestirsi succinte, truccare pesantemente, flirtare, non sono segnali che danno il diritto ad un rapporto sessuale; essere ubriachi non è una scusante, essere sballati nemmeno, un no è un NO.

La causa in cui l’avvocato Tina Lagostena Bassi, con la sua arringa, zittisce i colleghi fin troppo coalizzati contro la vittima!

Storia della festa della donna

Ci si è mai chiesto come  è nata questa ricorrenza?! il 25 novembre non è una data casuale, è il ricordo del brutale assassinio delle tre sorelle Mirabal, nel 1960, da parte del regime di Trujillo nella Repubblica Dominicana. “Mariposas”, farfalle, è così avevano deciso di farsi chiamare queste tre ragazze che volevano cambiare il mondo, e il loro Paese, oppresso da una feroce dittatura. Ecco come andò. Era 25 novembre 1960 quando Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal vennero fermate e caricate nel retro di una jeep, dopo aver fatto visita ai loro mariti in carcere. Le sorelle vennero condotte in una casa in collina e collocate in stanze separate: furono selvaggiamente bastonate e picchiate. I loro corpi vennero ritrovati il giorno dopo, con tutte le ossa rotte, sul fondo di un precipizio insieme all’autista che le aveva accompagnate. Fin da subito nessuno credette alla versione ufficiale che parlava di un incidente. Quell’episodio fu la spinta dalla quale trassero ulteriore forza le rivolte popolari che culminarono, nel 1961, con l’assassinio di Trujillo. 


Ma cosa deve intendersi per violenza sulle donne?!

La violenza, in questo caso sulle donne, è una qualsiasi forma di abuso ai danni di una persona, di una donna, sia essa una neonata  o una donna matura. Le violenze sono psicologiche, fisiche a volte in combo.
La violenza non è solo quella carnale atta a ledere una persona adulta, casi di bambini/e dati/e in pasto a sporchi mercenari del sesso perverso; la violenza è un genitore che impone la sua podestà con forza, picchiando e sminuendo la propria prole fin dalla tenera età. La violenza è un capo sessista, fallocentrico, che perpreta un comportamento scorretto fatto di palpatine sfuggenti e battute di dubbio gusto. La violenza è uno schiaffo dato solo perchè si è alzato gli occhi da terra; La violenza  è il diritto alla libertà che viene leso.

La violenza è una lesione profonda che si cicatrizza ma il dolore rimane sempre lo stesso, seppur soffocato.

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